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7 Settembre 2023
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7 settembre 1936: moriva Benjamin, l’ultima tigre della Tasmania

Il 7 settembre 1936 l'ultimo esemplare in vita conosciuto di tilacino moriva in uno zoo. Benjamin era allo zoo di Beaumaris, a Hobart, e il naturalista David Fleay lo immortalò in un video in bianco e nero che oggi è stato pubblicato a colori dalla National Film and South Archive australiana, in occasione della Giornata nazionale delle specie minacciate.

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Benjamin è stato l'ultimo della sua specie: una tigre della Tasmania (Thylacinus cynocephalus) che ha passato gli ultimi tre anni della sua vita in un recinto e morì il 7 settembre del 1936. Dopo di lui c'è stata l'estinzione per questi marsupiali carnivori che vivevano in Australia, Tasmania e Nuova Guinea e questo esemplare, suo malgrado, è diventato il simbolo di quanto purtroppo accade ancora a molte altre specie che sono già sparite o che rischiano a breve di non esistere più sul nostro Pianeta.

La National Film and South Archive australiana, in occasione della Giornata nazionale delle specie minacciate, ha pubblicato una nuova versione di un video in cui si vede proprio Benjamin. Samuel François-Steininger della Composite Films di Parigi ha effettuato la colorazione delle immagini che mostrano l'ultima tigre della Tasmania girate dal naturalista David Fleay in bianco e nero allo zoo di Beaumaris, a Hobart, nel dicembre del 1933.

La NFSA ha reso noto che esistono non più di 12 filmati originali della tigre della Tasmania, per un totale di circa tre minuti di riprese mute in bianco e nero. Steininger ha dichiarato ai media locali che la mancanza di immagini d'archivio della specie ha reso particolarmente complicato il lavoro di colorizzazione, dovendosi affidare alle descrizioni scritte del mantello del tilacino: «Queste indicazioni non visive, combinate con disegni scientifici e recenti rendering a colori 3D dell'animale, ci hanno permesso di avere un'idea chiara di come dovrebbe apparire la sua pelliccia se fosse ancora in vita».

I tilacini erano i più grandi marsupiali carnivori prima della loro estinzione, con una popolazione stimata in circa 5.000 esemplari prima che nel loro areale si insediassero gli europei. Sono state avanzate diverse teorie su ciò che ha causato l'estinzione della specie, tra cui la competizione con i dingo, l'introduzione dei cani e soprattutto la pressione della caccia da parte degli esseri umani, con tanto di taglie che furono messe sulla pelle degli animali accusati dai pastori di predare le greggi e la diffusione di una politica di sterminio che considerava il tilacino come un "parassita".

Secondo la descrizione pubblicata sul sito dell'Australian Museum, che ha una sezione dedicata proprio alla tigre della Tasmania, «il tilacino era di colore dal marrone giallastro al grigio sabbia e aveva da 15 a 20 strisce scure distinte sul dorso dalle spalle alla coda. Sebbene la grande testa fosse simile a quella di un cane o di un lupo, la coda era rigida e le gambe erano relativamente corte. I peli del corpo erano densi, corti e morbidi, lunghi fino a 15 mm. Aveva orecchie corte (lunghe circa 80 mm) erette, arrotondate e ricoperte di pelo corto.

Le mascelle erano grandi e potenti e c'erano 46 denti. I tilacini maschi adulti erano in media più grandi delle femmine. La femmina aveva una sacca con apertura posteriore. La dimensione della cucciolata era fino a quattro e i piccoli dipendevano dalla madre almeno fino a metà. È interessante notare che i maschi avevano anche una tasca parziale con apertura posteriore».

Sebbene la specie sia stata classificata come estinta da quasi un secolo, alcune persone hanno cercato senza successo di dimostrare che le tigri della Tasmania esistono ancora.

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