I cuccioli di cane mostrano alcuni comportamenti tipici dei primi mesi di vita. Quando arrivano in casa, ad esempio, durante i primi giorni potrebbero avere l'abitudine di morsicare (più o meno delicatamente) gli oggetti o le nostre mani. Questo accade perché usano la bocca come uno strumento capace di esplorare il mondo.
Un altro comportamento tipico di questa fase della vita è quello di osservarci costantemente, con l'intento di capire quali siano le routine della famiglia e come crediamo sia corretto comportarsi, affinché le sue necessità vengano capite.
I cani, infatti, sono animali sociali e per questo motivo, quando entrano in un gruppo, fanno del proprio meglio per comprendere i rituali e le conseguenze delle azioni proprie e di chi hanno intorno.
Sempre nello stesso periodo il cane potrebbe faticare a fare i bisogni fuori dall'ambiente domestico, ma questo comportamento tende a svanire con il passare del tempo, fatta eccezione per alcuni casi.
Vediamo quali sono alcuni tra i comportamenti più diffusi nei cuccioli, quando vanno considerati normali e quando, invece, potrebbe servire l'intervento di un educatore cinofilo.
Morsicare
Il fatto che il cucciolo abbia l'abitudine di mordicchiare tutto ciò che ha intorno è piuttosto normale. Questo comportamento, infatti, è tipico dei primi mesi di vita e già durante la fase dello svezzamento da parte della madre, il cucciolo si interfaccia in questo modo anche con i suoi simili.
Sarà proprio la madre a mostrargli quando bisogna limitare la forza del morso. Lo farà ad esempio interrompendo le interazioni che avvengono in maniera a suo parere scorretta o eccessiva. Anche per questo motivo è importante che il cucciolo possa trascorrere almeno le prime 8/9 settimane con la madre e con i suoi fratelli.
Altra cosa è invece l'abitudine di mordere gli oggetti di plastica e di legno. Ciò può avvenire perché il cucciolo sente prurito per via dei dentini che crescono, oppure semplicemente per comprendere la durezza e la consistenza dei materiali. Mentre morde questi oggetti, in un certo senso sta scoprendo il mondo. Il consiglio, soprattutto nei primi mesi di vita, è quello di fornire al cane appositi masticativi che possa morsicare senza che ciò diventi un disagio per la famiglia.
Fa i bisogni in casa
Quando il cucciolo arriva in casa, uno dei primi problemi che la famiglia dovrà affrontare è il fatto che potrebbe fare i bisogni nell'ambiente domestico. Come deve comportarsi il pet mate in questo caso?
Innanzitutto bisogna considerare che si tratta di un'abitudine quasi sempre passeggera, che si risolverà nel giro di pochi mesi. Inoltre è bene ricordare che sgridare il cane non ha alcun senso perché, a meno di disturbi comportamentali o di salute, il fatto che faccia i bisogni in casa in questo periodo è legato a questioni fisiologiche.
Risulta invece più efficace decidere di ignorare il comportamento e pulire il suolo con un detergente neutro, senza prestare troppa attenzione a quanto avvenuto.
Il modo migliore per far sì che il disagio passi quanto prima è portare fuori il cane frequentemente e, in particolar modo dopo aver giocato, dopo i pisolini e dopo mangiato. Questi momenti infatti sono quelli in cui ha più frequentemente bisogno di fare i bisogni. Quando il cane farà la pipì all'aperto, lo si può gratificare, mostrando la propria soddisfazione a riguardo.
Dorme tanto
Il fatto che i cuccioli dormano per molte ore al giorno è piuttosto normale ed è fondamentale tutelare il loro sonno perché proprio in questi momenti immagazzinano le informazioni ricevute e le esperienze vissute durante la giornata. Ciò incrementa la memoria e l'apprendimento.
Mentre un cane adulto in condizioni di salute generalmente dorme tra le 8 e le 16 ore, il cucciolo in questa fase può arrivare a raggiungere 18 o anche 20 ore di sonno ed è compito della famiglia quello di trovare un luogo tranquillo (ma non troppo isolato) dove possa riposare senza la preoccupazione di venire disturbato.
Ci guarda sempre
Il cucciolo che arriva in casa è generalmente curioso di capire cosa gli sta succedendo intorno. Per questo motivo fa del proprio meglio per intuire quanto prima gli schemi e i comportamenti che mettono in atto i membri della sua famiglia.
Non potendo capire la nostra comunicazione verbale, si concentra sulle nostre espressioni, sui nostri movimenti e sul tono della voce, in modo da scoprire le regole del mondo che lo circonda e imparare a prevedere ciò che sta per succedere. Per questo motivo, in particolare nei primi mesi, può tornare utile l'abitudine di seguire alcune routine che lo facciano sentire a proprio agio.
Tira al guinzaglio
Il fatto che il cane tiri o meno al guinzaglio non dipende solo dalla sua età, eppure è più probabile che nei primi mesi di vita questo comportamento venga mostrato con frequenza. Ciò è determinato dal fatto che il cucciolo non ha ancora appreso il funzionamento di questa corda e, inoltre, durante le passeggiate è mosso da una forte spinta esplorativa e perlustrativa, che lo portano ad avere il desiderio di conoscere tutto ciò che vede, senza avere ancora sviluppato le abilità di autocontrollo necessarie per muoversi nel mondo degli umani.
In questa fase è importante che la famiglia non cada nella tentazione di strattonare o trascinare il cane, altrimenti sarà facile che l'abitudine rimanga anche nei mesi successivi e, forse, anche quando il cane sarà adulto.
Il consiglio è invece quello di premiare con un "bravo" o con una carezza i momenti in cui il cucciolo si avvicina in maniera tranquilla a ciò che gli interessa. In questo modo, con i suoi tempi, interiorizzerà l'informazione che li diamo, ed aumenteranno le possibilità che in futuro si ponga nuovamente in questo modo.
Rincorre
Nel mondo delle motivazioni che contraddistinguono la specie, vi è anche quella predatoria, ovvero il bisogno e il desiderio di inseguire ciò che è in movimento. Questa attitudine non riguarda tutti i soggetti allo stesso modo e alcuni potrebbero non essere affatto interessati da ciò che gli scorre accanto. Altri però, potrebbero avere l'abitudine di inseguire non solo le persone, ma anche le palline, le farfalle, i gatti, le biciclette e i runner.
Con il tempo quasi tutti imparano a riconoscere i momenti in cui comportarsi in questo modo e quando invece, dedicarsi ad altro e la motivazione predatoria verrà proposta solo su determinati target (come ad esempio la pallina). Altri cani, invece, non mostreranno mai questo desiderio, oppure lo faranno solo una volta adulti.
La motivazione predatoria non va vista come un problema, a meno che non diventi un'ossessione. Se così fosse, sarebbe certamente meglio intervenire con l'aiuto di un educatore cinofilo o di un istruttore cinofilo, per aiutare il cane a individuare anche altre attività interessanti, come ad esempio quelle che richiedono la collaborazione con il proprio umano in uno specifico compito o quelle che prevedono un elevato livello di concentrazione (come i problem solving).
Soffre la solitudine
Quando il cucciolo viene portato a casa, anche se il percorso di adozione viene svolto nel migliore dei modi, in un certo senso vive una sorta di trauma, perché è stato separato improvvisamente dalla madre e dai suoi fratelli, con cui ha convissuto fin dal primo secondo di vita. Ciò non significa che non sia corretto fare in modo che ciò avvenga, ma piuttosto che è bene ragionare sull'importanza che assumiamo noi pet mate a partire da quell'istante: siamo i suoi unici punti di riferimento e, soprattutto nel primo periodo, potrebbe quindi sentire la nostra mancanza quando non ci siamo.
Perché ciò non si trasformi in uno sviluppo relazionale problematico e, nei casi peggiori, in un'ansia da separazione, la cosa migliore da fare è procedere con gradualità e iniziare a lasciarlo da solo per qualche brevissimo istante, anche solo uscendo dal suo campo visivo.
Poi si potranno allungare i tempi e, se necessario, gli si potrà lasciare un masticativo durante la nostra assenza. Se la relazione con la famiglia è sana ed è basata sulla fiducia, il fatto che durante la giornata il cane viva anche momenti di solitudine non sarà affatto un problema.