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17 Settembre 2023
9:10

5000 persone sfilano a Trento. «Trentino simbolo dell’attacco frontale della politica contro gli animali selvatici»

Migliaia di persone hanno sfilato a trento con la Lav per difendere i diritti degli animali e contro la gestione faunistica di Maurizio Fugatti. Il vicepresidente Simone Stefani a Kodami: «Ci auguriamo questo giorno rappresenti l'inizio di un nuovo patto di convivenza con gli animali selvatici».

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Sono quasi cinquemila le persone che sabato 16 settembre, alla vigilia dell'apertura della stagione venatoria, hanno preso parte alla manifestazione nazionale di Lav a Trento contro la gestione faunistica della giunta provinciale guidata da Maurizio Fugatti. Un lungo corteo che a partire da piazza Dante ha sfilato per le vie del centro facendo sentire la propria voce con slogan e cori in difesa dei diritti degli animali.

«Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto. Abbiamo visto moltissime persone e associazioni sfilare assieme e pacificamente. Ci auguriamo che questo giorno rappresenti l'inizio di un nuovo patto di convivenza con gli animali selvatici – commenta Simone Stefani, vicepresidente di Lav a Kodami – Tra poco più di un mese si terranno le elezioni provinciali, previste per il 22 ottobre, e speriamo che questa manifestazione serva anche alle forze politiche in campo per convincersi della necessità di prevedere, nei propri programmi, l'aggiunta di attività adatte a favorire la convivenza, senza continuare ostinatamente sulla strada vista fino ad ora, che prevede unicamente catture e uccisioni».

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Simone Stefani – Vicepresidente di Lav

Sul palco dell'evento è intervenuto anche Massimo Vitturi, responsabile dell'area animali selvatici di Lav, che a Kodami commenta: «Abbiamo riempito le strade e il centro di Trento perché negli anni questo territorio è diventato il simbolo del più grande attacco che sia mai stato sferrato dalla politica agli animali selvatici in Italia».

Proprio nelle province di Trento e di Bolzano, infatti, in questi mesi si parla per la prima volta di intervenire con l'abbattimento di alcuni esemplari di lupo. Per quanto riguarda il Trentino Fugatti ha firmato un decreto di abbattimento di due soggetti in Lessinia, ma il documento è stato sospeso fino al 28 settembre, quando si riunirà la camera di consiglio del Tar. In provincia di Bolzano, invece, l'ordine di uccisione firmato dal governatore Arno Kompatscher ai danni di due lupi in Valle Aurina è stato giudicato inattuabile dal Tar, in seguito a un ricorso presentato da Lav insieme a Lndc Animal Protection e Wwf.

Anche il tema degli orsi riguarda costantemente l'attualità e nelle stesse ore in cui a Trento si svolgeva la manifestazione, la Pat ha fatto infatti sapere di essere intervenuta, nella notte tra il 14 e il 15 settembre con il radiocollaraggio di un giovane maschio che, da tempo, veniva monitorato nei pressi degli abitati di Cles e Dimaro (a pochi chilometri da Caldes, dove lo scorso 5 aprile è avvenuta l'aggressione che ha causato la morte di Andrea Papi).

Secondo quanto comunicato dalla Pat in una nota, l'animale radiocollarato (di cui ancora non si conosce l'identità) era già stato sottoposto nelle ultime settimane a numerose azioni di dissuasione con spray anti-orso e pallettoni di gomma: «Ora è monitorato in modo intensivo per comprendere l'evoluzione del suo comportamento e mettere in campo le misure del caso».

Per mesi sulla mappa degli orsi radiocollarati non vi era traccia di monitoraggi, mentre ora si possono seguire i movimenti di ben due individui. Sul finire del mese di agosto, infatti, è trapelata la notizia della cattura e rilascio di F36, l'orsa con cucciolo protagonista di due incontri ravvicinati con coppie di escursionisti nell'arco dell'estate. Anche in questo caso, l'intenzione di Fugatti è quella di intervenire con la cattura.

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Massimo Vitturi – responsabile area animali selvatici di Lav

«Le scelte politiche a cui stiamo assistendo non hanno alcuna incidenza sulla sicurezza dei cittadini, anzi rendono più pericolosa la presenza dell'uomo nelle zone in cui vi è la presenza di grandi carnivori – aggiunge Vitturi – Insieme alle persone che ci hanno accompagnato oggi, abbiamo voluto dire basta a questo scempio e abbiamo dichiarato a gran voce la nostra opposizione ai provvedimenti che permettono uccisioni e catture, dimostrando di fatto l'inettitudine della politica provinciale, incapace di tutelare la sicurezza degli animali selvatici e anche degli esseri umani».

Alla manifestazione di Lav hanno aderito anche Alleanza Animalista, Animalisti Italiani, Federazione Nazionale ProNatura, WWF Italia, Anonymous for the Voiceless sezione di Trento, LNDC Animal Protection sezione di Trento e ha preso parte anche una delegazione di Assemblea Antispecista e della Collettiva Scobi (da sempre impegnati nella battaglia contro la gestione faunistica di Maurizio Fugatti).

Non è un caso se l'evento si è tenuto alla vigilia dell'apertura della stagione venatoria che, quest'anno, avrà inizio con le novità determinate dall'emendamento “caccia selvaggia”, approvato con la Legge di Bilancio del 2023: «I cacciatori potranno sparare ad animali di qualsiasi specie ovunque, anche nei parchi e nelle città italiane, mettendo in pericolo anche la pubblica incolumità con il pretesto del “controllo” della fauna – si legge in una nota pubblicata da Lav al termine della manifestazione – Con il pretesto del controllo della Peste Suina Africana, ad esempio, che continua indisturbata a diffondersi, il Commissario straordinario ha decretato l’uccisione di ben 612.000 cinghiali l’anno, ricorrendo addirittura al supporto della Marina, dell’Aviazione e dell’Esercito».

Per monitorare gli spostamenti degli orsi radiocollarati si può accedere alla mappa pubblicata sul sito dedicato ai grandi carnivori in provincia di Trento.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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