L’allevamento dei gatti di razza, ovvero la selezione artificiale del gatto domestico, è un processo in cui gli esseri umani hanno influenzato l'evoluzione di popolazioni isolate di gatti per ottenere caratteristiche specifiche. Questo processo ha portato alla creazione di razze con tratti estetici riconoscibili, che andavano incontro al gusto o alla curiosità degli esseri umani, ma spesso a scapito della salute e del benessere degli animali. Alcune razze di gatti, come Persiani, Munchkin, Scottish Fold e Manx sono state manipolate al punto che soffrono di problemi genetici e di salute cronici. Qui di seguito esplorerò cinque di queste razze e spiegherò perché sarebbe meglio evitarne l’acquisto.
Persiano
Il gatto Persiano è famoso per la testa rotonda, gli occhi enormi e il mantello lungo e soffice. Tuttavia, è una razza nel mirino di tutte le maggiori associazioni veterinarie perché la selezione per ottenere il muso estremamente piatto (chiamato brachicefalia), un corpo corto e tozzo e gli occhi enormi (causati, in realtà, dalle proporzioni alterate della scatola cranica) ha avuto conseguenze devastanti sulla loro salute.
Il muso piatto, infatti, può causare difficoltà respiratorie, russamenti e altre complicazioni. Gli occhi sporgenti sono più soggetti a infezioni e lesioni, oltre che ad una lacrimazione abbondante che richiede di intervenire quotidianamente per tenerli puliti. La conformazione della mascella può portare a malocclusioni dentali, quindi a problemi di alimentazione. Con le femmine bisogna spesso ricorrere al parto cesareo, perché la conformazione cranica dei piccoli, stravolta dalla selezione artificiale, non consente un passaggio spontaneo del feto dal canale cervicale. Infine, l’innaturale lunghezza del mantello è spesso difficile da gestire per i gatti stessi che diventano, così, dipendenti dalle cure e dalla “manutenzione” umana.
Bisognerebbe seriamente chiedersi se una razza in cui sia la funzione alimentare che quella riproduttiva (le due funzioni di base dell'esistenza) sono compromesse, è una razza che vale la pena mantenere. Inoltre, l'intensa selezione umana ha stabilizzato nel patrimonio genetico anche tutta una serie di patologie ereditarie, quali la sindrome del rene policistico, la cardiomiopatia ipertrofica, una certa predisposizione alle infezioni urinarie e alle dermatiti.
Scottish Fold
È indubbio che gli Scottish Fold, conosciuti per le loro orecchie piegate in avanti, facciano una tenerezza estrema e stimolino immediatamente il nostro istinto di cura e protezione. Tuttavia, proprio questa loro caratteristica tanto accattivante è all’origine di numerosi problemi.
Le orecchie ripiegate, infatti, sono l’espressione sul corpo di una mutazione genetica che gli esseri umani hanno deciso di selezionare, cioè di rendere parte stabile del patrimonio ereditario di questi gatti, proprio perché induce la piegatura delle orecchie. Sfortunatamente, la piegatura è solo una delle manifestazioni di questa mutazione. Essa, infatti, influisce anche sullo sviluppo delle cartilagini delle articolazioni, portando a dolorose condizioni come l’osteocondrodisplasia, una patologia che può avere conseguenze dolorose e dal carattere cronico su tutta la struttura osseo-articolare. Gli Scottish Fold, sin dalla giovane età, possono soffrire di dolore cronico, zoppie e malformazioni che peggiorano nel tempo, proprio a causa dell’osteocondrodisplasia sottostante.
Sphynx
Come per lo Scottish Fold, anche lo Sphynx nasce per la volontà di un’allevatrice di stabilizzare una mutazione nel patrimonio genetico di un gruppo di gatti, questa volta quella responsabile per l’assenza di pelo. E, come per lo Scottish Fold, anche questa volta parliamo di un tratto anti-evolutivo che la selezione naturale non avrebbe mai premiato perché porta con sé molti svantaggi adattativi.
Lo Sphynx, infatti è più suscettibile a infezioni, scottature e altre condizioni cutanee, proprio a causa dell’assenza del mantello che rappresenta una protezione naturale per il gatto (si pensi, per decretarne l’importanza, a quanto i comportamenti di cura del mantello – il grooming – sia parte fondamentale del repertorio comportamentale della specie). Inoltre, sono vulnerabili ai cambiamenti di temperatura, richiedendo ambienti costantemente controllati.
Come è accaduto per il Persiano, l’intensa selezione ha reso la razza particolarmente predisposta alla cardiomiopatia ipertrofica, una grave malattia del cuore, anche in età molto precoce.
Manx
Il Manx, poco diffuso in Italia, è conosciuto per la sua caratteristica assenza di coda o la presenza di una coda molto corta. Come accade per lo Scottish Fold e per lo Sphynx, tuttavia, stiamo parlando di una caratteristica portata da una mutazione genetica che ha poi ripercussioni gravi anche su altri aspetti della salute e del benessere di questi gatti.
L'assenza della coda, infatti, è spesso associata a problemi alla colonna vertebrale come la spina bifida, che può causare dolore e problemi di mobilità. Questo, in cascata, può generare difficoltà nel controllo della funzione intestinale e della vescica. Per dare una misura di quanto questa mutazione sia anti-evolutiva, si pensi che i feti omozigoti per questa mutazione (ovvero quelli che presentano due copie della mutazione) vengono direttamente riassorbiti in utero. Quelli eterozigoti nascono ma per poi sviluppare alterazioni osseo-scheletriche a vari livelli di gravità.
Munchkin
Il Munchkin è forse l’emblema più evidente di quanto l’essere umano ami “giocare” con le forme animali, al di là degli effetti prodotti. Questo gatto è caratterizzato da zampe molto corte, dovute a una mutazione genetica che causa nanismo. Sebbene siano teneri e attraenti, con la loro andatura un po’ impacciata e i piedi rotondetti, questa caratteristica fisica – ancora una volta causata da una mutazione che non consente alle ossa lunghe di svilupparsi, selezionata ad hoc- comporta gravi problemi di salute e di benessere.
Le zampe corte possono indurre sforzi e stress articolari che, alla lunga e a seconda del livello di gravità, producono dolori cronici e deformità alle articolazioni. Sono gatti che faticano, infatti, a muoversi normalmente o a comportarsi come detta il loro patrimonio comportamentale e, nel momento in cui subentra l’osteoartrite, la condizione diventa dolorosa, oltre che disfunzionale. I disturbi sono trattabili con antinfiammatori che hanno, però, effetti collaterali, soprattutto se associati ad altre patologie.
Non ci sono studi, al momento, che abbiano dimostrato se questa condizione abbia o meno delle ripercussioni anche sul piano sociale e delle relazioni interspecifiche.