La primavera è arrivata, le temperature stanno aumentando ed è ritornata la voglia di trascorrere giornate all'aperto insieme ai nostri animali. Non bisogna dimenticare, però, che in questo periodo dell'anno ritornano anche alcuni pericoli per cani e gatti: pulci, zecche, processionaria, leishmania, ma anche il rischio di ingerire piante tossiche, che possono trasformare una bella passeggiata sotto il caldo sole primaverile in un incubo. Vediamo insieme a cosa dobbiamo fare attenzione.
Pulci e zecche
Basta un lieve rialzo delle temperature e qualche bella giornata di sole per far sì che le uova di pulci si schiudano e le ninfe delle zecche si attivino, in cerca di un ospite sul quale effettuare un buon pasto di sangue. È tempo dunque di iniziare ad applicare l’antiparassitario, in modo da evitare di tornare a casa con il cane pieno di parassiti.
Soprattutto per chi vive al Centro e Sud, dove le temperature non sono mai troppo rigide, consiglio di effettuare una copertura antiparassitaria tutto l’anno, sia per i cani sia per i gatti che escono. Questo perché entrambi i parassiti possono veicolare delle malattie ai nostri amici, come l’erlichiosi e la borreliosi, oltre che provocare dermatiti e prurito. La scelta di prodotti è vasta e va dai collari, agli spot-on alle pillole. Chiedete sempre consiglio al vostro veterinario su quale sia la prassi più indicata e completa per il vostro animale.
Processionaria
All’apparenza sembra un innocuo “bruco peloso” che cammina scendendo giù dai pini, con cui il cane ma anche il gatto si possono trovare a giocare. Peccato che questo bruco, chiamato processionaria, sia molto pericoloso! Il suo corpo è infatti ricoperto di setole altamente irritanti e caustiche, che possono provocare gravi danni come dermatiti, eritema, vescicole fino anche alla necrosi dei tessuti con cui viene a contatto, in particolare occhi, bocca e lingua. Fate dunque molta attenzione se vedete il vostro cane o gatto anche solo avvicinarsi. La processionaria è un vero e proprio pericolo per la salute anche per l’uomo ed in particolare per i bambini che giocano nei parchi.
Leishmania
La leishmaniosi è una malattia provocata da protozoi ed è veicolata dalla puntura del flebotomo o pappatacio quando effettua il pasto di sangue sull’ospite. La leishmania è una zoonosi, cioè una patologia che interessa anche l’uomo, motivo per cui c’è un impegno a livello mondiale per arginarla. È una piaga che affligge da anni i cani del Centro-Sud Italia, ma che si è diffusa anche al Nord e recenti studi hanno evidenziato che probabilmente interessa anche i gatti. Può provocare dermatite forforacea, formazione di croste e anche insufficienza renale, anemia, zoppia vagante e uveite, fino alla morte.
È fondamentale dunque effettuare un'adeguata protezione, in modo da evitare che il pappatacio possa pungere e dunque infettare e trasmettere la malattia. Utili per questo sono i repellenti a base di permetrina o deltametrina e anche altri piretroidi. Fate attenzione però ad usarli solo per il cane, perché sono tossici per i gatti.
Filaria
La Filariosi cardiopolmonare è una malattia parassitaria diffusa in tutta Italia, che colpisce il cane e meno frequentemente il gatto. Il parassita responsabile è Dirofilaria immitis, che allo stadio adulto è un verme di aspetto filiforme lungo fino a 15-25 cm, che vive nelle arterie del polmone del cane e del gatto. La malattia si trasmette attraverso la zanzara, che pungendo un cane malato assume le larve prodotte dalle femmine adulte. Le larve maturano all’interno dell'insetto e vengono poi trasmesse ad un altro cane o gatto che viene successivamente punto. La trasmissione della malattia può avvenire tutto l’anno ma primavera, estate e soprattutto inizio autunno sono i periodi maggiormente rischiosi. La prevenzione consiste nella somministrazione di farmaci che uccidono le larve eventualmente inoculate e deve essere mantenuta per 12 mesi l’anno, oltre nell'utilizzo di idonei repellenti.
Piante tossiche
Anche la fioritura di piante potenzialmente tossiche mette in pericolo i nostri compagni di vita, che spesso per gioco le mordicchiano ed ingeriscono. Le conseguenze possono andare da una semplice dermatite fino a vomito e diarrea, ma possono anche provocare epatite acuta e morte.
Dovete fare attenzione alle bulbose, all’ortensia, la mimosa, ma anche gelsomino, primule e anemoni e soprattutto alla Cycas. Di quest'ultima tutte le parti della pianta sono velenose, ma i semi o "noci" contengono la maggiore concentrazione di tossine. In caso di ingestione accidentale, contattate subito il vostro veterinario.