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7 Giugno 2024
18:26

5 parchi dove portare i bambini a conoscere gli animali

Ci sono molti parchi dove portare i bambini a conoscere gli animali nel segno del rispetto della loro etologia e dell'ecosistema. Luoghi di suggestiva bellezza in cui i più giovani possono scorgere grifoni, cervi, farfalle e tanti altri animali meravigliosi.

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In Italia esistono numerosi parchi dove portare i bambini a conoscere gli animali nel rispetto dell'etologia dei selvatici e dell'ecosistema. Insegnare ai più a conoscere, e quindi ad amare, gli animali è fondamentale per educarli al rispetto della natura, e per farlo il luogo giusto non è lo zoo.

Nei giardini zoologici gli animali selvatici sono costretti all'interno delle gabbie, in alcuni casi addirittura strappati al loro habitat per diventare un divertimento del pubblico pagante. Al giorno d'oggi, con l'acuirsi dei conflitti tra l'uomo e gli altri animali, come lupi, orsi e cinghiali, è importante trasmettere il rispetto dell'altro individuo, anche se di specie diversa dalla nostra.

I posti adatti a veicolare questo tipo di insegnamento, e allo stesso tempo permettere ai più piccoli di conoscere gli animali, sono i 24 Parchi nazionali del nostro territorio, ai quali si aggiungono quelli regionali e naturali.

Vediamo quindi i più belli e quali animali è possibile avvistare.

Parco nazionale del Gran Paradiso

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Stambecchi (foto di Federico Rimembrana via @granparadisopark)

Stambecchi, aquile, avvoltoi: sono tanti gli animali che è possibile avvistare nel Parco nazionale del Gran Paradiso, il più antico d'Italia. Si trova tra le regioni Valle d'Aosta e Piemonte, attorno al massiccio del Gran Paradiso. Venne istituito nel 1922 allo scopo di conservare la fauna e la flora, di preservarne formazioni geologiche, e la bellezza del paesaggio.

La sua straordinaria importanza nell'arco alpino è stata sancita ufficialmente a livello internazionale nel 2014 quando è entrato a far parte della Green List delle aree protette della IUCN, unico Parco italiano ad aver ottenuto questo riconoscimento.

L'animale simbolo è lo stambecco, un animale incredibile che sfida la gravità per rimanere aggrappato alle vette più ripide. Vederlo muoversi è uno spettacolo difficile da dimenticare: nonostante pesi in media più di 100 chili può correre a una velocità di 70 km/h. Questo rende la loro corsa paragonabile a un veicolo che sfreccia sulla superstrada ma, in realtà, lo fa su una parete rocciosa.

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Viste le aree impervie in cui vivono avvistarli può essere difficile per i più piccoli, tuttavia esistono degli appositi trekking degli stambecchi, consigliati proprio dal Parco, di difficoltà e lunghezza variabile. Nel Parco del Gran Paradiso ci sono però anche altri animali che è possibile avvistare più facilmente, sempre nel rispetto della loro natura selvatica.

Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise

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Orso marsicano (via @parcoabruzzo)

Quando si pensa al Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, collocato a cavallo di queste tre regioni, è impossibile non pensare all'orso bruno marsicano, la sottospecie di orso più rara al mondo che si trova solo sull'Appennino centrale italiano. Rispetto all'orso bruno che si trova sulle Alpi è di dimensioni inferiori e di carattere più mansueto, caratteristiche che lo hanno portato a diventare una vera attrazione turistica. Questo fenomeno, noto come "turismo dei selvatici" rischia di compromettere la sopravvivenza in natura di esemplari che, a furia di essere avvicinati dalle persone per scattare un selfie, perdono l'innata elusività nei confronti dell'uomo.

Avvistare un orso in natura seguendo le regole della distanza è difficile, ma anche questa esperienza va trasmessa ai più piccoli: la natura è uno spettacolo a cui non abbiamo diritto, segue i suoi ritmi e non è disponibile on-demand. Se durante un'escursione per avvistare l'orso si vede invece il cervo in amore si assiste a un momento egualmente emozionante, e si insegna ai più piccoli l'imprevedibilità della Natura.

Il cervo è l'altro animale che vive dentro e fuori il Parco

Parco Nazionale del Pollino

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Salamandra pezzata (via @parconazionalepollino_)

Il Parco nazionale del Pollino è il più grande d'Italia e tra i più belli del Sud. Si trova tra le regioni Basilicata e Calabria e prende il nome dall'omonimo massiccio montuoso. La straordinaria bellezza della sua natura gli è valso il riconoscimento di Ptrimonio Mondiale dell'Umanità dell'Unesco.

Ospita una straordinaria varietà di specie e di peculiarità zoologiche appartenenti a ogni regno animali. In particolare gli anfibi del Pollino comprendono diverse specie e sottospecie endemiche italiane, tra cui il tritone crestato italiano (Triturus carnifex), la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), l'ululone dal ventre giallo (Bombina variegata pachypus) e fino alla più comune raganella (Hyla intermedia).

Avventurarsi nel Parco seguendo i percorsi consigliati dal personale cercando di avvistare queste bellissime creature, come le numerose specie di farfalle è un modo per permettere ai bambini di conoscere e amare tutti gli animali all'interno del loro ambiente naturale.

Parco regionale del Delta del Po

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Fenicotteri
(foto di: Archivio Parco Delta del Po Emilia–Romagna)

Il Parco regionale del Delta del Po è il più adatto per i piccoli appassionati di birdwatching. Si trova in Emilia-Romagna e nel 2015 ha ricevuto il titolo di Riserva della Biosfera dell'Unesco grazie all'importanza delle sue zone umide.

Le zone umide sono quelle aree in cui c'è compresenza di acqua e terreno, l'ambiente ideale per moltissimi tipi di avifauna. Gli uccelli più suggestivi da avvistare sono sicuramente i fenicotteri, questi abitano paludi e si nutrono di ciò che il fondale offre: crostacei, alghe e pesci. È proprio all'alimentazione che deve il suo tipico colore rosa del piumaggio. I bambini ameranno vedere questo volatile che vive in grandi comunità mentre si alza in volo.

Il Parco permette di fare escursioni sia a piedi che in bicicletta, permettendo di godere così delle sue bellezze.

Parco naturale dei Nebrodi

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Il Parco naturale dei Nebrodi è la più grande area protetta della Sicilia. I monti Nebrodi, da cui il Parco prende il nome, insieme alle Madonie e ai Peloritani costituiscono l'Appennino siculo dove c'è un'altissima concentrazione di fauna. Basti pensare che qui sono state classificate ben circa centocinquanta specie d’uccelli.

Se si è fortunati, ai Nebrodi è possibile osservare lo spettacolo dei grifoni, animali simbolo del Parco. In Italia questa specie si era estinta ovunque ad eccezione della Sardegna, e solo di recente è stata reintrodotta in alcune aree selezionate, tra queste figura proprio il Parco naturale siciliano.

Il Parco offre specifici progetti rivolti ai più giovani per insegnare loro a conoscere e amare la fauna locale.

Cras

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Ai tanti parchi del nostro territorio si aggiungono anche i Centri faunistici dei Cras. Si tratta di strutture gestite da associazioni di tutela animale che si occupano di salvare gli animali esotici da situazioni di abuso e maltrattamento. Qui vivono animali sequestrati a zoo e circhi, che sono quindi stati abituati alla presenza dell'essere umano in maniera irreversibile e che per questo non possono essere reintrodotti nel loro habitat naturale.

Alcune associazioni danno quindi la possibilità di recarsi sul posto per vedere leoni e altri animali sequestrati dalle Forze dell'Ordine, spiegandone la storia. Tra i più noti c'è il Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica Monte Adone, nel Bolognese, che ospita anche grandi felini come leoni e tigri.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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