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1 Marzo 2024
11:29

5 motivi per non fare incontrare i cani al guinzaglio

Durante gli incontri con i loro simili, i cani hanno bisogno di spazio, tempi e libertà di movimento. Questo è uno dei motivi per cui gli incontri al guinzaglio andrebbero evitati.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Gli incontri tra cani al guinzaglio possono essere piuttosto complessi da gestire e ciò non riguarda solo i pet mate, ma anche i cani stessi. Questi momenti sono infatti spesso alla base di zuffe e incomprensioni con i propri simili. Le difficoltà potrebbero nascere per via degli spazi ridotti a disposizione, ma anche a causa intervento degli umani o per la fretta nell'allontanarli.

Si tende quindi a pensare che sia sempre meglio evitare di farli interagire quando sono al guinzaglio. Non si tratta però di una regola assoluta, bensì di un'indicazione, valida soprattutto quando gli spazi sono stretti, i tempi sono ridotti e quando l'ambiente circostante non è ideale per permettere ai cani di muoversi.

L'incontro tra due cani pacati e socievoli è inoltre certamente diverso rispetto a quello tra due individui adolescenti, che stanno attraversando una fase della vita in cui la comunicazione con l'altro potrebbe essere irruenta o soggetta a esagerazioni. Allo stesso modo, dobbiamo sottolineare come l'incontro al guinzaglio tra due cani che si sono già visti in passato non abbia lo stesso valore degli incontri con cani sconosciuti. Quest'ultima eventualità richiede infatti maggiore attenzione.

Di fatto non esiste una regola fissa. A determinare se sia o meno opportuno permettere al nostro cane di incontrare un suo simile in un momento specifico è la nostra conoscenza della sua personalità, ma anche la capacità di leggere le caratteristiche dell'ambiente circostante e la comunicazione dell'altro cane, il quale ha a sua volta un mondo interiore fatto di esperienze passate, bisogni, stili comunicativi e preferenze.

Quello degli incontri al guinzaglio è quindi un argomento estremamente complesso. Ciò che è certo è che i cani sono animali sociali e sentono quindi il bisogno profondo di incontrare i propri simili. È quindi importante saper trovare le situazioni adatte per favorire anche momenti di socializzazione che avvengano in sicurezza, in modo da ridurre, per quanto possibile, il rischio di conflitti.

Le difficoltà di comunicazione

Il guinzaglio è uno strumento indispensabile per la vita insieme al cane. In particolare negli ambienti urbani rappresenta una necessità ed è quindi impossibile immaginare una vita che non preveda, di tanto in tanto, la possibilità di incontrare altri cani quando si è legati.

Ciò nonostante, dobbiamo ricordare che per loro rappresenta anche un impedimento, in particolar modo negli incontri, perché fa si che diventi impossibile comunicare in maniera chiara. Gli incontri tra cani infatti sono fatti di gestualità e di riti che per loro sono determinanti, anche se a noi umani potrebbero sembrare di poco conto.

Mentre ci si annusa, ci si guarda e ci si gira intorno, a uno dei due potrebbe risultare necessario comunicare anche attraverso i feromoni e potrebbe quindi sentire il bisogno di spostarsi un istante per fare una marcatura. Bisogno che, però, non gli è concesso.

Le cose peggiorano se gli umani impediscono il movimento e così, in pochi istanti, i cani si trovano faccia a faccia con posture rigide, in un malinteso determinato da elementi esterni al loro volere. Proprio da questi piccoli gesti, talvolta involontari o impercettibili, scatta la scintilla che fa nascere una rissa.

D'altra parte, però, non possiamo avere la certezza che se l'incontro fosse avvenuto in un contesto in cui erano privi di guinzaglio sarebbe finito diversamente. Abbiamo pur sempre a che fare con esseri viventi e, come tali, hanno personalità uniche e talvolta imprevedibili.

Gli spazi obbligati

Trovarsi al guinzaglio significa avere un raggio d'azione limitato. Proviamo ad immedesimarci per un istante nel cane: sto passeggiando accanto al mio pet mate e mi viene incontro un mio simile che mi preoccupa, mi spaventa o mi mette in difficoltà con un'espressione o una postura poco amichevole. Sono perfettamente consapevole di non potermi allontanare e questo potrebbe portarmi a reagire abbaiando, oppure evitando il rischio in altro modo, magari anche attraverso comportamenti aggressivi.

Quando i cani sono in libertà, invece, hanno la possibilità di prendere tutto lo spazio necessario per sentirsi sicuri e questo aspetto allenta in modo importante le potenziali tensioni.

Possiamo immaginare, ad esempio, le situazioni in cui un cane entra nell'area di sgambamento e un altro lo accoglie. Per i primi secondi potrebbero girarsi intorno con la muscolatura rigida e le code alte, magari con una piloerezione sul dorso. In seguito potrebbero correre in due direzioni diverse, proprio sentendo la necessità di mettere uno spazio tra loro e distendere così la momentanea tensione. Tutto ciò è invece impossibile al guinzaglio e, dopo i primi momenti, potrebbe essere anche questo a determinare la difficoltà dell'incontro.

L'intervento umano

A complicare gli incontri può essere anche l'intervento degli umani che tengono in mano l'altro capo del guinzaglio. Può anche accadere infatti che la zuffa abbia origine dalla tensione improvvisa di una delle due corde, determinata dall'intenzione di un pet mate di allontanare il cane, magari per impedirgli di muoversi come aveva intenzione di fare, oppure per spostarlo.

L'umano potrebbe farlo perché è convinto che il comportamento del cane sia scorretto e vada quindi interrotto, eppure molto spesso ciò che loro si stanno dicendo davvero sfugge al nostro occhio poco attento e inesperto in fatto di comunicazione canina. 

Se si ha l'impressione di intervenire spesso con questa modalità, si può pensare di contattare un educatore cinofilo (se il cane è cucciolo) o un istruttore cinofilo (se il cane è adulto), il quale potrà aiutare a riconoscere i segnali che mette in atto durante gli incontri.

I nodi tra i guinzagli

C'è poi anche un aspetto puramente tecnico legato a questi momenti, ovvero quello che riguarda i guinzagli che si annodano. A tutti sarà certamente accaduto di vivere quella situazione sgradevole in cui ci si incastra con l'altro pet mate e si cerca di allontanare cani che non riescono più a staccarsi per via dei guinzagli annodati. Anche gli stessi umani potrebbero finire per mettersi nei guai in questo caso. Pur di non mollare la presa sul guinzaglio, nei momenti più concitati, potremmo rischiare di perdere l'equilibrio e complicare ulteriormente la comunicazione tra i due.

In questa situazione è molto importante quindi che i guinzagli vengano tenuti quanto più morbidi possibili, evitando che i cani prendano strattoni dovuti alla corda. Almeno uno degli umani è importante che lo lasci a terra (ovviamente valutando preventivamente il rischio che potrebbe essere rappresentato dall'arrivo, ad esempio, di una macchina). Quando l'euforia si placa per un istante, si può recuperare il guinzaglio e riprendere il proprio cammino.

Il ricordo delle esperienze passate

A questo punto entriamo in un argomento leggermente più complesso ovvero quello delle emozioni, che si mescolano con la memoria. Se il cane ha spesso l'occasione di incontrare i propri simili al guinzaglio e questi momenti si concludono frequentemente in maniera negativa, è possibile che in futuro inizi a sentirsi spaventato o in tensione ancora prima dell'incontro vero e proprio.

Questo può creare un circolo vizioso potenzialmente difficile da interrompere, secondo il quale il cane sarà spinto ad anticipare i propri comportamenti avversativi, che verranno proposti ancor prima che l'altro si avvicini.

Il consiglio di valutare attentamente il contesto in cui avvengono gli incontri al guinzaglio è quindi anche legato all'intenzione di ridurre il rischio che gli altri cani finiscano per diventare un elemento disturbante che rimanda ad emozioni negative vissute in passato.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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