Il gioco ha un ruolo fondamentale in ogni periodo di vita del cane, assumendo valenze e forme diverse a seconda dell’età, del carattere e delle motivazioni. Il gioco è un filo conduttore nell’esistenza del cane che serve a rafforzare se stessi e i propri legami sociali che siano con conspecifici o con umani.
Nel mondo animale la dimensione ludica è un universo decisamente complesso, del quale si sono scritti saggi e teorie e su cui il mondo scientifico si è ampiamente soffermato.
Sin dalla prima infanzia, il gioco è un tramite per l'auto esplorazione e l’autoregolazione rispetto al contesto esterno. Il cucciolo durante la fase di socializzazione primaria, tramite il gioco con i suoi fratelli e la mamma, sviluppa le capacità motorie, impara la cosiddetta “inibizione al morso”, ovvero a capire come usare la bocca senza provocare dolore, gli autocontrolli e la gestione emotiva. Inoltre apprende informazioni sul proprio io, sul suo ruolo all’interno di un gruppo sociale, sulle regole del “galateo canino” da rispettare e su che tipi di giochi preferisce fare e con quali soggetti. La sfera ludica fa da ponte per l’esplorazione della propria individualità e del mondo.
Il gioco è un comportamento che viene conservato anche in età adulta, anche se manifestato con modalità e tempi diversi, che genera coesione sociale e rafforza i legami.
Il comportamento di gioco si basa in genere su schemi motori caratteristici del comportamento predatorio, di agonismo e di corteggiamento.
Possiamo distinguere differenti tipologie di gioco, tutte importanti e imprescindibili: quello su base sociale, svolto con conspecifici o con umani e quello solitario con gli oggetti su base predatoria (giochi che si possono smembrare).
Come si evince da uno studio scientifico del National Institutes of Health, pubblicato nel 2014, all’interno del gioco sociale motivazioni e obbiettivi sono diversi se si tratta di gioco tra conspecifici o con umani. Infatti quello che emerge è che «i cani spesso competono per gli oggetti quando giocano con altri cani, ma sono solitamente più collaborativi quando il compagno di gioco è umano. La maggior parte dei cani non sembra considerare i giochi competitivi giocati con un partner umano come gare di "dominanza": piuttosto, vincere il possesso di oggetti durante i giochi sembra essere semplicemente gratificante».
Questo studio aiuta anche a sfatare la demonizzazione assoluta del gioco del “tira e molla”che, se incorniciato in maniera competente in una dimensione ludica e non di competizione, risulta estremamente utile all’interno di un percorso educativo con cani che possiedono una motivazione possessiva e competitiva marcate, permettendo di agire tra le altre cose anche sulle fluttuazioni di Arousal (agire sui picchi di eccitazione per riportare l’omeostasi).
Un altro studio dedicato proprio al “tira e molla” come risultato finale indica infatti che «nella popolazione analizzata, le dimensioni di dominanza della relazione cane-uomo non sono influenzate dall'esito di ripetuti giochi di tiro alla fune».
Ricerche olfattive
Le mettiamo per prime nella nostra lista perché sono giochi in linea con i bisogni etologici del cane, il quale ha un grande bisogno di utilizzare l'olfatto, cioè il suo senso più sviluppato.
Le ricerche olfattive permettono di accrescere la concentrazione, l’autostima e l’auto efficacia del nostro amico. Possono essere sfruttate come supporto alla risoluzione di diverse disfunzionalità comportamentali e possono essere proposte al cane in autonomia oppure in collaborazione con il suo umano per accreditare la sua figura.
La strutturazione dei giochi di fiuto è fatta in modo tale da essere accessibili a tutti, cani inesperti e più esperti, modulando la difficoltà in base al soggetto.
Inoltre queste attività richiedono il libero sfogo della fantasia (sempre tenendo conto del soggetto) e permettono numerose variabili sia con la ricerca di oggetti che di persone.
I giochi olfattivi consistono nel nascondere una risorsa o una persona che dovrà poi essere cercata e raggiunta dal cane tramite l’utilizzo del suo olfatto sopraffino, iniziando sempre da nascondigli facili per poi andare via via a rendere sempre più complessa e accattivante la ricerca, in base alla risposta del soggetto.
Tra le attività olfattive possiamo mettere in atto il gioco del nascondino casalingo, le ricerche olfattive semplici in ambienti naturali, fino ad arrivare al mantrailing e alla ricerca complessa con piste odorose create appositamente.
Nella ricerca olfattiva vengono sicuramente penalizzate le razze brachicefale: per via della loro canna nasale corta o a volte inesistente faranno il doppio della fatica a seguire una pista di odore.
Discriminazioni olfattive
In questi giochi, invece di far seguire al cane una pista, gli si richiede di discriminare un dato odore (come può essere l’essenza di finocchio), all’interno ad esempio di contenitori identici di cui solo uno ha dentro l’essenza. Una volta selezionato il giusto box, che sarà dotato di fori sul dorso per la fuoriuscita dell’odore, il cane dovrà segnalarlo al suo umano.
E’ un gioco un po’ più complesso anche nella sua fase di strutturazione, consigliamo quindi di farvi aiutare da un istruttore cinofilo.
Anche le discriminazioni olfattive danno la possibilità di partire da livelli più semplici per il cane per poi elaborare gradualmente il gioco e di variare e spaziare utilizzando la fantasia.
Sono ottime per allenare l’intelligenza del cane, aumentando la sua capacità di concentrazione e di discernimento.
Giochi di problem solving
Altro must dei giochi che accrescono l’intelligenza del cane sono quelli di problem solving, che richiedono la risoluzione di enigmi più o meno complessi per ottenere la ricompensa. Ottimi da utilizzare con cani cinestesici e prevalentemente attentivi, perché stimolano la loro concentrazione, spingendoli a focalizzarsi sulla staticità.
Agiscono inoltre sull’accrescimento di autostima e auto efficacia e sulla capacità di chiedere aiuto se necessario.
In commercio si trovano giochi di attivazione mentale prefabbricati che vanno dal più facile, all'intermedio al più difficile e per tutti i tipi di taglie.
In alternativa potete sfogare la vostra fantasia e sbizzarrirvi creando i più disparati problem solving. Potete utilizzare bicchieri, bottiglie, cartoni delle uova, asciugamani, contenitori, scatole, ecc. Anche in questo caso si parte da proposte facili, stando attenti ad un eventuale frustrazione del cane dovuta alla non riuscita, fino ad arrivare a proposte complesse e di difficile risoluzione.
Giochi di fantasia
Come avete capito nel calderone dei giochi per allenare l’intelligenza del cane maggiore fantasia avrete e più vi divertirete.
Un altro gioco che potete fare, ad esempio, è quello di insegnare al cane a prendere degli oggetti sparsi per terra e depositarli raggruppati in una cesta. Tutto ciò che lo stimolerà a ragionare e far muovere gli ingranaggi del cervello apporterà crescita alla sua sfera intellettiva.
Per ogni gioco che proponete, dunque, il consiglio è quello di lasciare ragionare il cane per la risoluzione e premiare positivamente quando ci si avvicina. Non offritegli preventivamente il bocconcino per condizionare il suo comportamento, perché in questo caso non vi sarà alcun ragionamento e quindi nessun apporto positivo.