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23 Febbraio 2024
11:03

5 animali piccoli, ma letali

Alcuni piccoli animali possono essere letali per gli esseri umani nonostante le loro dimensioni ridotte: parliamo di animali velenosi come ragni e meduse o di vettori di patogeni di gravi malattie come mosche e zanzare.

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Se pensiamo a degli animali temibili probabilmente ci vengono in mente grandi predatori, come leoni, squali bianchi o coccodrilli del Nilo ma in realtà esistono diverse specie di piccole dimensioni che sono letali per l’essere umano.

Possono essere difficili da incontrare come le cubomeduse che vivono in mare oppure comuni nelle zone urbane, come le zanzare che da sole provocano più morti umane di tutti gli altri animali.

Vediamo insieme alcuni animali piccoli, ma letali.

Le zanzare

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Si stima che le zanzare da sole provochino in media più di 800.000 morti umane all’anno, aggiudicandosi il titolo di animale più letale per l’essere umano nonostante le ridotte dimensioni. Questi insetti appartengono all'ordine dei ditteri e ne esistono migliaia di specie, ma solo alcune sono pericolose per gli esseri umani. Le loro dimensioni, comprese tra i 3 e i 6 millimetri a seconda della specie, le rendono particolarmente difficili da individuare ed è anche per questo che è complesso difendersi.

Le specie più pericolose di zanzare sono spesso associate alla trasmissione di malattie mortali: le zanzare del genere Anopheles sono vettori, attraverso il loro morso, del parassita Plasmodium, responsabile della malaria, una malattia che provoca milioni di morti umane ogni anno, soprattutto nelle regioni tropicali. Le zanzare del genere Aedes, invece, possono trasmettere i virus di febbre gialla, dengue, Zika e chikungunya, tutte malattie che possono risultare fatali o causare gravi complicazioni. Infine, alcune specie di zanzare del genere Culex sono vettori del virus del Nilo occidentale, che può causare encefalite e infezioni neurologiche gravi.

Dopo aver punto un individuo infetto e averne succhiato il sangue, una zanzara può trasmettere il patogeno ad altre persone sane. Esistono misure preventive per cercare di controllare l’impatto delle zanzare come l’uso di repellenti, zanzariere, e la gestione degli habitat che favoriscono la loro riproduzione.

La Mosca Tse-Tse

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Anche il genere Glossina fa parte dell'ordine di insetti dei ditteri e comprende dei parassiti ematofagi, che cioè si nutrono di sangue, noti come mosche tse-tse. Le dimensioni di questi insetti possono variare con la specie, ma, in genere, hanno una lunghezza di circa 8-17 millimetri e, al pari delle zanzare, sono pericolose per la trasmissione di patogeni, specialmente nelle regioni dell'Africa tropicale. Tra queste Glossina palpalis è il principale vettore della tripanosomiasi africana, comunemente nota come malattia del sonno, causata dai parassiti del genere Trypanosoma.

Questi parassiti sono trasmessi alle persone attraverso il morso di una mosca tse-tse infetta durante il suo pasto di sangue. La malattia è potenzialmente letale e, se non trattata, colpisce il sistema nervoso centrale, causando disturbi del sonno, cambiamenti comportamentali e anche gravi complicazioni neurologiche. Fortunatamente, con una diagnosi tempestiva e un trattamento appropriato, la malattia può essere curata con successo.

Il ragno delle banane

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Phoneutria nigriventer, comunemente noto come ragno errante del Brasile o ragno delle banane, è un aracnide altamente velenoso originario del Brasile. Questi ragni sono noti per le loro dimensioni relativamente grandi: gli esemplari adulti possono avere un corpo lungo circa 1,5-5 centimetri, per una lunghezza totale di 15 cm incluse le zampe. Si tratta di una delle specie di ragno più velenose al mondo, capace di produrre una miscela di neurotossine che agisce gravemente anche sul sistema nervoso degli esseri umani, nonostante noi siamo molto più grandi delle sue prede abituali.

Il morso è descritto come estremamente doloroso e può provocare gonfiore nella zona colpita, tachicardia, difficoltà respiratorie, shock anafilattico nelle persone allergiche e, nei maschi, priapismo, ovvero un'erezione prolungata e dolorosa. Fortunatamente, però, le morti causate da questo ragno sono molto rare e un trattamento medico tempestivo è cruciale per gestire i sintomi e prevenire complicazioni gravi.

Le lumache “cono di mare”

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I molluschi del genere Conus, noti anche come coni di mare, sono un gruppo di gasteropodi marini che include alcune specie particolarmente velenose. Queste lumache di mare sono caratterizzate da gusci a forma di cono, da cui prendono il nome, spesso decorati con pattern geometrici di grande bellezza, le cui dimensioni possono variare notevolmente a seconda della specie, ma che, in genere, vanno dai 3 ai 15 centimetri di lunghezza.

Le lumache Conus sono predatori e cacciano piccoli invertebrati marini attraverso l'uso di un dardo velenoso, che contiene un mix di neurotossine potenzialmente letali persino per gli esseri umani. Alcune di queste specie, diffuse dall’indo-pacifico all'Australia, sono considerate tra gli animali più velenosi del mondo, come ad esempio Conus textile e Conus magus, il cui veleno può causare gravi sintomi neurologici, ma anche Conus geographus (o cono geografico), la cui puntura può provocare paralisi muscolare e insufficienza respiratoria.

Fortunatamente, per quanto riguarda la grande maggioranza delle specie di Conus gli effetti del loro veleno sull'essere umano si limitano a gonfiore e infiammazioni dolorose localizzate. Per quanto riguarda, invece, le specie potenzialmente mortali come quelle citate è necessario un trattamento medico tempestivo attraverso cure specializzate e l'uso di antidoti specifici.

La vespa di mare

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La medusa considerata più pericolosa per gli esseri umani è la cubomedusa Chironex fleckeri, comunemente nota come vespa di mare. Questa specie è diffusa nell'Oceano Pacifico, in particolare nelle acque che bagnano Australia, Nuova Guinea, Filippine, Malesia, Indonesia, Vietnam, Thailandia e Cambogia. La sua ombrella è grande generalmente 16 centimetri, ma i suoi sottilissimi tentacoli possono estendersi fino a 3 metri di lunghezza.

Come tutte le meduse, sono provviste di strutture sui tentacoli chiamate nematocisti, che si attivano quando entrano in contatto con la pelle, rilasciando un veleno potentissimo che può causare gravi reazioni anche per esseri umani, come dolore intenso, problemi respiratori, nausea, crampi muscolari e, in casi estremi, arresto cardiaco che può portare alla morte in pochi minuti. Nonostante esista un ‘antidoto, infatti, una parte delle persone che vengono punte non sopravvive.

È fondamentale seguire delle precauzioni appropriate se ci si immerge nel mare dei paesi in cui è presente questa specie, come l'uso di indumenti protettivi o l'evitare aree specifiche in cui è stata avvistata. In alcune regioni esistono misure di sicurezza, come reti protettive nelle zone balneari, per ridurre il rischio di incontri con queste pericolosissime meduse.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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