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27 Maggio 2024
17:36

4 serpenti che sembrano vipere, ma sono innocui

In Italia gli unici serpenti velenosi presenti sono le vipere, ma spesso specie innocue come la natrice tassellata vengono scambiate per tali.

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Esistono diversi serpenti che spesso vengono scambiati per vipere, ma sono in realtà innocui: in Italia è relativamente semplice distinguere i serpenti velenosi da quelli inoffensivi, proprio perché le uniche specie velenose e potenzialmente pericolose per l'uomo sono le vipere, in particolare la vipera comune (Vipera aspis), la vipera dell'Orsini (Vipera ursinii), il marasso (Vipera berus), la vipera dal corno (Vipera ammodytes) e la vipera dei Walser (Vipera walser).

La vipera comune, o aspide, è diffusa su tutto il territorio nazionale (esclusa la Sardegna, dove non ci sono serpenti velenosi), mentre le altre hanno invece distribuzioni molto più localizzate. Tra i serpenti che più facilmente vengono scambiati per vipere ci sono la natrice tassellata (Natrix tessellata), il saettone (Zamenis longissimus), il biacco (Hierophis viridiflavus) e il colubro liscio (Coronella austriaca).

Per distinguere una vipera da un serpente innocuo, la prima cosa che dobbiamo osservare è l'aspetto generale e il corpo del serpente nel suo insieme: le vipere sono serpenti piuttosto tozzi e corti, che difficilmente superano i 60-70 cm di lunghezza, mentre la maggior parte dei colubridi, soprattutto le specie più comuni, hanno invece un corpo molto più affusolato e fine. Inoltre le vipere hanno una coda molto più corta e sottile degli altri serpenti, che si può notare verso la fine del corpo dove c'è una evidente strozzatura e un assottigliamento della parte terminale.

La testa delle vipere è poi solitamente molto più appuntita, piatta e triangolare rispetto agli altri serpenti, che invece tendono ad avere un capo più arrotondato e meno "staccato" dal corpo. Per finire, gli occhi di tutte le vipere italiane hanno un pupilla verticale ed ellittica, simile a quella di un gatto, mentre tutti i serpenti innocui presentano, invece, una pupilla grossa e circolare.

La natrice tassellata

La natrice tassellata (Natrix tessellata), detta anche biscia tassellata, è un serpente non velenoso della famiglia dei Natricidi che, come le altre bisce, fa parte dei Colubridi acquatici. Vive in laghi, stagni, fiumi e paludi in diverse zone d'Europa, inclusa l'Italia, dove si nutre prevalentemente di pesci e piccoli anfibi.

Per riconoscerla si possono notare alcune caratteristiche fisiche distintive, come il colore grigio o marrone con chiazze scure disposte a forma di tessera, da cui deriva il nome scientifico "tassellata". Può arrivare a 1,3 metri di lunghezza e ha un corpo snello e allungato, adattato alla vita acquatica.

La testa della natrice tassellata è leggermente appiattita e presenta due bande scure che si estendono dagli occhi fino alla mascella, gli occhi hanno una pupilla tonda e scura.

Il saettone

Il saettone (Zamenis longissimus) è un altro serpente non velenoso appartenente alla famiglia dei colubridi, diffuso in Europa e in Asia occidentale, comune anche nel nostro Paese. Si nutre di roditori, rettili e anfibi, che strangola grazie alla forza del suo lungo corpo.

I saettoni raggiungono infatti fino a circa due metri di lunghezza e hanno un corpo allungato che, nella maggior parte dei casi, è di colore grigio/bruno, ma può essere anche olivastro o tendente al giallo. La parte inferiore, invece, è più chiara e spesso sfuma verso il giallo chiaro.

La testa è relativamente piccola e appuntita, con due macchie più chiare dietro agli occhi, i quali sono piuttosto grandi e caratterizzati da pupille rotonde con l'iride grigio/gialla.

Il biacco

Anche il biacco (Hierophis viridiflavus) è un serpente non velenoso e quindi non pericoloso, appartenente alla famiglia dei Colubridi. Lo si trova frequentemente nelle campagne e nei giardini assolati di tutta l’Europa meridionale, dalla Spagna alla Croazia e, per quanto riguarda il nostro paese, è presente in tutta la penisola, comprese le isole di Sicilia e Sardegna.

Si tratta di una specie facilmente riconoscibile, perché ha un corpo molto lungo che può raggiungere anche i 150 centimetri di colore bruno/nerastro, oppure verdognolo ed è punteggiato da piccole macchie gialle, che possono diventare trasversali o longitudinali. Il ventre, invece, può essere bianco-giallastro o grigiastro. In alcune zone del suo areale si sono diffuse popolazioni melaniche dai colori molto più scuri.

Ancora una volta, quindi, la testa piccola e il corpo affusolato, insieme alla presenza di pupille tonde, sono i caratteri che principalmente distinguono questo innocuo serpente dalle vipere.

Il colubro liscio

Per concludere, anche il colubro liscio (Coronella austriaca) è un’altra specie di serpente non velenoso appartenente alla famiglia dei colubridi che spesso viene scambiato con le vipere. È diffuso in Europa centrale e settentrionale, e in Italia si trova in tutte le regioni eccetto la Sardegna, dove abita boschi, aree di golena e terreni sassosi.

Si nutre principalmente di micromammiferi come topi, arvicole e toporagni, ma le sue prede preferite sono rettili più piccoli, come lucertole e orbettini. Questo serpente inoltre è noto per il suo comportamento schivo, e quando avvista un pericolo, si immobilizza cercando di mimetizzarsi. Se minacciato, però, assume una caratteristica posizione a S, in cui solleva la testa e la appiattisce per assomigliare a una vipera.

Il corpo del colubro liscio è cilindrico, i suoi occhi hanno pupille rotonde e la sua livrea varia dal bruno al bruno-rossiccio fino al grigio, con macchie scure sparse sul dorso, che gli offrono un eccellente camuffamento. Un tratto distintivo è la fascia nera che parte dal collo e arriva fino alle narici, passando per gli occhi.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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