Saranno trasferite entro fine anno 32 testuggini Trachemys Scripta dal lago grande di Villa Durazzo Pallavicini (Genova) ad un centro specializzato in provincia di Modena. Lo spostamento di questi esemplari di tartarughe dalle orecchie arancioni (così come sono chimate in Italia), è dovuto al fatto che appartengono ad una specie esotica invasiva. Nella nuova location saranno confinate per tutta la loro vita ma il Comune di Genova si prenderà cura di loro provvedendo all'alimentazione e facendosi garante del rispetto delle normative in materia di ambiente e di benessere animale.
«In Liguria non esistono centri autorizzati alla gestione di questa specie di tartarughe e pertanto ci siamo dovuti rivolgere fuori regione e, dopo un'attenta ricognizione economica, è stata individuata un'azienda agricola a Mirandola in possesso dei requisiti di legge – spiega a Kodami l'assessora al Benessere animale del Comune di Genova, Francesca Corso – Da questa ricognizione abbiamo creato un caso studio che sarà usato per una situazione analoga a Sestri Levante. Il problema è che in quanto specie aliena invasiva deve essere tenuta sotto controllo. Nel caso specifico i gestori di villa Durazzo Pallavicini hanno chiesto di spostare le tartarughe per ridurre i danni al lago della villa»
La decisione assunta dalla Direzione Ambiente di Tursi è nata dall'esigenza di pianificare e programmare il contenimento delle diverse popolazioni infestanti sul territorio comunale. Secondo gli esperti, la mancanza di adeguate politiche di intervento costanti nel tempo potrebbe comportare la nascita di situazioni di estrema gravità per l'igiene e la salute pubblica. Il Comune ha preso in carico la cattura delle tartarughe e il trasporto al centro convenzionato per il mantenimento.
L'Ufficio Animali con l'Istituto Zooprofilattico, invece, ha controllato le testuggini stabilendo che sono in salute. Dopo il periodo di letargo invernale, dalla primavera 2022, l'Ufficio Animali ha provveduto in più giornate alla cattura dal lago grande di Villa Durazzo Pallavicini e al loro collocamento provvisorio in una vasca irrigua messa a disposizione da Aster, la municipalizzata per le manutenzioni, in prossimità della stessa villa. Adesso il Comune, autorizzando la spesa di circa 2mila euro per il mantenimento delle testuggini, ha trovato la collocazione per il definitivo trasferimento fuori città.
Perchè la Trachemys Scripta è una tartaruga invasiva
La tartaruga dalle orecchie arancioni, Trachemys scripta troostii) è originaria degli Stati Uniti, di Cleveland in particoalre dove avvenne il primo avvistamento. Questa specie deve il suo nome italiano alle macchie poste ai lati delle membrane timpaniche, di colore giallo tendente all’arancione. A partire dagli anni 70, è stata commercializzata in molti paesi ed acquistata come animale da compagnia. La liberazione all’intero di ecosistemi diversi da quello nativo, l’hanno resa una specie alloctona in alcune zone del mondo, tra cui l’Europa, dove al giorno d’oggi chi ne possiede un esemplare è obbligato a dichiararlo.
Le tartarughe Trachemys Scripta sono oggi considerate specie alloctone pericolose per il mantenimento dell'equilibrio degli ecosistemi, questo perché competono con l'unica specie di testuggine palustre esistente in Europa, la Testuggine palustre europea (Emys orbicularis). Secondo quanto riportato dalla Lipu, infatti, oltre ai cambiamenti climatici e alla bonifica delle aree umide in cui la specie autoctona è diffusa, l'altra causa che ne sta determinando la scomparsa è proprio la presenza delle tartarughe americane, decisamente più flessibili dal punto di vista dell'adattamento ambientale e alimentare.
La crescente diffusione nell’ambiente delle tartarughe dalle orecchie arancioni e i conseguenti danni e rischi sulla fauna autoctona, hanno spinto numerosi paesi a vietarne il trasporto, il commercio e la detenzione. Il Regolamento n. 2551/97 del 15/12/97 della Commissione della Comunità Europea ne ha sospeso l'introduzione e successivamente, nel 2000, è stata introdotta un'ulteriore modifica con il Regolamento europeo n. 2724/2000 che ha inserito la specie nell'allegato B del Regolamento CE 338/97 il quale ne vieta definitivamente l’importazione, anche di esemplari ibridi.