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6 Giugno 2023
10:53

29 gatti chiusi nei trasportini per 24 ore al canile di Muratella. «Manca una stanza per il primo soccorso»

Una trentina di gatti sequestrati a un accumulatore seriale sono stati tenuti all’interno dei trasportini per 24 ore, in un corridoio del canile di Muratella, a Roma. Non sono stati visitati né sterilizzati, perché mancano gli spazi necessari.

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Ventinove gatti tenuti all’interno dei trasportini per 24 ore, in un corridoio, per indisponibilità di spazi adeguati al loro ricovero e alla loro cura. Succede a Muratella, il canile comunale di Roma, e la denuncia arriva dalle associazioni che si occupano di tutela animale e dal capogruppo della Lega in Campidoglio, Fabrizio Sartori.

I gatti sono stati sequestrati a un accumulatore seriale in zona Tuscolana lo scorso mercoledì. Come da prassi sono stati trasferiti a Muratella all’interno di alcuni trasportini, e così sono rimasti per 24 ore, sino a quando non sono stati nuovamente spostati in un gattile convenzionato. «Il problema – racconta a Kodami Emanuela Bignami della Lega Nazionale per la Difesa del Cane di Ostia – è che attendiamo ormai da due anni che venga aperta una seconda stanza adibita a punto di primo soccorso per i gatti. La stanza è stata bonificata e il Comune aveva promesso che avrebbe acquistato un macchinario per l’impianto di areazione, necessario per utilizzare lo spazio. Nulla è stato fatto, ed ecco il risultato: i gatti sono rimasti in un corridoio per 24 ore perché la seconda stanza  ancora non c’è, e sono stati trasferiti senza essere stati stabilizzati».

La procedura, in questi casi, prevede infatti che gli operatori dell’Asl, negli spazi messi a disposizione dal Comune, visitino i gatti posti sotto sequestro, li curino, li sterilizzino e applichino loro il microchip prima del trasferimento nei gattili convenzionati: «I veterinari della Asl non hanno potuto farlo, perché la seconda stanza non c’è e l’altra era piena – prosegue Bignami – il problema è del Comune, che da mesi ormai parla dell’apertura del primo ospedale veterinario pubblico d’Italia, ma poi non riesce neppure ad aprire una seconda stanza all’interno di Muratella».

Alle proteste, come detto, si è unito anche il consigliere capogruppo della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori: «La stanza riservata al soccorso, che doveva essere aperta già da due anni, è ridotta a uno sporco magazzino inutilizzabile: nonostante le promesse dell'assessore Alfonsi, lo spazio non ha ancora l'agibilità. Animali feriti, malati, lasciati nella sporcizia e nel terrore, senza potersi quasi muovere per oltre un giorno. La situazione dei centri di soccorso e ricovero dei quattro zampe deve essere migliorata. L'assessore competente e il sindaco spieghino cosa accade a Muratella e negli altri centri. La Lega ha pronta un'interrogazione e chiede chiarezza anche per sapere quanto spendono i romani per ottenere che cani e gatti meno fortunati siano sottoposti a trattamenti ignobili, e chi sono i responsabili di tanto scempio».

La "crisi" del canile di Muratella

Il canile di Muratella torna, dunque, al centro delle polemiche come accaduto in diverse occasioni negli ultimi due anni, principalmente per il modo in cui viene gestito il canile sanitario più grande d’Italia. La struttura romana, infatti, si divide tra canile rifugio e canile sanitario, e dal 2017 la gestione è effettivamente separata: la società casertana Agro Aversano ha gestito entrambi gli ambiti sino al 2020, anno in cui la gara per la gestione del servizio veterinario è stata invece vinta dalla Abivet, che ha continuato a occuparsene sino al marzo 2021 usufruendo di una serie di proroghe.

Ad aprile il caso era deflagrato per la mancata proroga ad Abivet e la denunciata mancanza di assistenza veterinaria, che aveva spinto il Comune a sfruttare una sorta di “accordo ponte” in attesa della formalizzazione del nuovo bando. Nei tre mesi successivi, complici alcuni decessi avvenuti all’interno della struttura, le associazioni si erano scagliate contro il veterinario incaricato della direzione sanitaria, che a giugno aveva presentato le dimissioni. A luglio il servizio era stato nuovamente affidato, e a inizio anno il Comune ha pubblicato il nuovo bando per l’affidamento della gestione dei canili comunali (oltre a Muratella, anche Ponte Marconi), un documento che introduce una serie di novità rispetto ai precedenti tra cui  l’individuazione di due medici veterinari, uno con funzioni di direttore sanitario, l’altro con funzioni di veterinario comportamentalista.

Il nuovo bando e la polemica sugli orari di apertura

Il bando è stato pubblicato il 30 dicembre, e prevede un affidamento triennale. L’investimento totale da parte del Campidoglio è di poco meno di 9 milioni di euro (lo stanziamento per il bando precedente era stato di circa 6 milioni di euro) per garantire servizi di sorveglianza sanitaria e di ricovero e di clinica veterinaria H24, servizi di trasporto degli animali in entrata e in uscita presso altre strutture ove necessario. Il bando comprende anche la manutenzione ordinaria delle strutture, l’impiego di personale con qualifiche specifiche per le diverse mansioni – amministrativi, educatori, operatori – e, infine, l’aumento degli standard di qualità dei prodotti utilizzati per l’alimentazione dei cani.

Anche se il bando è stato redatto in collaborazione con le associazioni animaliste attive sul territorio, sono stati però individuati punti deboli, in particolare sul fronte degli orari di apertura: «Il bando di gara prevede solo 3 ore al giorno di apertura al pubblico per i servizi ai cittadini e per le adozioni di cani e di gatti – avevano sottolineato Flavia De Gregorio capogruppo Lista Civica Calenda Sindaco in assemblea capitolina, e Simonetta Novi, capogruppo e consigliera in VIII municipio -. Siamo tornati indietro di 20 anni, ai tempi del canile di Porta Portese che era aperto solo la mattina. Ma con una diaria giornaliera di 10 euro e 40 centesimi al giorno ad animale si deve pretendere che Muratella e Ponte Marconi siano strutture trasparenti e capaci di erogare servizi davvero utili agli animali e ai cittadini».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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