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2 Agosto 2024
12:08

17 piccoli condor della California nati allo zoo di Los Angeles: un record per un specie a un passo dall’estinzione

Un numero record di ben 17 condor della California è nato allo Zoo di Los Angeles, grazie a nuove tecniche di allevamento. Questo segna un grande passo avanti per la specie in pericolo. Nel 1983 erano rimasti appena 22 condor in tutto il mondo.

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Ben 17 piccoli di condor della California sono nati allo Zoo di Los Angeles, segnando un vero e proprio record storico, oltre che un'enorme vittoria per il programma di recupero di questa specie minacciata e che appena qualche anno fa abbiamo rischiato di perdere sul serio per sempre. Questo straordinario risultato, uno dei più importanti per tutto il movimento globale per la conservazione della biodiversità, è stato reso possibile anche grazie a una nuova tecnica di allevamento in cattività sviluppata nel 2017.

Lo staff dello Zoo si fa infatti aiutare da alcuni condor adulti che, svolgendo il compito di "genitori surrogati", allevano i pulli anche se non sono loro figli. E quest'anno, ben tre piccoli contemporaneamente sono stati allevati con successo per massimizzare le possibilità di crescita. Inoltre, per aumentare ulteriormente le capacità riproduttive, le uova vengono sottratte ai genitori per un'incubazione artificiale, permettendo così alle coppie riproduttive di produrre più di un uovo vitale a stagione per rimpiazzare quello "perso".

Il condor della California (Gymnogyps californianus) è un avvoltoio del Nuovo Mondo e il più grande uccello terrestre del Nord America, con un'apertura alare che può raggiungere i 2,8 metri. Questi magnifici avvoltoi sono eccezionali "spazzini della natura", poiché si nutrono esclusivamente di animali già morti trovati in giro. Per farlo, possiedono succhi gastrici incredibilmente potenti, che permettono loro di digerire carne, ossa e pelliccia, proteggendoli allo stesso tempo dalle malattie.

Il loro ruolo di spazzini è quindi cruciale per l'ecosistema, poiché aiutano a prevenire epidemie e facilitano il riciclo della materia organica e l’assorbimento dei nutrienti nell'ambiente. Tutto questo, però, abbiamo rischiato seriamente di perderlo per sempre negli anni 80, quando la situazione per questa specie era a dir poco drammatica. Nel 1983 rimanevano appena 22 condor della California in tutto il Nord America e nel 1987 la specie fu dichiarata estinta in natura.

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La perdita di habitat e l'avvelenamento da piombo, causato dalle munizioni ingerite col cibo, furono i principali responsabili del loro declino. Anche l'ingestione di rifiuti rappresentava un grave problema, specialmente per i piccoli nutriti dai genitori con la plastica, che quindi non riuscivano a sopravvivere. In un ultimo disperato tentativo per salvare la specie, lo US Fish and Wildlife Service e la California Fish and Game Commission, con l'aiuto dello Zoo di Los Angeles, avviarono un ambizioso programma di allevamento in cattività.

Questo programma è stato un successo enorme e ha salvato la specie dall'estinzione. Secondo gli ultimi dati, ora ci sono 561 condor della California nel mondo, di cui 344 liberi in natura. Denise Verret, CEO e direttrice dello Zoo di Los Angeles, ha dichiarato: «È la pietra miliare della missione dello Zoo di salvare la fauna selvatica e un importante esempio di una collaborazione di successo tra zoo, agenzie governative, popoli indigeni e organizzazioni private. Siamo orgogliosi di poter dare un contributo così significativo alla preservazione della natura».

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Tuttavia, la specie non è ancora fuori pericolo e rimane comunque considerata "In pericolo critico" dalla IUCN, la categoria immediatamente precedente all'estinzione. C'è quindi ancora molto da fare, ma questo record di nascite registrate allo Zoo di Los Angeles rappresenta un'ulteriore speranza per il futuro del maestoso condor della California, divento un simbolo di resilienza e anche di successo per la nostra specie nella lotta per la conservazione della natura e della biodiversità del nostro fragile piccolo pianeta.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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