15 cani da salvare. L’incubo di una chiusura oramai alle porte. Sono gli animali ospitati dal Rifugio di Rosa, una struttura privata tra Bari e Modugno dove da 11 anni gruppi di volontari provano a dare il proprio contributo nel contenimento del randagismo. Pochi giorni fa, però, è arrivata la doccia fredda. Nell’ambito di alcuni controlli operati dai NAS e dalla ASL è stata ravvisata l’inidoneità della struttura: «Lo sapevamo, non abbiamo mai nascosto a nessuno le condizioni del nostro rifugio – raccontano in un lungo video sulla loro pagina – La struttura è stata creata da chi c’è stato prima di noi, che abbiamo solo assorbito l’associazione. È una struttura precaria, fatta con materiali di recupero. Dobbiamo ora lasciare questo terreno e sistemare i nostri cani in strutture idonee».
E così in questi giorni Agata e Valentina stanno provando in qualche modo a trovare una sistemazione per gli animali di cui si sono finora occupate. Un’impresa non facile, perché alcuni di loro sono anziani o malati, altri sono lì da quando erano cuccioli e non sono mai riusciti a trovare una famiglia disposta a farsene carico. Terry, per esempio, segue un’alimentazione specifica per motivi di salute, dopo essere stata salvata da morte quasi certa. O Chiara, un meticcio di 13 anni che a per motivi di età difficilmente riuscirà a trovare una casa accogliente.
Molti dei cani, però, sono tranquillamente adottabili. Infatti per 3 di loro si è riusciti, in questi giorni di appelli lanciati sulla rete, a trovare una sistemazione. Va detto infatti che al netto delle irregolarità ravvisate dalle forze dell’ordine gli animali si presentano in ottime condizioni di salute. La questione riguarda esclusivamente l’idoneità della struttura dove vengono ospitati gli animali.
Valentina, una delle due volontarie che da 6 anni hanno raccolto il testimone nella gestione del Rifugio di Rosa, ha spiegato a Kodami la situazione: «Siamo sconfortate – ci racconta – ci teniamo a dire che non vogliamo fare alcun tipo di polemica. Sappiamo bene che la struttura non era a norma. Sappiamo peraltro che sono controlli che stanno riguardando molti rifugi sul territorio nazionale. Adesso, però, dobbiamo trovare una sistemazione agli altri cani prima possibile».
«Continueremo a seguire i cani che affideremo altrove, li abbiamo visti crescere – continua Valentina – eventualmente sosterremo chi sarà ospitato da altre strutture. Quello che sta mancando è un po' il supporto da parte dell'esterno. In questi anni abbiamo aiutato tante persone, non ci sta tornando niente indietro. Non si tratta di una situazione normale in cui c'è da sistemare un cane, ma di una vera e propria emergenza».
Infine Valentina conclude con una considerazione su quella che è stata la lunga esperienza con il Rifugio di Rosa: «Il rifugio esiste da 11 anni, noi lo gestiamo da 6 – conclude – ci siamo accollati oneri, lacrime e gioie. Probabilmente, però, l'animo che ha tenuto vivo lo spirito del volontariato si chiuderà assieme a quel cancello».