A partire da domani, martedì 7 maggio 2024, verranno rilasciate sull'isola di Procida 100 mila zanzare maschio sterili a settimana. Ad aprile è ripartito Stop Tigre, il progetto del dipartimento di Biologia dell'Università di Napoli Federico II, ideato per il monitoraggio e il controllo della zanzara tigre asiatica.
Il progetto mira a rendere Procida la prima isola del Mediterraneo libera da zanzara tigre attraverso la tecnica dell’insetto sterile. Questa pratica mira a rilasciare nell'ambiente un elevato numero di maschi di zanzara tigre sterili, come spiega a Kodami il referente del progetto, il professore di genetica dell'Università Federico II di Napoli, Marco Salvemini: «Nell'area della Chiaiolella sull'isola di Procida libereremo i maschi sterili che proprio in ragione del numero elevato andranno a vincere la competizione con quelli non sterili. In questo modo la popolazione di questo insetto si andrà a ridurre notevolmente». Dopo i rilasci i ricercatori studieranno la popolazione di zanzara tigre sia nell'area della Chiaiolella che in una seconda area di controllo, priva di insetti sterili, allo scopo di valutarne l'impatto.
La zanzara tigre (Aedes albopictus) in Italia è un insetto invasivo, molto pericoloso perché è vettore di diverse infezioni virali, tra le quali i virus Dengue. «Al momento c'è una consistente epidemia di Dengue in Sudamerica. Eliminare l'insetto vettore significa ridurre il rischio di eventi epidemici da noi», sottolinea il docente federiciano. Non è un caso che quest'anno i fondi utilizzati vengono dal PNRR gestito dalla fondazione Inf-Act, che ha come obiettivo proprio lo studio dell'impatto delle malattie infettive emergenti nell’uomo.
Il progetto Stop Tigre è iniziato nel 2015 e utilizza la tecnica ecosostenibile del maschio sterile. «Si tratta di un'alternativa ai pesticidi. Il problema principale del controllo di insetti è che si fa con pesticidi che uccidono anche insetti utili all'ecosistema, oltre che alla nostra salute e all'ambiente». I maschi vengono resi sterili attraverso nei laboratori del Centro Agricoltura Ambiente di Bologna attraverso irraggiamento con raggi x, una procedura alla quale non vengono sottoposte le femmine, perché come spiega Kodami nel video-approfondimento dedicato proprio a questi insetti, sono solo queste a nutrirsi di sangue.
«I maschi non pungono l'essere umano, al contrario delle femmine che lo fanno perché dal nostro sangue ricavano le proteine utili a sviluppare le loro uova. Le femmine di zanzara anche se rese sterili potrebbero pungere comunque l'uomo per il pasto di sangue e per questo vengono eliminate prima del rilascio».
La tecnica dell'insetto sterile è utilizzata in tutto il mondo, ma l'innovazione applicata dal Dipartimento di Genetica della Federico II consiste nel fare partecipare attivamente anche le popolazioni locali al progetto: «Per selezionare i punti rilascio sull'isola di Procida collaboriamo con la comunità in un'ottica di citizen science. Lo facciamo sia per informare le persone sia perché gli insetti verranno rilasciati all'interno di proprietà private. Si tratta di uno sforzo notevole per il nostro piccolo gruppo di ricerca».
La comunità locale è entrata in contatto con il progetto anche attraverso la campagna "Noi umani" dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Biologi e artisti sono uniti nel divulgare in maniera efficace e scientificamente corretta per sensibilizzare i cittadini. Un aspetto su cui l'Università Federico II ha scelto di investire, come conferma Salvemini: «A seguito del progetto del 2022 serviva estendere l'approccio transdisciplinare che vede coinvolti gli artisti per fare crescere la comunità di persone che credono nell'approccio scientifico. Abbiamo quindi deciso di coinvolgere anche ingegneri e architetti dell'ateneo federiciano, affrontando insieme altre tematiche con risvolti ambientali grazie all'iniziativa "Mistake". Fare crescere la comunità di scienziati e artisti per affrontare tematiche importanti è fondamentale oggi sulla zanzara tigre, e in futuro per molti altri temi».