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8 Ottobre 2024
20:30

10 segnali che il gattino appena adottato si sta ambientando in casa (e non solo)

Un gattino ben ambientato solitamente è un animale che dimostra curiosità, propensione al gioco e comportamenti rilassati e socievoli: vediamo quelli tipici.

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Accogliere un gattino in casa e in famiglia è un momento tanto entusiasmante quanto delicato, proprio perché coincide con un cambiamento in tutte le vite coinvolte. Per il gatto, in particolare, si tratta di un passaggio importante e intenso, perché viene calato in un nuovo contesto che deve comprendere, esplorare e poi accettare. È dunque importante capire se il gattino si sta ambientando e riconoscere i vari segnali, così da intervenire o modificare qualcosa in caso negativo: ecco a cosa bisogna fare attenzione.

Esplorazione della casa

La prima fase che attraversa un gattino quando entra in una nuova casa, e dunque in un nuovo ambiente, è quello dell’osservazione. Una volta capito con che cosa ha a che fare e fatte le sue “valutazioni”, se si sentirà abbastanza sicuro e a suo agio inizierà a esplorare l’ambiente, muovendosi attivamente per casa, andando in giro e iniziando a crearsi dei riferimenti spaziali, così da orientarsi e capire dove trovare le risorse che gli servono. Questo passaggio non ha tempi prestabiliti, e dipendono molto sia dal carattere e dalla personalità del gattino sia dal contesto di provenienza, dalla sua età, dal grado di socializzazione e dall’ambiente.

In linea generale, un gattino di pochi mesi dovrebbe iniziare a esplorare in autonomia e liberamente la casa dopo qualche giorno, massimo una settimana. Se ciò non accade è possibile che vi sia qualche problema di salute o nell’ambiente: un altro animale o elementi di disturbo come troppe persone, rumori forti o qualcosa che gli genera insicurezza.

Uso della lettiera

L’uso della lettiera non va inculcato nel gattino, ma è un comportamento innato cui si approccia in modo naturale. È possibile che il primo giorno non vi ricorra, magari perché ancora disorientato o intimorito e in fase di osservazione, ma già dal secondo dovrebbe usarla senza problemi. Nel caso in cui non lo faccia è possibile che non gradisca la posizione, la dimensione o la tipologia: alcuni gatti preferiscono lettiere chiuse, altri aperte. Di base è comunque opportuno sistemarla in un posto tranquillo e lontano dal passaggio.

Alimentazione regolare

Anche nel nutrirsi il gattino, una volta ambientato, trova una certa regolarità. Dopo avere individuato il posto in cui sono sistemate le ciotole dovrebbe ricorrervi da solo ogni volta che ne sente la necessità. Dai due mesi in poi, infatti, i gattini possono mangiare cibo secco o cibo umido, entrambi ovviamente formulati per la loro età, e l’ideale è fornire una combinazione di entrambi per favorire una corretta idratazione, prevedendo dai 3 ai 4 pasti al giorno. La ciotola delle crocchette può essere sempre rifornita, l’umido invece viene solitamente somministrato: il gattino, se si è ormai ambientato, riconoscerà sia il rumore sia l’odore del cibo e si avvicinerà naturalmente alla ciotola.

Momenti di gioco

Anche il gioco è parte integrante della routine di un gattino sano, a suo agio e ambientato. I gattini sono naturalmente curiosi e amano esplorare l'ambiente intorno a loro durante il gioco: potrebbero investigare oggetti, nascondigli e anche il pet mate, saltando da un posto all'altro, imitando la caccia con i giocattoli a disposizione e in generale sfruttando questi momenti per imparare e sviluppare le loro abilità motorie e sociali. Se un gattino è per troppi giorni reticente a giocare, dunque, è probabile che non si senta ancora del tutto a suo agio e debba ancora ambientarsi.

Comportamento affettuoso

Se il gattino inizia a manifestare comportamenti affettuosi, magari ricercando attivamente l’interazione con il pet mate, è altamente probabile che si sia ambientato e che si senta al sicuro e a suo agio nella nuova casa. Fare le fusa, strofinarsi contro il pet mate, giocare con lui, saltargli in grembo e fare la pasta o addormentarsi su di lui sono certamente segnali chiari del fatto che il gattino si è ambientato.

Routine del sonno

Il sonno è fondamentale per i gatti, per i gattini in particolare. Dormire è indispensabile per la loro crescita e per lo sviluppo dell’organismo, e quando hanno pochi mesi il sonno occupa gran parte della giornata, intorno alle 16-18 ore. Non dormono però per lunghe ore consecutive, ma hanno cicli più brevi alternati a fasi di gioco e altre attività. Se si sentono al sicuro e si sono ambientati si potrà vederli addormentarsi anche nei luoghi più improbabili o addosso o vicino al pet mate, proprio perché si sentono al sicuro. Se il gattino dorme tranquillamente senza svegliarsi continuamente per allarmarsi o nascondersi, quasi sempre significa che si sta ambientando.

Comunicazione vocale

Il miagolio è una forma di comunicazione che i gatti hanno affinato proprio per comunicare al meglio con gli umani, intuendo che è qualcosa cui l’essere umano reagisce in modo più evidente e immediato. Dopo alcuni primi giorni di timidezza, dunque, un gattino ambientato e che si sente al sicuro inizierà a miagolare con più frequenza e diversa intonazione a seconda delle sue esigenze e “richieste”: cibo, gioco, attenzioni. Un gattino troppo silenzioso potrebbe quindi essere un gattino ancora troppo timoroso e che si sente poco al sicuro.

Cura personale

Il grooming, ovvero la toelettatura del pelo tramite leccamento, è una parte fondamentale della routine quotidiana dei gatti. È necessaria per mantenere il pelo pulito, ma anche per rassicurarsi e tranquillizzare. Solitamente i gatti indulgono nel grooming quando si sentono tranquilli e a loro agio: un gattino ambientato inizierà a occuparsi del suo mantello, dedicandosi appunto al grooming in alcuni momento della giornata.

Marcatura del territorio

Anche la marcatura del territorio è un segnale del fatto che il gattino ha accettato il nuovo ambiente come “suo”. Farsi le unghie sul tiragraffi (a volte anche su mobili o divani) è un modo per rilasciare il proprio odore e apporre segni visibili nell’ambiente. Si tratta dunque di un segnale di adattamento e ambientamento in corso, che non va punito pensando che, facendolo, si disincentiverà il gatto a farlo in futuro, da adulto: è fondamentale dare loro luoghi in cui potersi fare le unghie e marcare così il territorio.

Come interagisce con gli altri animali

L'interazione di un gattino con altri animali dipende molto dalla sua personalità, dall'età e dall'ambiente in cui è cresciuto. Un gattino ben ambientato può imparare a interagire positivamente con altri animali domestici, come cani, gatti o piccoli roditori. Potrebbe mostrare inizialmente curiosità seguita da comportamenti all’apparenza aggressivi: se soffia o gonfia il pelo durante i primi incontri è segno che si sente minacciato o a disagio, un comportamento difensivo, non necessariamente aggressivo, che può scomparire man mano che il gattino si abitua alla presenza dell'altro animale.

Anche il gioco è una parte importante nell’interazione con altri animali. I gattini amano giocare con altri gatti, specialmente se sono stati abituati sin da piccoli, e il gioco può includere inseguimenti, lotte amichevoli e inseguimento di oggetti, tutto privo di aggressività. Questo comportamento può applicarsi anche ai cani.

Un altro segnale del fatto che il gattino si senta a suo agio è quando è disposto a condividere lo spazio con altri animali, magari sdraiandosi vicino a loro e accettandone (o addirittura cercandone) la presenza. Stessa cosa se tende a strusciarsi contro di loro, “marchiandolo” con il suo odore.

Se un gattino si sente invece minacciato da altri animali adotterà comportamenti opposti: potrebbe soffiare, rifugiarsi in un angolo o cercare posizione sopraelevate, nascondersi o scappare, e ancora marcare il territorio con più frequenza con graffi o urina. È quindi importante introdurre il gattino agli altri animali gradualmente, lasciandogli il tempo di abituarsi, di annusarli e di osservarli a distanza prima di permettere un contatto diretto.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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