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17 Ottobre 2021
9:30

10 curiosità sui pinguini

Sono gli uccelli più acquatici del regno, hanno il corpo idrodinamico e rivestito di penne impermeabili, hanno perso le ali milioni di anni fa ma, ma in compenso, hanno sviluppato robustissime pinne e piedi palmati che li rendono nuotatori formidabili. Sono i pinguini e queste sono alcune curiosità su di loro che forse non conoscete.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Sono tante le curiosità che si possono raccontare sui pinguini. Quando si pensa ai pinguini, vengono subito in mente quegli uccelli bianchi e neri, col collo talvolta spruzzato di giallo, panciuti ma dal corpo affusolato, che non volano ma zampettano e compiono – ordinati – lunghe migrazioni. In realtà, è una famiglia di uccelli ragguardevole, a cui appartengono 18 specie viventi in grado di riprodursi in ambienti molto diversi, dalle piattaforme di ghiaccio dell’Antartico ai tropici. Tuttavia, esiste una notevole eterogeneità, sia dal punto di vista ecologico che comportamentale, anche tra specie che vivono in habitat molto simili.

1. Tutti i pinguini migrano?

Non tutte le specie di pinguini compiono migrazioni. Anche a latitudini simili e in biotopi sostanzialmente equivalenti, alcune specie di pinguini sono migratrici, e visitano le proprie colonie solo per la riproduzione. È il caso, ad esempio, del pinguino imperatore (Emperor Aptenodytes forsteri) e del pinguino di Magellano (Magellanic Spheniscus magellanicus). Altre specie, invece, come il pinguino Gentoo (Gentoo Pygoscelis papua) e il pinguino minore blu (Eudyptula minor) sono stanziali.

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2. Il sovrano dei ghiacci

Il sovrano dei ghiacci è Aptenodytes forsteri, il pinguino imperatore, un uccello estremo sotto ogni punto di vista. È il più grande di tutti, un adulto arriva ad essere alto 115 centimetri e a pesare 40 chili. È l’unico che si riproduce in inverno, nelle condizioni più rigide mai affrontate da qualsiasi altro uccello: al Polo Sud, uno dei luoghi più inospitali del Piane­ta, dove, in inverno, le temperature scendono anche sotto i 60 gradi centigradi e il vento soffia a più di 250 km/h.

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3. Quando è nato il primo pinguino?

Sembra che il primo pinguino sia nato in Antartide e, se fosse ancora qui, oggi avrebbe 20 milioni di anni. Questa è l’età che gli scienziati hanno stimato analizzando le sequenze di DNA di individui viventi, insieme all'età di tanti fossili di pinguini. La maggior parte dei principali gruppi di pinguini probabilmente ha iniziato a divergere tra gli 11 a i 16 milioni di anni fa, in corrispondenza del forte calo delle temperature antartiche. Ciò suggerisce una possibile relazione tra il cambiamento climatico e l'evoluzione dei pinguini.

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4. L’occhio speciale dei pinguini

La maggior parte degli animali ha occhi che permettono loro, non solo di vedere le immagini, ma anche di metterle bene a fuoco, attraverso un meccanismo dinamico definito “accomodazione”. Questo meccanismo cambia a seconda che l’animale viva nell’aria o nell’acqua. E come fanno, dunque, i pinguini, che devono vedere in entrambi gli ambienti? I pinguini hanno un occhio speciale che, rispetto a quello dei loro parenti totalmente terrestri, possiede una cornea – quella lente convessa che permette il passaggio degli stimoli luminosi, facendoli convergere sulla retina – più piatta, e che quindi riflette poco sia in acqua che nell’aria, e una lente più rotonda, che si occupa della messa a fuoco.

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5. L’adozione dei piccoli

L'adozione temporanea di pulcini è relativamente comune nei pinguini imperatori e nei pinguini reali. Gli adottanti sono uccelli che restano presso la colonia durante il periodo riproduttivo, ma sono “disoccupati”, cioè senza prole. Si tratta per lo più di individui subadulti, uccelli rimasti single, coppie non riproduttive o nelle quali la riproduzione non è andata a buon fine. Gli scienziati hanno scoperto che le coppie riproduttive che non sono riuscite a riprodursi, dopo aver perso il loro uovo o il loro pulcino, conservano nel sangue un'elevata concentrazione di prolattina, che li rende molto sensibili alle richieste di accudimento degli altri pulcini.

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6. Il digiuno del pinguino

I pinguini sono grandi digiunatori. Riescono a immagazzinare riserve corporee ingenti mentre sono in mare, per poi digiunare per lunghi periodi. Tutte le specie seguono il digiuno durante la muta, per circa 13-40 giorni. Digiunano anche durante la stagione riproduttiva, prima di deporre e/o incubare le uova, alcune specie per 2-3 giorni, altre per molto tempo: i pinguini imperatori maschi addirittura fino a 100 giorni!

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7. La regola delle uova

Tutti i pinguini depongono due uova, spesso di dimensioni diverse, di solito a tre giorni di distanza. Due specie fanno eccezione a questa regola, perché depongono un uovo solo, e sono le più grandi: il pinguino imperatore e il pinguino reale.

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8. Pinguini infedeli

Nonostante la maggior parte delle specie di pinguini sia monogama, in alcune si registrano tassi di divorzio per infedeltà molto elevati: si va dal 20% all’anno del Pinguino delle Galapagos (Spheniscus mendiculus), del pinguino Gentoo e del pinguino di Magellano, a oltre l’80% del pinguino imperatore e del pinguino reale (Aptenodytes patagonicus).

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9. I partner si riconoscono dalla voce

Il pinguino imperatore e il pinguino reale vivono in colonie molto numerose, che vanno da 200 fino a 50.000 coppie, e depongono le uova sul ghiaccio, senza fare il nido. In ogni coppia, un genitore cova l’uovo mentre l’altro va in mare a fare rifornimento di cibo. Come fa, al suo ritorno, a riconoscere il proprio partner in mezzo alla folla? Dalla sua voce. Queste due specie possiedono un particolare sistema di fonazione a 2 voci che, dall’interferenza di due frequenze lievemente diverse, genera un canto dal ritmo molto particolare, che varia da individuo a individuo.

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10. All the single (penguin) ladies

Nelle popolazioni di pinguini imperatore, il rapporto tra il numero di adulti dei due sessi è sbilanciato: 60,5% femmine contro 39,5% maschi. Ciò fa si che un buon 20% di femmine resti senza un compagno.

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Bibliografia

Croxall, J., & Davis, L.S. (1999). PENGUINS: PARADOXES AND PATTERNS. Marine ornithology, 27, 1-12.

Subramanian, S., Beans-Picón G., Swaminathan S.K., Millar C.D. and Lambert D.M. (2013). Evidence for a recent origin of penguins. Biology Letters: 920130748

Jouventin, P., Barbraud, C., Rubin, M. (1995). Adoption in the emperor penguin, Aptenodytes forsteri. Animal Behaviour 50(4):1023-1029.

Nel 2003 mi laureo in Medicina Veterinaria. Dal 2008 sono ricercatrice presso l’Università degli Studi di Milano, dove insegno Etologia Veterinaria e Benessere Animale. Studio il comportamento degli animali e la relazione uomo-animale.
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