Vermi, anguille, lumache, sanguisughe, serpenti e non solo: di animali senza zampe (o quasi) ne è pieno il regno animale, dalle oscure profondità marine alle giungle intricate delle terre tropicali. Sebbene zampe, gambe, ali o altri tipi di arti possano sembrarci indispensabili, moltissimi organismi si sono infatti evoluti e prosperano anche senza di esse. D'altro canto strutture corporee assimilabili a zampe si sono evolute più volte indipendentemente, come ad esempio negli artropodi, e nei vertebrati terrestri.
Nel corso della Storia della vita non sono pochi i casi di animali che hanno addirittura perso secondariamente queste "complicate" strutture corporee. Questi animali hanno adottato uno stile di vita più a contatto con il terreno e un'andatura strisciante: un'ulteriore esempio di come l'evoluzione "lavori" senza una direzionalità, ma con l'unico fine di adattarsi all'ambiente circostante.
Non avere le zampe, insomma, offre anche tantissimi vantaggi: ad esempio ci si può nascondere più facilmente in anfratti o sotto l'erba alta da prede e predatori e si possono percepire meglio anche le più minime vibrazioni del terreno.
I meccanismi locomotori degli animali senza zampe differiscono da specie a specie. Ci sono animali che si muovo tramite ritmiche "contrazioni peristaltiche", altri tramite movimenti ondulatori, specialmente negli animali acquatici, ed altri ancora che tramite speciali ventose, si attaccano e si staccano dalle superfici puntellandole come un "compasso".
Non fate il grossolano errore di giudicarli tutti organismi lenti: alcuni serpenti possono strisciare a più di 29 chilometri orari!
È importante ricordare però che ci sono anche animali che hanno perso completamente l'abilità di muoversi, come gli animali sessili, cioè che vivono ancorati alle rocce, e quelli che si lasciano passivamente trasportare dalla corrente. Anche per loro di zampe neanche l'ombra.
Poriferi e cnidari
Partiamo dalle "radici" dell'albero della vita. La condizione arcaica del regno animale è la totale assenza di zampe e appendici mostrata da spugne, coralli e meduse, ereditata poi da tutti gli altri gruppi animali fino ai primi organismi terrestri.
In più di seicento milioni di anni, spugne e coralli non hanno mai avuto l'esigenza di dover sviluppare appendici a zampe, ed in effetti nella morfologia esterna le somiglianze con gli altri animali sono pochissime. Le spugne sono organismi sessili, "al confine" della pluricellularità, con un corpo a forma di sacco o cilindrico dotato di numerosi "pori" (da qui il nome tecnico) per filtrare l'acqua marina.
Meduse e polipi invece, sebbene in alcuni casi nuotatori attivi nella colonna d'acqua, hanno corpi molto semplici dotati al più di sottili appendici filamentose per catturare le prede. La maggior parte di questi animali o è fissa alle rocce come nel caso dei coralli, o viene passivamente trasportata dalla corrente.
Platelminti
Anche i platelminti e tutti i phyla dal corpo vermiforme non hanno evoluto zampe. Le forme libere e attive per spostarsi preferiscono strisciare su rocce o sul terreno, oppure nuotare con sinuose ondulazioni dei loro corpi molli. Moltissimi altri platelminti sono invece dei professionisti nel campo del parassitismo di altri esseri viventi, come i vermi solitari (cestodi del genere Taenia); la le necessità di spostarsi sono limitate alla sola esigenza di infettare altri ospiti, che raggiungeranno attraverso le deiezioni del precedente organismo parassitato.
Lombrichi
I lombrichi e gli altri anellidi per spostarsi utilizzano solitamente le onde peristaltiche del corpo, cioè l'espansione o la contrazione di alcune parti dei loro lunghi corpi molli per allungarsi, ancorarsi a terra ed infine tirare le restanti parti.
Sanguisughe
Per quanto riguarda le sanguisughe, anellidi della classe Hirudinea, a differenza dei loro cugini lombrichi questi vermi succhiatori di sangue si spostano tramite un movimento detto "a compasso". Le sanguisughe si muovono usando i loro muscoli longitudinali e circolari in una modifica della locomozione per peristalsi, servendosi di strutture prensili posteriori e anteriori (una su ciascuna estremità del corpo) per consentire loro di progredire attaccandosi e staccandosi dalle superfici, alla maniera dei bruchi delle falene geometriche.
Stelle marine: zampe si o zampe no?
Eccoci in una situazione ambigua in cui l'inclusione o l'esclusione di un determinato animale dipende da quanto siamo "stretti" nella nostra definizione di "zampe". Le stelle marine e gli altri echinodermi sono animali che seppur non attivissimi possono spostarsi tramite una serie di organi unici nel regno animale, i pedicelli ambulacrali.
Queste strutture sono la parte terminale di un intricato sistema di canali, il sistema acquifero, che permette lo svolgimento di numerose funzioni corporee. I pedicelli funzionano come una sorta di ventose che agiscono tramite la pressione idrostatica dovuta alla contrazione e al rilassamento dei canali. Cosa ne pensate, si tratta di zampe oppure no?
Pesci
Eccoci arrivati ai vertebrati, il gruppo che ha visto la comparsa dei primi organismi terrestri dotati di zampe, ben 400 milioni di anni fa. La caratteristica ancestrale del gruppo però è quella di essere organismi marini totalmente privi di zampe o altre strutture simili.
Uno dei vertebrati più simile alle forme antiche è la lampreda, una sorta di pesce tubulare dalle abitudini parassite, dotato di una bocca circolare con minuscoli dentini acuminati per aggrapparsi ad altri organismi marini.
Un primo "abbozzo" di arti corporei è invece presente in squali, razze e pesci ossei: si tratta delle pinne dorsali e anali, le strutture che in seguito diventeranno zampe anteriori e posteriori dei tetrapodi.
Gimnonfioni
Anche tra i vertebrati terrestri c'è chi ha "deciso" di rinunciare alle zampe. I gimnofioni o apodi sono un gruppo di anfibi vermiformi diffusi nelle regioni tropicali. Vivono per lo più nascosti nel terreno e nei substrati dei corsi d'acqua, il che li rende l'ordine di anfibi meno familiare. Sono distribuiti principalmente nei tropici dell'America meridionale e centrale, dell'Africa e dell'Asia meridionale. La loro dieta consiste in piccole creature sotterranee come i lombrichi.
Serpenti
Tra i rettili invece, l'esempio più famoso di perdita degli arti corporei è offerto dai serpenti, sinuosi rettili diffusi in tutti i continenti ad eccezione dell'Antartide. Tutti i serpenti hanno perso le zampe da 170 milioni di anni… o almeno quasi del tutto. Avete mai sentito parlare degli speroni pelvici?
Gli speroni pelvici sono la porzione esternamente visibile dei resti vestigiali delle zampe posteriori che si trovano su ciascun lato della cloaca nei serpenti primitivi, come boa e pitoni. Internamente comprendono i resti di bacino e femore, strutture che ormai non hanno alcun collegamento con la colonna vertebrale e semplicemente "galleggiano" nella massa muscolare. Il femore sporge dal corpo del serpente ed è ricoperto da una struttura cornea, che ricorda uno sperone o un artiglio. Gli speroni dei maschi sono generalmente più lunghi e appuntiti di quelli delle femmine e sono usati per afferrare e solleticare durante il corteggiamento e l'accoppiamento, nonché per combattere con altri maschi in alcune specie.
Questi speroni rappresentano quindi una caratteristica sessualmente dimorfica e, per alcune specie, possono essere utilizzati in modo affidabile per identificare il sesso dell'animale.
Anfisbene
Avevate mai sentito parlare delle anfisbene? Le anfisbene sono un gruppo di rettili squamati privi di gambe, che comprende oltre 200 specie esistenti. Sono caratterizzati da corpi lunghi e sinuosi, dalla riduzione o perdita degli arti e da occhi rudimentali a causa delle abitudini fossorie. Poiché molte specie hanno un corpo rosa e squame disposte ad anelli, hanno una somiglianza superficiale con i lombrichi.
Il genere Bipes conserva gli arti anteriori mentre tutti gli altri generi sono privi di arti. Sebbene superficialmente simili ai serpenti, recenti studi filogenetici suggeriscono che sono più strettamente imparentati con le lucertole della famiglia Lacertidae. Gli anfisbeni sono ampiamente distribuiti, presenti in Nord America, Europa, Africa, Sud America, Asia occidentale e Caraibi. Quasi tutti sono lunghi circa 10 centimetri.