Sono 1.500 i maialini morti a causa di un incendio divampato la sera del 3 gennaio in contrada Arboreto, a Stigliano in provincia di Matera, in un capannone di un imprenditore agricolo della zona utilizzato per l'allevamento. Le fiamme si sono diffuse rapidamente avvolgendo l'intera struttura e rendendo impossibile per i Vigili del Fuoco entrare a salvare gli animali. Arrivato il veterinario dell'Asl di Matera, infatti, non ha potuto fare altro che constatare i decessi e predisporre la raccolta e lo smaltimento dei corpi.
Le operazioni di spegnimento piuttosto complesse per l’ampiezza della struttura andata a fuoco, si sono concluse in un paio di ore e, mentre si procede in queste ore alla bonifica della zona, continuano le indagini dei Carabinieri, intervenuti anche loro immediatamente nella serata. Secondo i primi rilievi, sembra esclusa l’ipotesi dell’incendio doloso, mentre convince di più l’ipotesi che a causare la tragedia sia stato un cortocircuito del sistema elettrico.
Ad agosto scorso c’era già stato un altro incidente del genere in una fattoria vicina, a Montalbano Jonico, che aveva preso fuoco uccidendo l’asina Nicoletta, testimonial di tutte le lotte ambientaliste fatte dal suo pet mate Vincenzo Castellucci. Tra le fiamme, l’uomo aveva perso con gran dolore oltre all’asina anche i figli di lei, ai quali aveva dato nomi umani Mario, Ines, Salvatore, Nicoletta junior e, l’ultimo nato, Arturo.
La tragedia di Stigliano e la precedente sono un'occasione per riflettere sulla necessità di adottare misure più stringenti per la sicurezza degli allevamenti e per la tutela degli animali anche dagli incendi che, purtroppo, sono fin troppo frequenti. Basti pensare che ogni anno milioni di animali in tutto il mondo muoiono a causa dei roghi che scoppiano negli allevamenti intensivi. La mancanza di adeguati sistemi antincendio ed efficienti piani di evacuazione non lascia scampo agli animali rinchiusi, che solitamente sono troppi e hanno pochissimo spazio a disposizione in cui muoversi, tutte condizioni che rendono l'evento ancora più fatale.