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26 Settembre 2024
13:46

Un tardigrado ha “cavalcato” il suo più temibile predatore: l’affascinante video premiato

Un video premiato alla Nikon Small World in Motion Video Competition mostra un tardigrado che cavalca uno dei suoi predatori più temibili, un verme nematode.

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I tardigradi, conosciuti anche come "orsetti d'acqua", sono forse gli animali microscopici più adorabili e affascinanti del mondo. Hanno otto zampe, un aspetto goffo e paffuto e sono famosi per la straordinaria capacità di sopravvivere alle condizioni ambientali più estreme. Esistono circa 1.300 specie diverse di tardigradi diffuse in tutto il pianeta, dalle regioni polari ai tropici, dalle vette più alte agli abissi marini, fino al muschio umido che cresce nei nostri giardini e sui marciapiedi ombreggiati.

Recentemente, uno straordinario video ha però catturato un momento più unico che raro: un "baby" tardigrado che cavalca e si lascia trasportare da uno dei suoi predatori più temibili, un verme nematode. Questo "folle giro" nel microcosmo è stato filmato al microscopio da Quinten Geldhof ed è arrivato quinto alla Nikon Small World in Motion Video Competition. Le immagini sono allo stesso tempo esilaranti e affascinanti e ci raccontano di un mondo complesso invisibile, ma nascosto perfettamente in vista.

Chi sono i tardigradi: supereroi del microcosmo

I tardigradi sono famosi per la loro eccezionale resistenza. Possono sopravvivere a temperature estreme, dall'ardente calore di 150°C fino al gelo di -272°C, poco sopra lo zero assoluto. Inoltre, possono resistere a radiazioni intense, a pressioni incredibili come quelle presenti negli oceani più profondi e perfino al vuoto spaziale. Questa straordinaria capacità di adattamento è resa possibile grazie soprattutto a uno stato chiamato criptobiosi, in cui il tardigrado disidrata completamente il proprio corpo, riducendo il metabolismo quasi a zero.

Può resistere in questo stato per tantissimo tempo, aspettando poi di "risvegliarsi" non appena le condizioni ambientai tornano favorevoli. Tuttavia, nonostante abbiano i superpoteri, questi microscopici animali sono spesso preda dei nematodi, vermi microscopici che si nutrono di organismi e animali ancora più piccoli di loro, inclusi i tardigradi, lunghi da adulti tra 0,1 e 1,5 mm. Il video di Geldhof ci offre quindi una visione inedita di questa relazione predatore-preda, mostrando il piccolo tardigrado mentre cavalca il nematode e si lascia trasportare senza apparentemente preoccuparsi del pericolo.

Chi sono i nematodi: predatori invisibili

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I nematodi, o vermi cilindrici, sono tra gli animali più abbondanti presenti sul pianeta. Si stima che possano esserci trilioni di nematodi per ogni essere umano sulla Terra, e sono presenti in quasi ogni habitat. Questi minuscoli vermi giocano un ruolo cruciale negli ecosistemi, partecipando alla decomposizione di materia organica e al riciclo dei nutrienti. Molte specie sono parassite e vivono all'interno dei corpi di altri animali, tuttavia alcuni nematodi hanno "vita libera" sono predatori micidiali, pronti a cacciare microorganismi come appunto i tardigradi.

Sebbene questi vermi possano sembrare animali relativamente "semplici", il loro comportamento e la loro ecologia sono al contrario estremamente complessi. Sono predatori attivi, capaci di afferrare le loro prede con velocità e precisione. Ma nel caso del video in questione, il tardigrado sembra aver trovato un modo ingegnoso per evitare il destino di diventare il pasto del nematode, trasformandolo in un inconsapevole compagno di avventure. Questa insolita e curiosa cavalcata, ci regalato un raro e divertente spaccato di un microcosmo a noi tanto vicino, quanto sconosciuto.

Perché questi video sono importanti

I video realizzati da amatori o semplici appassionati, proprio come questo del tardigrado che cavalca un nematode, offrono un contributo prezioso alla conoscenza scientifica. Questi filmati, per quanto occasionali, curiosi o divertenti, permettono di osservare comportamenti animali spesso difficili da documentare, soprattutto nelle specie microscopiche. Oltre ad arricchire la nostra comprensione dell'etologia, forniscono nuovi possibili dati ed evidenze sulle interazioni tra prede e predatori, oppure tra gli animale e il loro ambiente, rivelando dinamiche altrimenti molto difficili da studiare.

Ecco perché tutti noi dobbiamo e possiamo sempre tenere gli occhi (e cellulari) aperti, che sia un microscopio affacciato su una minuscola goccia d'acqua, oppure una finestra aperta sul giardino. Lì fuori ci sono un'infinità di forme di vita che nascono, crescono e interagiscano continuamente tra di loro, quasi sempre lontano dai nostri occhi. Riuscire a catturare questi momenti, con un po' di fortuna, ci può aiutare a conoscere qualcosa in più sulle loro vite, sulle loro abitudini e, perché no, su come fare per rispettare e proteggere in maniera ancora più efficace tutte le altre vite che condividono con noi questo pianeta.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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