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18 Settembre 2024
9:00

Tarantole e anfibi si aiutano a vicenda: la ricerca svela un’amicizia inaspettata

Tarantole e anfibi possono stringere amicizia e vivere insieme nella stessa tana: le rane trovano protezione nei grossi ragni, mentre le tarantole beneficiano probabilmente della loro presenza contro insetti e parassiti.

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Foto da Zemani et al., 2024

Negli ultimi decenni, diverse osservazioni e studi hanno iniziato a svelare alcune relazioni sorprendenti tra specie apparentemente incompatibili. Tra queste, una delle più inaspettate è la curiosa amicizia tra tarantole e anfibi, un legame che sfida l'idea minacciosa che spesso abbiamo dei ragni giganti. Secondo poi un recente studio che ha messo insieme tutte e ricerche e le osservazioni sull'argomento, tarantole e anfibi non solo convivono pacificamente nelle stesse tane, ma traggono anche reciproci vantaggi dalla loro collaborazione.

Gli studiosi hanno infatti analizzato diversi casi di interazione tra tarantole e altre specie, scoprendo oltre 60 nuove amicizie tra questi ragni e vari anfibi (e non solo) sparsi in dieci paesi diversi. In particolare, rane e rospi sembrano trarre vantaggio dal rifugio fornito dalle tane delle tarantole, che le proteggono da predatori e condizioni ambientali avverse. Dall'altra parte, gli anfibi si nutrono di insetti, che potrebbero essere pericolosi per le tarantole, per le loro uova o per i piccoli tarantolini.

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Varie associazioni tra tarantole e anfibi. Foto da Zemani et al., 2024

Un esempio interessante e molto noto è l'amicizia tra le rane Chiasmocleis royi che vivono nella stessa tana insieme alle tarantole del genere Pamphobeteus. Nonostante questi ragni mangino altre rane, non toccano quelle con cui condividono casa. Si ritiene che gli aracnidi riescano in qualche modo a distinguere gli anfibi amici attraverso segnali chimici odorosi, evitando così di predarli. Per di più, sono state anche osservate tarantole raccogliere delicatamente le piccole rane per poi rilasciarle senza far loro del male.

Questa curiosa convivenza potrebbe essere spiegata anche con la difesa chimica: alcune rane tossiche secernono sostanze che hanno un sapore sgradevole, scoraggiando eventuali i predatori. Tuttavia, resta ancora da chiarire se il rapporto tra questi ragni e gli anfibi sia realmente simbiotico, ovvero se entrambe le specie ne traggano effettivamente beneficio, o se sia un vantaggio solo per gli anfibi oppure ancora una semplice tolleranza pacifica che non porta né vantaggi né svantaggi.

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Varie associazioni tra tarantole e amblipigi, opilioni e un serpente (F). Foto da Zemani et al., 2024

Gli autori riportano inoltre anche i primi casi di convivenza tra una tarantola e un serpente e con altri due aracnidi, un opilione e un amblipigio, invertebrato dall'aspetto spaventoso, ma innocuo, comparso anche nella saga cinematografica di Harry Potter. Tuttavia, è con rane e rospi che le tarantole sembrano avere un feeling davvero speciale: sono almeno 13 le specie di tarantole e 20 invece quelle di anfibi osservate insieme nella stessa tana. Un altro aspetto affascinante emerso dallo studio è anche la scoperta che queste relazioni non si limitano a una singola area geografica.

Casi molto simili tra loro sono stati infatti osservati in diverse parti del mondo, come Sud America, Africa meridionale e Sri Lanka, suggerendo che questa collaborazione tra ragni e anfibi potrebbe essersi evoluta più volte, in maniera completamente indipendentemente, nel corso della lunga storia di questi animali. Queste inaspettate amicizie animali, ci invitano a rivedere l'idea di natura fredda o spietata, dimostrando che persino le pericolose e solitarie tarantole, hanno un "cuore tenero" e possono costruire legami profondi e complessi con altre specie.

Un prova evidente che, anche nel mondo degli artropodi, la cooperazione può talvolta rivelarsi una chiave preziosa e vantaggiosa per la sopravvivenza.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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