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16 Settembre 2024
12:03

Sequestrati 12 chili di corna di montone all’aeroporto di Cagliari

Un passeggero sardo proveniente da Tunisi è stato fermato con ben 12 chili di corna di montone in valigia. Probabilmente il materiale era destinato alla produzione di oggetti artigianali.

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Le corna di montone sequestrate

Sono stati sequestrati 12 chili di corna di montone all'aeroporto "M. Mameli" di Cagliari-Elmas. Durante i controlli di routine effettuati sui passeggeri, i doganieri hanno fermato un residente sardo, appena atterrato con un volo proveniente da Tunisi. Durante l'ispezione dei suoi bagagli, è stato scoperto un carico di 89 corna di montone, per un peso complessivo di circa 12 chili.

Le corna, materiale decisamente singolare da trovare tra gli effetti personali di un viaggiatore, erano destinate, con tutta probabilità, alla produzione artigianale di manici per coltelli. In Sardegna, infatti, la lavorazione artigianale dei coltelli, spesso decorati con manici ricavati da materiali naturali come il legno o le corna, rappresenta una tradizione secolare. Tuttavia, la normativa che regola l'importazione di prodotti di origine animale, specialmente da Paesi esterni all'Unione Europea, è molto stringente. Per poter introdurre in Italia tali materiali, è necessario disporre di una specifica certificazione veterinaria che attesti l'assenza di rischi sanitari.

Nel caso specifico, il passeggero non è stato in grado di fornire alcuna documentazione che comprovasse la sicurezza sanitaria del carico. Di conseguenza, le autorità doganali hanno proceduto con il sequestro immediato delle corna, avviando anche le procedure per la loro distruzione. La normativa in vigore impone infatti che, in assenza di certificazioni idonee, i prodotti di origine animale vengano considerati potenzialmente pericolosi per la salute pubblica e debbano quindi essere eliminati.

Questo episodio mette in evidenza l'importanza dei controlli doganali negli aeroporti italiani, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione di eventuali rischi sanitari derivanti dall'importazione di prodotti di origine animale non controllati. Ma anche come una produzione non etica continui ad alimentare la morte e il commercio di animali alla stregua di oggetti di poco conto.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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