Quando Renato Zero si mostrava in prima serata con una catena al collo per sensibilizzare sui cani in canile

In tour in Italia, il cantautore romano è tornato in splendida forma anche a Napoli. Zero ha sempre avuto uno sguardo attento e sensibile nel raccontare la nostra società in cui ha incluso sempre anche gli animali e, in particolare, i cani.

24 Giugno 2024
13:13
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Due serate a Napoli da sold out, un tour che in ogni parte d'Italia sta conquistando il cuore di "sorcini" e non. Renato Zero è tornato sul palco con il suo "Autoritratto" ed è in magnifica forma. In piazza del Plebiscito, nel cuore di Partenope, la prima e la seconda serata hanno coinvolto migliaia di persone e il cantautore romano non si è risparmiato con due ore e più di spettacolo insieme a ospiti rappresentanti della tradizione musicale locale come Lina Sastri, Beppe Barra, Sal Da Vinci e Peppino Di Capri.

Tra le tante canzoni proposte le sue più famose come "Il Cielo", "I migliori anni della nostra vita" e "Più su". Ma Renato ha tirato fuori da uno dei suoi tanti cappelli di scena anche brani iconici come "Madame" o "Magari". Ed è proprio andando a scavare nel suo passato artistico e umano che si trova una canzone che pochi conoscono ma che è rappresentativa di una grande passione di Zero, ovvero l'amore per gli animali e in particolare per i cani.

Nel suo tour questo brano non è compreso, ma cercando online si trovano diversi video amatoriali in cui la canzone "Il pelo sul cuore" fa da sottofondo a immagini di cani che vivono in canili e rifugi e c'è anche un estratto da una trasmissione in cui il cantante la propone in Tv.

Correva l'anno 2000 e Renato Zero conduceva in prima serata uno show tutto suo dal titolo "Tutti gli Zeri del Mondo". Nel video che avete visto in alto, forte era il suo messaggio per sensibilizzare le persone ad andare nei canili per adottare un compagno di vita, accompagnando il canto con la sua presenza in un rifugio e una sorta di conversazione con una cagnetta che poi era in trasmissione con lui.

Proprio in questa occasione, infatti, Renato presentò per la prima volta la canzone in cui cita anche uno dei cani che lo hanno accompagnato nella vita: Sole. Online i riferimenti a questa storia d'amicizia riportano a un Pastore Tedesco o ad un Alano secondo i suoi fan nei forum. Ed effettivamente sono diversi i cani con cui ha convissuto e il testo di "Il pelo sul cuore" è un omaggio in generale al "migliore amico dell'uomo", sottolineando quanto l'inverso non sia la stessa cosa. Zero mette infatti in evidenza la fedeltà del cane e l'incoerenza, la cattiveria e la superficialità degli esseri umani.

Se scegli me in questo serraglio
Considera che non sopporto il guinzaglio
Un randagio sì, se non mi vuoi lasciami qui
Mio Dio le botte, nessuna pietà
Questo è ciò che mi spetta per la mia fedeltà
Senza un pedigree, non sei nessuno qui
Lancia il tuo sasso laggiù
Non ho più fiato non corro più
Festeggiarti e difenderti ormai, come potrei
Tutta la vita in un angolo, peloso angelo
Sole, pensaci tu
Illumina gli uomini, scaldali di più
Per noi bastardi scampo non c'è
Dimenticati qui, così
La vita poi ci riserva gli avanzi
Iniqua come con voi di carezze e silenzi
È possibile che giustizia qui non c'è
Tatuati e schedati ci vuoi
Per sesso, razza, bellezza, età
Selezioni anche fra i figli tuoi, che crudeltà
Hai mai provato a comprenderci?
Almeno provaci
Cuori senza magia
Di soffocanti collari, piena la via
Quanti padroni perdonerai
Per non lasciarti là dove sei
Un cane sciolto casa non ha
Lascia la porta aperta e lui ritornerà

Il cantante, poi, non ha mai smesso di accendere la luce sulla piaga degli abbandoni e sull'importanza di adottare i cani in cerca di famiglia dai rifugi in cui a migliaia sono relegati. Sulla sua pagina Facebook ancora si può trovare un post in cui riproponeva proprio un passaggio di "Un pelo sul cuore" con un commento in cui stimolava allo scambio e alla riflessione sul tema:

La sensibilità di Zero è del resto sempre stata la sua forza, la chiave di volta per riuscire a trasformare poesia in canzoni che sono la colonna sonora di diverse generazioni. Il suo interesse verso  temi che vanno a toccare quelle che sono le parti deboli della società ha permesso di renderle protagoniste delle sue esibizioni, spesso confuse come "mere provocazioni" e invece portatrici di una forza rivoluzionaria che ha reso questo Paese migliore. Del resto, già solo soffermandosi sulla sua attenzione ai cani, portare in Rai un argomento in modo non retorico ma appunto presentandosi poi con una catena al collo è comunque un atto forte in anni in cui la società non era abituata a vedere tutto in modo così scontato come avviene oggi. E tanto quanto, vestito di strass, descriveva sulla stessa Tv di Stato "Mamma Rai" con parole molto chiare come: Viva la RAI, se sarai buono il tuo Mazinga vedrai, oppure no: dipende dal funzionario RAI.

Renato Zero ha fatto la sua parte e continua a farla: ha difeso il valore di esseri umani e non che grazie a lui hanno trovato spazio sui mass media e, soprattutto, hanno avuto un portavoce che ha ribadito il diritto di essere rappresentanti, considerati e rispettati attraverso i suoi testi. La sua lunga tappa napoletana, del resto, è un altro esempio del suo continuo impegno, chiudendosi infatti con un evento dall'alto valore simbolico. Il cantautore romano sarà al Foqus, la fondazione Quartieri Spagnoli, per regalare le maglie per la prossima stagione calcistica della squadra dei bambini e dei ragazzi dei Quartieri Spagnoli.

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Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
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