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2 Settembre 2024
11:07

«No all’abbattimento dei cervi d’Abruzzo»: l’appello della scrittrice Donatella Di Pietrantonio

Sono quasi 500 i cervi d'Abruzzo che stanno per essere abbattuti dai cacciatori. Una decisione osteggiata dai cittadini, dalle associazioni e da molti volti noti dello spettacolo e della cultura, tra questi c'è anche la scrittrice vincitrice del Premio Strega Donatella Di Pietrantonio.

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Sono quasi 500 i cervi d'Abruzzo che stanno per essere abbattuti dai cacciatori. Lo ha deciso una delibera della Regione guidata da Marco Marsilio ed è proprio a lui che la scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio ha rivolto un accorato video messaggio: «Mi appello alla sua sensibilità per fermare questa decisione e aprire un tavolo di confronto con tutti gli attori in causa. Il problema dei danni all'agricoltura e degli incidenti con gli automobilisti sappiamo che esiste. Ma sappiamo che esistono altre soluzioni».

Dopo l’allarme lanciato dal WWF sull’uccisione tramite caccia di selezione di quasi 500 cervi, molte associazioni si sono mobilitate per chiederne la sospensione, diverse personalità da Riccardo Milani ad Alessandro Gassmann a Paride Vitale, hanno voluto dare il loro contributo alla causa sostenuta dal WWF, e già più di 90 mila cittadini hanno espresso il loro dissenso firmando la petizione lanciata in rete dal WWF Abruzzo.

Anche la scrittrice vincitrice del Premio Strega 2024, Di Pietrantonio, ha scelto di prestare la sua voce e la sua immagine per sostenere la causa del non abbattimento.

L'autrice abruzzese, ricordando le sue origini contadine e consapevole della fatica di chi continua a lavorare la terra ha chiamato in causa come uomo e come amministratore, chiedendogli con fermezza, senza negare l'urgenza del problema, di sospendere l'attuazione della delibera e di avviare un tavolo di confronto per trovare una soluzione «meno primitiva» dell'abbattimento, anche se probabilmente «meno semplice», ma che possa garantire alla regione e al territorio di continuare ad incarnare un modello positivo per ciò che riguarda la coabitazione fra uomo e fauna selvatica.

I cervi sono diventati animali simbolo di molti paesi, soprattutto all'interno del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, come Villetta Barrea e Civitella Alfedena. Di Pietrantonio invita infatti il Presidente regionale a considerare il danno di immagine che deriverebbe se la “regione dei parchi” tradisse la sua vocazione trasformandosi in “regione della caccia”, addirittura con un tarrifario ad hoc, e quante perdite economiche si avrebbero in termini di turismo.

«Ci uniamo con vigore e convinzione all'appello della scrittrice – aggiunge Filomena Ricci, delegata WWF Abruzzo – con l'unico obiettivo di preservare e diffondere una visione positiva e vitalistica della natura e dell'ambiente, in cui l'essere umano è parte integrante del sistema, non il padrone assoluto. Attraverso le parole dell'apprezzata scrittrice vogliamo difendere e rilanciare un modello di convivenza rispettosa e pacifica tra essere umano e ambiente. Il dominante antropocentrismo dei tempi moderni sta producendo conseguenze gravi su larga scala, non solo in termini ambientali, ma anche turistici o economici, ma anche in ambito più ampiamente culturale. Siamo perciò pienamente convinti che l'unica via d'uscita sia il dialogo, per cercare di elaborare una strategia che persegua il bene comune, tuteli gli interessi locali e generali e preservi la bellezza».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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