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1 Agosto 2024
15:25

Migliaia di pesci morti affiorano nella laguna di Orbetello: a rischio la biodiversità

Migliaia di pesci morti sono affiorati nella laguna di Orbetello, in Toscana. Le cause della morte sono la decomposizione delle alghe e la scarsa ossigenazione dell'acqua. Comune e Regione Toscana sono pronti a dichiarare lo stato di calamità naturale.

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La laguna di Orbetello, uno dei luoghi più ricchi di biodiversità dell’Argentario, in Toscana, si è trasformata in un cimitero: da giorni ormai a causa della scarsa ossigenazione dell’acqua affiorano migliaia di cadaveri di pesci, e l’amministrazione comunale, in accordo con la Regione, ha intenzione di chiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale.

La moria di pesci è iniziata una settimana fa. Nel fine settimana scorso una ditta incaricata dal Comune di Orbetello ha iniziato a recuperare i cadaveri e ha emesso una prima delibera per sistemare panne di contenimento all'uscita del canale di Ansedonia così da garantire il corretto deflusso dell'acqua della laguna in uscita. Nei giorni successivi la situazione si è aggravata: lunedì erano stati raccolti circa 100 quintali di pesci morti, la stragrande maggioranza arrivata lungo Orbetello e Neghelli a Levante, e oltre 20 operatori erano in presidio per monitorare e raccogliere, anche con l’ausilio dei barchini, i cadaveri.

A Orbetello sono quindi arrivati lunedì l'assessore all'ambiente della Regione Toscana, Monia Monni, e l'assessore al turismo regionale, Leonardo Marras, accolti dal primo cittadino Andrea Casamenti. La crisi della laguna di Orbetello è grave: soffocata dalla decomposizione delle alghe, dalla moria di pesci e messa a dura prova dai cambiamenti climatici, è a rischio sopravvivenza. E se Comune e Regione si stanno concentrando sulle problematiche legate al turismo e all’economia – non vi sono divieti di balneabilità, ma i turisti stanno disertando le spiagge – gli attivisti animalisti e ambientalisti sono estremamente preoccupati per i pesci e gli uccelli che popolano la laguna e la biodiversità.

Nella Laguna di Orbetello vi è infatti un’oasi WWF, istituita nel 1971 a seguito dello straordinario ritrovamento di pochi anni prima da parte di Fulco Pratesi e Hardy Reichelt di una piccola colonia nidificante di cavaliere d’Italia, una specie considerata estinta in Italia dall’inizio del secolo scorso.

L’Oasi si trova all’interno di una Zona Speciale di Conservazione ed è anche una Zona di Protezione Speciale e Sito RAMSAR, ovvero un sito di zone umide designato come di importanza internazionale. L’area dell’Oasi, che comprende anche la Riserva Naturale e il fondo chiuso, è di 870 ettari, ed è inglobata nella più ampia Riserva Naturale regionale. L’area è popolata da migliaia di uccelli, tra cui anatre, aironi, oche, gru, fenicotteri, pavoncelle, limicoli, rapaci e tanti passeriformi, e tra le zone umide costiere rappresenta una delle lagune italiane più significative. A pochi passi da Orbetello, inoltre, si apre il Santuario dei cetacei Pelagos, punto più a est dell’area protetta, e include nei suoi 87.500 km2 le acque costiere e i mari tra Sardegna, Francia e Principato di Monaco.

La laguna di Orbetello è però anche piena di allevamenti di pesce, intensivi e non, e non è la prima volta che si verifica una tale moria di pesce. Nel 2015 vennero recuperati ben 200mila chilogrammi di pesci morti, principalmente orate, spigole e anguille.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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