Le orche hanno affondato una barca al largo della Spagna, di nuovo

Le orche iberiche hanno affondato un'altra imbarcazione nello Stretto di Gibilterra. Dal 2020, queste gruppo ha cominciato a interagire sistematicamente con le barche causando numerosi incidenti. Per molti esperti si tratterebbe però di una sorta di gioco.

1 Agosto 2024
11:59
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Ancora una volta, le orche che vivono al largo della Penisola Iberica hanno fatto parlare di sé. In questo caso, le interazioni ormai sistematiche con le barche hanno causato l'affondamento dell'imbarcazione britannica Bonhomme William, che è stata affondata dai cetacei al largo della costa spagnola nello Stretto di Gibilterra. Non è la prima volta che accade da quando a partire dal 2020 le orche iberiche hanno cominciato a interagire con le barche, causandone l'affondamento in diversi casi.

L'episodio si è verificato la sera del 24 luglio, quando il Centro di Coordinamento per il Soccorso Marittimo di Tarifa ha ricevuto una chiamata di emergenza. L'equipaggio del Bonhomme William ha segnalato che un gruppo di almeno cinque orche aveva colpito ripetutamente la loro imbarcazione, mettendola definitivamente fuori uso. L'imbarcazione, è andata poi alla deriva a circa tre chilometri da Punta Camarinal, poco fuori dallo Stretto di Gibilterra, nella atlantica.

Mentre una squadra di emergenza si dirigeva sul luogo, un'altra chiamata ha allarmato ulteriormente i soccorritori: le orche continuavano a sferrare colpi al Bonhomme William, danneggiandolo al punto da far entrare acqua nello scafo. Fortunatamente, l'intervento tempestivo ha permesso di salvare i tre marinai a bordo e recuperare alcuni materiali pericolosi, poco prima che l'imbarcazione affondasse completamente, come si vede in alcuni video pubblicati dallo skipper Robert Powell.

Come sta succedendo ormai da anni da anni, non si tratta però di un episodio isolato. Solo negli ultimi tre mesi, infatti, si sono verificati altri due incidenti simili nella stessa area. A maggio, il gruppo di orche aveva intercettato lo yacht Alboran Cognac al largo di Tangeri, sul lato marocchino dello stretto. Anche in quel caso, l'imbarcazione era stata gravemente danneggiata e i due membri dell'equipaggio erano stati tratti in salvo da una nave cargo di passaggio prima che la barca a vela affondasse definitivamente.

Dal 2020, sono stati segnalati oltre 670 incidenti tra orche e barche lungo la costa della Penisola Iberica e tra le acque dello Stretto di Gibilterra. La situazione è diventata talmente critica che i governi di Spagna e Portogallo hanno incaricato un gruppo di esperti di indagare le possibili ragioni per cui questi cetacei sembrano essere particolarmente attratti dai timoni delle imbarcazioni e di trovare anche possibili soluzioni per fermare questi incidenti e salvaguardare sia le orche che i marinai. C'è anche un sito in cui vengono riportate tutte le interazioni e le mappe degli avvistamenti in tempo reale.

orca pinna

Secondo molti esperti, non si tratterebbe però di interazioni aggressive o mirate ad attaccare imbarcazioni e persone. Secondo un ultimo report redatto dagli esperti che studiano questo fenomeno, si tratterebbe di una sorta di "moda", un gioco che si è diffuso culturalmente nella popolazione iberica attraverso l'apprendimento culturale. Tra le orche, animali estremamente sociali e dotati di eccezionali capacità cognitive, fenomeni del genere accadono ripetutamente, sia con la trasmissione culturale di specifiche strategie di caccia, che con comportamenti apparentemente senza alcuno scopo pratico.

In ogni caso, il gruppo di lavoro incaricato di studiare questo fenomeno, deve comunque provare a trovare delle possibili soluzioni per mitigare le interazione e ridurre i rischi sia per i cetacei che per le imbarcazioni. Come vi abbiamo già raccontato, diportisti, pescatori e marinai stanno tentando autonomamente di dissuadere e scoraggiare le orche dall'avvicinarsi. Tuttavia, iniziative come queste potrebbero peggiorare la situazione e mettere in pericolo la già minacciata ed esigua popolazione di orche iberiche.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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