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3 Luglio 2024
17:53

Lavoro in canile e ti racconto come aiuto i cani a rinascere

Lavoro al canile di Rimini e quelli che arrivano qui sono cani spesso vittime di abbandono e di rinunce di proprietà, che hanno sperimentato il tradimento. Tra i tanti cani che hanno vissuto questa esperienza c'è anche Lollino.

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La storia di Giorgio Sabattini
operatore del canile di Rimini
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Sono un operatore in canile e non si parla abbastanza del lavoro che facciamo per fare rinascere i cani, sia fisicamente che emotivamente. Lavoro al canile di Rimini e quelli che arrivano nella nostra struttura spesso sono vittime di abbandono e di rinunce di proprietà, in ogni caso hanno sperimentato il tradimento: prima sono stati accolti in casa e poi lasciati andare come se fossero oggetti non più utili.

Tra i tanti cani che hanno vissuto questa esperienza c'è anche Lollino. Quando è stato trovato non aveva quasi più pelo sul corpo, era estremamente magro, caratterialmente era molto tranquillo ma si vedeva che provava una profonda diffidenza nei confronti dell'essere umano. Quando era arrivato era un mucchietto di ossa, pelle e paura. Non si allontanava mai dalla cuccia, era capace di starsene rintanato lì per giorni e giorni.

Tutti pensano che cose simili non possano più accadere al Nord, e invece succede ogni giorno. Storie come quella di Lollino, anche da noi a Rimini, sono all'ordine del giorno purtroppo. Oggi Lollino è un cane attivo, giocherellone, con tanta voglia di stare a fiutare con il muso a terra: il perfetto identikit del Setter inglese. Con lui abbiamo fatto un piccolo miracolo, ora però il miracolo deve concretizzarsi con una nuova famiglia che meriti la sua gioia di vivere.

Far rinascere un cane che arriva con un fisico compromesso e nessuna fiducia nel prossimo però non è facile e non è frutto della casualità. Il primo passo è curare il corpo: quando Lollino è arrivato alcune aree della pelle erano totalmente prive di pelo. Col tempo ho capito che restava immobile nella sua cuccia anche per il dolore che provava e che non gli permetteva di muoversi. Grazie agli esami ho scoperto che soffriva di Leishmaniosi, una delle malattie più comuni nel cane che provoca dermatite, alopecia e altri problemi al sistema immunitario. Con le giuste cure oggi la malattia è sotto controllo, e spero che si negativizzi anche lui come avvenuto a tanti altri cani che sono passati per le mani dei nostri veterinari.

Una volta curato il corpo, sono passato al cuore. Sono educatore e istruttore cinofilo e dopo 10 anni di esperienza sul campo ho capito che tutto inizia col farli sentire al sicuro. Li nutriamo nel corpo e nell'anima proponendo esperienze basate sulle motivazioni e sulle inclinazioni dell'individuo.

Così ho scoperto che Lollino, pur restando timido, gradisce il contatto. Con gli altri operatori abbiamo iniziato ad avvicinarci, lasciando comunque a lui la scelta su quanto accorciare le distanze. Dopo quasi tre mesi si è rivelato un cane aperto con gli estranei ed è felice anche di incontrare altri cani. Quando sono arrivate da noi alcune femmine di taglia contenuta si è mostrato subito molto felice di essere parte di un piccolo gruppo.

Quando la socializzazione va bene si passa allo step successivo: le uscite con volontari e altri operatori. Come mi aspettavo, Lollino aveva fatto poche esperienze di vita: per lui tutto è nuovo, anche se è un adulto. Proprio per questo cerchiamo ogni giorno di aggiungere tasselli al suo bagaglio di esperienze. E speriamo lo faccia anche la sua prossima famiglia.

Questo è il tasto dolente del nostro lavoro: seguire un cane per mesi, a volte per anni, aspettando che arrivi la persona giusta che lo scelga, e che si faccia scegliere. Lollino è rinato, e merita una seconda vita come componente di una famiglia.

Ha un'età stimata di 4-5 anni, è una taglia media e pesa circa 18 chili. Per lui vorrei una famiglia disposta a vivere del tempo di qualità insieme, in un contesto non troppo urbano. Sarebbe bello se ci fosse anche un'altra cagnolina femmina con la quale condividere le giornate. Lollino cerca persone che non lo lascino troppe ore da sole e che siano attive, perché lui ha una gran voglia di perlustrare e fare attività. Ma più di ogni altra cosa, va premiato il suo impegno a uscire dalla cuccia e la sua voglia di avere fiducia nell'uomo, nonostante tutto.

Questo appello però non è solo per Lollino, ma anche per tutte le persone che aiutano individui come lui: non dimenticate noi operatori di canile e il lavoro che facciamo per salvare chi non ha voce.

Per informazioni 329 2255722 (solo messaggi WhatsApp)

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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