L’angelo di mare è tutt’altro che angelico: in realtà è un cacciatore spietato

Nonostante il loro nome evocativo, gli angeli di mare (Clione limacina) sono in realtà dei cacciatori spietati, che si nutrono principalmente di farfalle di mare, utilizzando i loro tentacoli per afferrare, sminuzzare e consumare le prede.

3 Maggio 2024
15:07
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Questa insolita creatura marina trasparente e con le "ali", che le consentono di volteggiare in acqua, si chiama angelo di mare (Clione limacina) e appartiene all'ordine dei molluschi chiamati Gimnosomi. Clione limacina è un elegante gasteropode privo di mantello e conchiglia nella fase adulta che sembrano quasi volare nel mare grazie ai loro lembi alari.

Tuttavia, nonostante il loro nome evocativo, gli angeli di mare sono in realtà dei cacciatori spietati, si nutrono principalmente di farfalle di mare, utilizzando i loro tentacoli per afferrare, sminuzzare e consumare le prede, un comportamento che ben poco si addice alla grazia delle loro movenze. Sebbene possano essere osservati in gruppo durante il periodo della riproduzione, non è chiaro se conducano una vita quasi in solitaria o meno, ma ciò che è certo è che durante l'accoppiamento, questi curiosi animali si impegnano in coreografie armoniose, quasi come se stessero danzando tra loro.

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Il suo areale si estende nelle acque fredde e temperate di tutto il mondo, ma predilige l'Oceano Pacifico, Atlantico e Artico, dove può essere avvistato sia in superficie che fino a 600 metri di profondità. Per proteggersi dai predatori, gli angeli di mare producono naturalmente una sostanza che dissuade gli attacchi, garantendo così la loro sopravvivenza nell'habitat marino. Tuttavia, nonostante la sua abilità ad adattarsi, l'angelo di mare sta affrontando sfide sempre più difficili.

L'acidificazione degli oceani sta causando danni irreversibili agli ecosistemi marini, minacciando l'intera biodiversità. Sebbene alcuni studi suggeriscano una certa resilienza dei molluschi come Clione limacina a questo fenomeno, la velocità del cambiamento climatico attuale potrebbe superare la loro capacità di adattamento.

A distanza di anni da uno studio scientifico del 2020 sugli angeli di mare e altri molluschi pteropodi come indicatori del cambiamento climatico, i progressi sono stati minimi ed è fondamentale agire per proteggere non solo questi straordinari animali trasparenti, ma l'intero ecosistema marino, preservando la bellezza e la fragilità anche delle  forme di vita poco conosciute, oltre che a promuovere campagne di ricerca connesse allo studio del loro ambiente.

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Giovanna Scozzese
Video editor
Fotografa e Videomaker di formazione, ho avuto da sempre la necessità di legarmi al reale, a tutto ciò che mi circonda, vivendo in simbiosi con il mondo esterno. La natura fa parte di me, sin da bambina ho avuto modo di conoscerla, scoprirla e viverla. Mi sforzo ogni giorno di fortificare il mio interesse su ciò che potremmo creare e cambiare nei confronti del nostro Pianeta, un luogo in cui noi siamo solo di passaggio.
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