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24 Aprile 2024
11:31

La donna aggredita dai suoi 5 cani è in terapia intensiva: indagata la figlia

Una donna di 83 anni è stata aggredita da 5 degli 8 cani che vivevano con lei nell'appartamento che condivideva con la figlia a Padova. La figlia è iscritta nel registro degli indagati dalla Procura per la cattiva gestione dei cani, di cui 5 adulti e 3 cuccioli.

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Una donna di 83 anni è stata aggredita da 5 degli 8 cani che vivevano con lei nell'appartamento che condivideva con la figlia a Padova. È successo martedì 23 aprile 2024 quando l'83enne si è trovata da sola in casa con gli animali mentre la figlia era via.

Secondo una dinamica ancora non chiara 5 cani, tutti American Staffordshire Terrier e American Bully, hanno aggredito la donna che a seguito delle gravissime lesioni è stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Padova, dove si trova ancora adesso. Qui i medici hanno proceduto all'amputazione di un braccio e di un avambraccio.

Nel frattempo il sostituto procuratore Marco Brusegan ha aperto un fascicolo d'indagine nei confronti della figlia della donna per la cattiva gestione dei cani, tutti registrati a suo nome. Nell'abitazione vivevano infatti ben otto cani, di cui cinque adulti e tre cuccioli. Il sospetto degli inquirenti era che nell'abitazione fosse un allevamento di cani, un tipo di attività che soprattutto se fatta a livello amatoriale è sottoposta a pochissimi controlli.

Adesso i cani sono stati sequestrati e portati via dalle Forze dell'Ordine. Trascorreranno il necessario periodo sotto osservazione dei medici veterinari nel canile sanitario di Rubano, poi per loro si aprirà una nuova fase.

Il rischio di eutanasia per gli animali coinvolti nel tragico episodio è lontano. Pur esistendo dei casi stabiliti dalla legge in cui è possibile sopprimere un cane attraverso l'eutanasia resta una pratica estrema che può essere eseguita solo in presenza di cause precise. Per procedere in tal senso, infatti, è necessario dimostrare la comprovata pericolosità degli animali, e per farlo non basta un singolo episodio, per quanto grave, ma l'attestazione da parte delle autorità sanitarie che il cane – o i cani in questo caso – continuino ad essere un pericolo per le persone.

In realtà, come dimostrano anche i fatti di cronaca più gravi, è la cattiva gestione dei cani e l'inconsapevolezza dei loro umani di riferimento a determinare gli incidenti. Nonostante questo alcune razze e i loro mix sono considerati pericolosi al punto che alcuni paesi hanno deciso di metterli fuori legge. Sta succedendo in Gran Bretagna, dove gli American Bully della variante XL non possono essere più commercializzati e neanche detenuti dai privati se non sono stati sterilizzati e non hanno ottenuto un apposito permesso. L'obiettivo sul medio termine è far sparire tutti gli individui di questa razza, secondo il Dipartimento britannico «23 persone hanno perso la vita a causa di attacchi di cani negli ultimi tre anni».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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