episodio 16

Il Mastino Napoletano, un gigante dalle origini antichissime

Il Mastino Napoletano è un molossoide di grande taglia dalla storia molto antica. Deriva dai primi mastini allevati dai popoli della Mesopotamia e viene considerato l’erede dell’antico Mastino Romano. Sembra tranquillo, ma ha tutte le motivazioni tipiche dei cani da guardia. È anche estremamente affiliativo e ama stare con la sua famiglia umana.

9 Maggio 2024
13:40
Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il Mastino Napoletano è un molossoide di grande taglia. Le sue origini sono molto antiche e viene considerato l’erede dell’antico Mastino Romano, ovvero il coraggioso cane che veniva spesso utilizzato nelle arene per i combattimenti contro altri cani oppure contro feroci animali selvatici, spesso più grandi di lui. Oltre a essere da sempre presente sul territorio campano, il motivo principale per cui si chiama così è che, durante le due Guerre Mondiali, questo cane si salvò dall’estinzione proprio grazie ai pochi individui allevati nel napoletano e nell’avellinese. Da quel momento, il Mastino è stato “riscoperto”, ma ha subìto una trasformazione radicale: si è appesantito e si è riempito di rughe fin sopra gli occhi.

In tempi antichi era considerato anche un cane da guardia degli accampamenti e veniva inoltre utilizzato per la caccia alla grande selvaggina. Quando gli spagnoli conquistarono l’Italia meridionale, venne incrociato con i “perros da presa” della penisola iberica, da cui hanno ereditato il soprannome “cane ‘e presa”, che viene ancora utilizzato talvolta per riferirsi alla razza. Oggi, invece, viene adottato soprattutto per via del suo caratteristico aspetto, dato dalle numerose rughe che ne ricoprono il corpo.

La scelta di vivere con un Mastino Napoletano va presa, però, con consapevolezza perché questo grande molossoide ha, come tutti i cani del resto, una personalità fatta di desideri e bisogni, ma anche di interessi che rimangono ancora oggi fortemente legati al suo passato.

Si tratta infatti di un cane che ama ancora fare il guardiano ma che ha anche bisogno di affidarsi completamente ai propri umani, trascorrere con loro la maggior parte del tempo e avere un ruolo attivo nelle dinamiche familiari in cui si inserisce senza alcun desiderio di creare conflitti.

Non immaginatevi quindi il Mastino Napoletano come un cane da lasciare da solo a guardia dei grandi giardini: anche se effettivamente ama questo compito, preferisce svolgerlo al vostro fianco, soprattutto se, girando gli occhi verso di voi, vi vede felici e sorridenti.

Origine

Italia

Standard

FCI Standard N° 197/ 17.12.2015

Gruppo 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer Molossoidi e Cani Bovari Svizzeri Sezione 2.1 Molossoidi tipo mastino

Aspetto

Il Mastino Napoletano è un molossoide di grande taglia. L’altezza al garrese può raggiungere i 75 centimetri e un individuo adulto pesa fino a 70 chili. Le femmine, però, sono leggermente più piccole e  non superano i 65 centimetri e i 50/60 chili di peso.

I cani appartenenti a questa razza hanno una corporatura pesante e massiccia, riconoscibile per la grande quantità di rughe che ricoprono il loro corpo, soprattutto sul muso, che è schiacciato e ha la caratteristica forma dei cani brachicefali.

Alimentazione, cura e mantenimento

Come tutti i brachicefali, il Mastino Napoletano può soffrire di problemi respiratori causati dalla sindrome brachicefalica.

Per questo motivo è di fondamentale importanza assicurargli sempre un riparo dalle temperature troppo alte e lasciare a sua disposizione una sufficiente quantità di acqua fresca.

Può essere soggetto a displasia dell’anca e del gomito ed altre patologie legate alle palpebre e agli occhi.

Per via della conformazione della sua bocca, il Mastino Napoletano è un cane che tende a sbavare molto.

Motivazioni

Territoriale, protettiva, possessiva, affiliativa, epimeletica, competitiva, esplorativa.

Amante di

Trascorrere il tempo insieme ai propri umani di riferimento, giocare con loro, fare la guardia e controllare ciò che ritiene di sua responsabilità.

Origini e storia

Volendo andare molto indietro nel tempo, potremmo dire che il nostro Mastino partenopeo è un discendente diretto dei primi molossoidi mai comparsi sulla Terra, che secondo gli studiosi sarebbero i Mastini del Tibet. Nati sulle cime dell’Himalaya, questi cani forti e resistenti furono poi allevati dagli antichi popoli della Mesopotamia, come sumeri, assiri e babilonesi, per proteggere il bestiame, fare la guardia dei palazzi, e anche combattere in guerra. Non è del tutto chiaro come siano arrivati in Italia, qualcuno sostiene che furono portati nel Mediterraneo dai mercanti fenici.

Quando gli Antichi Romani videro questi cani per la prima volta, rimasero così colpiti da volerli allevare, ribattezzandoli “Canis Pugnax”, che in latino vuol dire “cane combattente”. Il famoso mosaico “Cave Canem”, che significa “attenti al cane”, presente fuori alle ville dei romani serviva proprio per segnalare la presenza di cani come il Mastino Napoletano. Oltre a far parte della quotidianità dei romani, questi cani venivano mandati anche in guerra con i legionari e a combattere nelle arene, contro gladiatori, orsi, leoni, tigri ecc.

Nel testo "De rustica" di Columella, risalente al I secolo d.C, il Mastino Napoletano viene descritto come: «un cane che va scelto per difendersi dalle insidie degli uomini, adatto a custodire le ville e le adiacenze». Visto che sia le ville dei ricchi romani, sia le scuole di formazione per cani e gladiatori, si trovavano soprattutto in Campania, tra l’antenato del Mastino Napoletano e la gente del posto, si instaurò un legame che nei secoli è rimasto invariato. Questi molossoidi non sono mai spariti, neanche quando la fame e la guerra hanno decimato il numero dei cani.

Arrivarono poi gli Spagnoli a conquistare l’Italia meridionale e i Mastini diffusi nella zona di Napoli vennero incrociati con altre razze di cani diffuse nella penisola iberica, chiamati “perros da presa”, per via delle mascelle potenti e della grande dimensione della loro bocca. Da questa epoca storica, i Mastini Napoletani hanno ereditato il soprannome “cane ‘e presa”, che viene ancora utilizzato talvolta per riferirsi a questa razza.

Durante la Prima Guerra Mondiale, questo grande molossoide rischiò la scomparsa per via degli elevati costi di mantenimento dati dalle sue dimensioni e solo pochi esemplari sopravvivono a questo periodo.

Nel 1949, grazie all’impegno dello scrittore Piero Scanziani, il Mastino Napoletano fu riconosciuto ufficialmente. Era però diverso da ora, somigliava più a un Cane Corso. Piccola parentesi: Mastino Napoletano e Cane Corso discendono entrambi dal Canis Pugnax. Anzi, per la verità fino agli anni ‘40 erano considerati semplicemente modi diversi per chiamare lo stesso cane.

Nei decenni successivi, il Mastino Napoletano tornò a diffondersi rapidamente e purtroppo, come è accaduto anche ad altre razze dall’aspetto così particolare, molte persone hanno cominciato ad adottarlo unicamente per questioni estetiche.

Alcuni allevamenti hanno quindi iniziato a selezionare gli individui più grandi, oppure quelli con il muso più schiacciato e con il maggior numero di rughe, portando così all’estremo determinati tratti distintivi della razza che rischiano però di causargli inutili sofferenze per via delle difficoltà respiratorie, oppure a causa di problemi articolari generati dal peso eccessivo del loro corpo.

Al giorno d’oggi però, i Mastini Napoletani vengono ancora adottati da molte persone proprio sulla base del loro aspetto estetico e, infatti, si tratta di una razza che si vede spesso tra i concorrenti dei concorsi di bellezza. In alternativa, vengono utilizzati come guardiani delle grandi ville, dove vengono lasciati da soli a sorvegliare i territori. Questa abitudine però, sebbene sia in linea con le motivazioni della razza, non tiene in considerazione il fatto che il Mastino Napoletano sia anche un cane che ama trascorrere il tempo con i suoi umani e desidera avere un ruolo attivo nella relazione con il suo gruppo.

Motivazioni (desideri e bisogni)

A Napoli c’è undetto: “Me pare ‘nu can ‘ presa”. Si usa per descrivere qualcuno che sta sulle sue, ma quando viene provocato reagisce con forza. In effetti, il Mastino Napoletano è un po’ così: sembra tranquillo, ma quando un estraneo sconfina nel suo territorio, lui si palesa in tutta la sua maestosità.

In termini tecnici, ha tutte le motivazioni dei cani da guardia: la motivazione territoriale, quella protettiva, la motivazione possessiva. Attenzione però, questo non significa che possa essere lasciato da solo in cortile: tutti i cani sono animali sociali, quindi hanno bisogno di vivere in gruppo, e il Mastino Napoletano in particolare è un cane estremamente affiliativo.

Soffre la solitudine e ama stare con i suoi umani, con cui si trasforma davvero in un cucciolone. Questo non significa che non possa trascorrere anche del tempo a casa da solo, ma che la solitudine non deve essere una costante. Non è poi proprio un cane adatto a vivere in casa: non perché sia iperattivo, anzi forse il contrario, ma gli spazi ampi e le passeggiate tranquille, anche nel verde, non devono mancare.

Certamente ama proteggere ciò che lo circonda, ma lo fa nell’ottica di avere un ruolo all’interno delle dinamiche della sua famiglia. Quindi protegge e difende ciò che riconosce come qualcosa di importante per voi. Questo compito, affidatogli spesso nella sua storia, ha sviluppato in lui anche una sorta di diffidenza che lo porta a preferire gli ambienti spaziosi, dove non c’è un eccessivo passaggio di persone sconosciute. Alla luce di queste particolarità, è facile intuire che il Mastino Napoletano apprezzi la possibilità di avere a sua disposizione una cuccia che funga da spazio sicuro, dove sapere che non verrà disturbato in nessun caso.

Non è un gran corridore e piuttosto che perlustrare ambienti infiniti come farebbe un cane da caccia, il Mastino Napoletano preferisce muoversi con calma in ambienti più ristretti. Ciò non significa che non abbia la necessità di uscire quotidianamente dai suoi ambienti, ma piuttosto che preferisce farlo lentamente e senza fretta.

Aspetto fisico

mastino napoletano

Il Mastino Napoletano è un cane di grandi dimensioni dalla corporatura pesante e massiccia. Gli individui adulti raggiungono mediamente i 70 chili, ovvero la taglia descritta nello standard ufficiale, ma alcuni allevatori di questa razza, indifferenti delle conseguenze sulla salute degli animali, hanno selezionato cani molto più grandi e pesanti. Esistono infatti alcuni Mastini Napoletani giganti che arrivano a pesare fino a 100 chilogrammi e vengono considerati tra i cani più grandi del mondo.

Il loro muso è corto, con la caratteristica forma schiacciata dei brachicefali. Il cranio è largo, in particolar modo tra le orecchie. Il tartufo è voluminoso e ha narici grandi e ben aperte, è di colore nero nei soggetti dal mantello scuro, mentre è più chiaro se l’individuo ha il pelo marrone o mogano. Le labbra sono abbondanti e molto lunghe, con una calata piuttosto marcata che lo porta a sbavare molto. Le mascelle sono forti e gli occhi sono distanziati tra loro e generalmente hanno un colore scuro come quello del mantello.

Ha una pelle spessa, abbondante e lassa su tutto il corpo, che forma le numerose rughe e pieghe. Il pelo è corto, denso, senza sottopelo e di uguale lunghezza su tutto il corpo. Può essere tigrato e di colore grigio, piombo, nero, mogano o fulvo. Nello standard di razza non è riconosciuto invece il Mastino Napoletano blu.

Le orecchie sono piccole rispetto alla mole del cane, hanno forma triangolare, piatta e cadente. Il collo è corto e muscoloso e il tronco è largo, robusto e potente. Ha i muscoli pettorali ben sviluppati e ampi. La coda è grossa alla radice e robusta, mentre si affusola verso l’estremità. Le zampe sono possenti e mostrano un’ossatura dritta e forte, proporzionata alla taglia del cane.

Una delle caratteristiche che contraddistinguono questa razza è anche l’andatura che viene definita “felina” nello standard di razza. Quando si muove al trotto, ha una forte spinta dal posteriore e solo raramente galoppa.

Ma come si è passati dai primi Mastini Napoletani a cani pesanti anche 90kg, brachicefali, cioè col muso appiattito, e pieni di rughe? Purtroppo alcuni allevatori, facendo accoppiare cani consanguinei hanno modificato l’aspetto di questa razza solo in virtù di canoni estetici, ignorando perfino lo standard e senza considerare le conseguenze di tutto ciò sulla salute dei cani. Ecco perché oggigiorno il Mastino può avere parecchi problemi di salute e un’aspettativa di vita molto bassa

Cura e salute

Quando si decide di adottare un Mastino Napoletano è importante affidarsi ad un allevatore professionista che abbia a cura il benessere degli animali.

In alcuni casi, infatti, viene eccessivamente favorita una dimensione esagerata del corpo, rischiando di rendere difficili i movimenti e ridurre la speranza di vita a causa di problemi allo scheletro, che non è in grado di supportare troppo peso.

Come tutti i cani brachicefali, inoltre, vi è la tendenza a selezionare cani dal muso sempre più schiacciato, ma questa pratica favorisce l’insorgere della sindrome brachicefalica, che causa problemi respiratori anche molto gravi.

Bisogna inoltre badare al fatto che non vengano selezionati individui che presentino un eccesso di rughe, che potrebbero causare micosi e dermatiti. Queste infezioni possono causare cattivi odori e, per questo motivo è importante occuparsi quotidianamente di pulire le zone del corpo in cui le pieghe si fanno più strette, soprattutto intorno agli occhi e alla bocca. La razza spesso è soggetta anche a dermatite atopica, o eczema, che “esplode” con frequenza periodica e può essere parecchio invalidante.

Il Mastino Napoletano è particolarmente soggetto alla displasia dell’anca e del gomito, ma anche al prolasso della palpebra e alla torsione gastrica. Quest’ultima condizione, oltre a causare grandi sofferenze, può portare anche alla morte improvvisa del cane. L’unico modo per prevenirla è seguire un’alimentazione sana e regolare, senza abbuffate. Tra l’altro evitare che il cane ingrassi è importante anche per non sovraccaricare ancora di più le sue articolazioni.

Necessita di una dieta sana, regolare e adeguata al movimento che svolge durante la sua routine. Bisogna evitare il sovrappeso, perché rischia di sovraccaricare ulteriormente le articolazioni. Ha un’aspettativa di vita molto bassa, a 7 anni questi cani già sono anziani.

Cosa fare con un Mastino Napoletano

mastino napoletano

Il Mastino Napoletano è un cane che ama trascorrere il tempo placidamente accanto ai suoi umani. Passeggiare con lui significa avere pazienza e rispettare i suoi tempi.

Per ridurre la sua abitudine a fare la guardia a tutto, potete coinvolgerlo nelle vostre attività quotidiane.Chiedendogli di aiutarvi, ad esempio, mentre fate i lavori di casa, rendendolo così partecipe di attività che non riguardano la protezione del territorio o delle risorse.

Quando bisogna stendere, provate a fargli portare un sacchettino che contiene le mollette e chiedetegli di seguirvi fino allo stenditoio. Poi potete dirgli di lasciarlo a terra. Al termine di questo semplice compito, gratificatelo e ringraziatelo. Il vostro Mastino Napoletano si dimostrerà certamente orgoglioso del suo operato. Questo breve momento, oltre a favorire la collaborazione tra voi, lo aiuta ad utilizzare la sua grande bocca con delicatezza e a condividere un oggetto piuttosto che proteggerlo.

Per un cane come lui, infatti, non è per nulla scontato il desiderio di condivisione, data la sua naturale spinta a tenere per sé ciò di cui entra in possesso. Ecco perché si merita una gratifica sentita e sincera.

Essendo un ottimo esploratore dei piccoli dettagli, potete anche nascondere qualche croccantino chiedendogli poi di cercarlo tra i fili d’erba. In questo gioco, però, fate attenzione a non essere troppo esigenti, perché non è un talentuoso fiutatore.

Il Mastino Napoletano è un cane di grandi dimensioni e verrebbe quindi da pensare che possa soffrire se obbligato a vivere in ambienti troppo ristretti. Ricordate però che se gli chiedessero di scegliere tra un appartamento dove vivere insieme a voi o un enorme giardino dove vivere da solo, lui non avrebbe dubbi: senza il suo gruppo perderebbe ciò che di più importante ha al mondo.

Relazione e contesto ideale

Il Mastino Napoletano cerca una famiglia tranquilla che viva la relazione con lui in maniera serena, coerente e dolce. Come tutti i molossoidi, anche lui desidera al suo fianco persone con cui instaurare relazioni profonde che gli permettano di affidarsi completamente.

Non ama lo stress e non apprezza il nervosismo eccessivo delle persone o degli altri cani. Questa razza, infatti, preferisce di gran lunga controllare un ambiente in cui non accade quasi nulla, piuttosto che doversi preoccupare di emergenze continue.

Nel momento in cui si affida ai suoi umani, il Mastino Napoletano si lascia guidare volentieri nelle avventure nuove, qualsiasi esse siano. Non ama però fare troppa fatica fisica e si stanca facilmente. Preferisce inoltre gli spazi in cui non ci siano troppe persone in ambienti ristretti e passa certamente più volentieri un pomeriggio al parco, piuttosto che tra i corridoi di un centro commerciale.

Generalmente non mostrano problemi nella convivenza con i gatti o con altri animali domestici con cui spesso convivono nell’indifferenza reciproca e, se nel loro gruppo ci sono anche bambini, ne accettano la presenza senza risentirne.

Bisogna però ricordarsi di sorvegliare sempre le interazioni tra loro, abituare entrambi al rispetto reciproco e insegnare con pazienza e sensibilità il rispetto degli spazi dell’altro.

Chiunque senta il desiderio di accogliere un Mastino Napoletano nella propria famiglia e ritenga che si tratti proprio della razza adatta alla vita che si conduce, oltre agli allevamenti professionali, può contattare anche i canili delle zone limitrofe e le associazioni rescue che si occupano di trovare una famiglia per gli individui recuperati da situazioni di maltrattamento o abbandono.

Una giornata con un Mastino Napoletano

Quando suona la prima sveglia della famiglia, il Mastino Napoletano si alza lentamente e raggiunge la stanza da cui proviene il suono. Verifica poi che i vostri figli siano svegli leccandogli la faccia e si avvicina a tutti, uno per volta, scodinzolando forte e facendo il giro della casa per controllare di non aver dimenticato nessuno.

Arriva in cucina per ultimo, dopo la sua ronda, e si sdraia placidamente nella grande cuccia, aspettando che arrivi il momento della passeggiata.

Oggi accompagnate i bambini a scuola in macchina, quindi sistemate tutti e mettete la pettorina al vostro Mastino Napoletano, che sale volentieri nel grande bagagliaio. Prima di scendere, i bambini salutano il cane e lui li guarda allontanarsi scodinzolando.

Ora vi spostate verso un parco, dove andate un paio di volte a settimana per fare una passeggiata un po’ più lunga del solito insieme a lui.

Arrivati alla vostra panchina preferita tirate fuori l’acqua e la sua ciotola, perché sapete che ha sempre sete. Mentre beve rumorosamente, bagna tutto il pavimento intorno a sé e voi lo guardate sorridendo, perché sapete che appena avrà finito arriverà goffamente a farsi coccolare da voi e vi macchierà i pantaloni.

Da questo punto del parco riuscite a vedere la città dall’alto e sapete che al vostro Mastino Napoletano piace osservare l’orizzonte intorno a sé. Restate quindi seduti per qualche tempo, guardandovi intorno seduti l’uno accanto all’altro finché è ora di tornare a casa.

In questo periodo lavorate da remoto, quindi il vostro Mastino Napoletano è molto abituato a trascorrere le mattinate muovendosi tra il salotto e il giardino senza interferire con le vostre attività, eppure scodinzola felice quando, durante una breve pausa, gli dedicate qualche minuto di coccole grattandogli il collo.

Verso l’ora di pranzo vi spostate in cucina per preparare da mangiare e lui vi segue, aspettando che sia pronto, consapevole che mangerete sulla vostra terrazza e, alla fine, gli lascerete qualche boccone.

Nel pomeriggio andate a fare una passeggiata tra le vie del quartiere dove abitate e cogliete l’occasione per recuperare anche i bambini che escono da scuola. Nel farlo, vi fermate un po’ distanti dalla massa di persone che raggiungono l’istituto alla stessa ora: sapete che il vostro cane non ama sentirsi circondato.

Quando arrivano i bambini, si lasciano annusare come sempre dal suo enorme naso curioso e poi vi avviate tutti insieme verso casa.

Mentre loro fanno merenda al tavolo della cucina, preparate da mangiare anche per il vostro Mastino Napoletano, che sta già sonnecchiando sul pavimento.

Quando arriva sera, bisogna andare a gettare la spazzatura. Prendete il sacchetto, mettete la pettorina al vostro cane e uscite per l’ultima passeggiata del giorno. Una volta rientrati, in pochi secondi il vostro cane si addormenta. Da questo momento non lo sentirete più fino al giorno dopo, quando verrà a svegliarvi piazzandosi davanti a voi con il suo enorme muso e svegliandovi con una leccata di faccia.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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