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6 Maggio 2024
17:36

Il fratino torna a nidificare sulle coste italiane: cosa possiamo fare per proteggere uova e piccoli

Il fratino è tornato anche quest'anno per nidificare sulle spiagge italiane. Uova e piccoli sono però minacciati dalle attività umane che invadono le spiagge. Ma poche e semplici buone norme di convivenza tutti noi possiamo fare la differenza per salvare questo piccolo trampoliere.

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La primavera è ormai esplosa e molti animali sono alle prese con una nuova stagione riproduttiva. Tra questi c'è anche il minacciato fratino, il piccolo uccello migratore che depone le uova a terra sulle spiagge sabbiose fino all'estate inoltrata e che è tra le specie a maggiore rischio estinzione in Italia. Lungo i litorali italiani, come in Toscana, Emilia-Romagna, Campania e tante altre regioni, sono già stati segnalati i primi nidi dell'anno e associazioni, enti ed esperti sono alle prese con le indispensabili campagne di monitoraggio e protezione dei preziosi nidi da qui ai prossimi mesi.

Come vi avevamo già raccontato in un episodio del nostro Kodami Trails, il fratino è infatti una delle specie italiane a maggior rischio estinzione, soprattutto a causa del sovra-sfruttamento e dell'antropizzazione eccessiva delle spiagge, sempre più invase da bagnanti, ruspe e stabilimenti balneari proprio durante la sua stagione riproduttiva. E per un uccello che vive in spiaggia e che punta tutto sul mimetismo per proteggere uova e piccoli, anche un telo da mare troppo vicino al nido o una ciabatta infradito possono mandare all'aria un'intera covata.

E infatti i numeri delle uova che riescono a schiudersi e dei piccoli che raggiungono l'età adulta sono davvero drammatici. Nonostante il fratino sia protetto da tutte le norme nazionali e comunitarie, la popolazione italiana si è ridotta di circa il 50% in appena 10 anni e viene perciò classificata come In Pericolo (EN) nella Lista Rossa IUCN delle specie minacciate. Ed anche per questo che il fratino è diventato nel 2019 e nel 2022 il principale "antagonista" di Jovanotti e dei suoi insostenibili megaconcerti in spiaggia.

La tutela di uova e piccoli che saranno in spiaggia soprattutto tra maggio e luglio è perciò nelle mani di tutti noi: enti, associazioni, esperti, istituzioni e semplici cittadini. Seguendo infatti poche e semplici buone norme di convivenza tutti noi possiamo fare la differenza per salvare questo piccolo trampoliere dall'estinzione:

  1. Evitiamo di guidare in spiaggia con fuoristrada, quad e altri mezzi: parcheggiamo in strada e raggiungiamo la spiaggia a piedi per non schiacciare schiacciare le uova;
  2. Scegliamo spiagge e gli stabilimenti balneari che rispettano le dune, la vegetazione e che promuovono un utilizzo consapevole e sostenibile degli ecosistemi costieri;
  3. Teniamo d'occhio e al guinzaglio i nostri cani sulle spiagge dove vive il fratino. Anche involontariamente possono schiacciare le uova o mettere in pericolo i piccoli;
  4. Anche noi allo stesso modo dobbiamo stare attenti a dove mettiamo i piedi e l'ombrellone. Non usciamo dai sentieri e restiamo nei primi 30 metri dalla battigia, lontano da dune, vegetazione e staccionate che tutelano la natura;
  5. Se incontriamo un pulcino apparentemente abbandonato lasciamolo lì tranquillo se non ci sono pericoli imminenti, la mamma e il papà sono nei paraggi e torneranno non appena ci saremo allontanati;
  6. Se invece troviamo un nido, non tocchiamo le uova e contattiamo gli esperti e le associazioni che studiano e tutelano questa specie in tutta Italia. Trovate tutti i contatti sul sito del Comitato Nazionale per la Conservazione del Fratino (CNCF);
  7. Parlate e raccontate agli altri chi è il fratino, qual è la sua vita e i pericoli che corre. Più persone lo conoscono più sarà facile proteggerlo.
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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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