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23 Aprile 2024
22:30

I Pitbull di Eboli sono arrivati in canile. Il veterinario: «Non sono aggressivi, hanno caratteri molto diversi»

I Pitbull coinvolti nella morte del bimbo di di 15 mesi a Eboli sono arrivati in canile. Il veterinario proprietario della struttura fa sapere che: «Non sono aggressivi, hanno caratteri molto diversi, uno è più mite l'altro è più reattivo».

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Potrebbe essere uno solo il Pitbull coinvolto nell'aggressione al bimbo di 15 mesi ucciso a Eboli. Uno dei due cani presenti nello spazio antistante all'abitazione lo ha raggiunto, strappandolo dalle braccia dello zio e provocandogli una ferita fatale.

Domani, mercoledì 24 aprile, si terrà l'autopsia sul corpo del piccolo, allo scopo di aggiungere tasselli importanti sulla dinamica dei fatti. L'episodio è avvenuto a Campolongo, frazione di Eboli, piccolo Comune della provincia di Salerno. È qui che si trova la villetta con giardino condiviso da più famiglie dove la mattina di lunedì è morto il bimbo. I cani infatti erano entrambi registrati all'anagrafe canina ma a nome di persone diverse dai parenti del piccolo. Anche se i due cani non erano della famiglia rappresentavano comunque una presenza costante nel giardino dell'abitazione dove erano liberi di muoversi e dove lo zio della piccola vittima non aveva timore di avventurarsi con il bambino.

Entrambi i cani subito dopo l'episodio sono stati portati nel canile Dog's Town di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta, dove sono stati affidati al proprietario della struttura Giovanni Ferrara: «Appena arrivati hanno dimostrato di avere caratteri molto diversi tra loro – spiega a Kodami – Si tratta di due maschi, uno però è più reattivo, l'altro è più mite e appare visibilmente intimorito dal contesto nuovo. In ogni caso nessuno dei due si è mostrato aggressivo nei nostri confronti».

I cani resteranno sotto sequestro fiduciario per 10 giorni, dopodiché il veterinario si augura che possa essere svolta una visita da parte di un veterinario esperto in comportamento incaricato dall'Asl. Questo rappresenta un passaggio fondamentale per cercare di capire cosa è successo a Eboli e anche per accertare il coinvolgimento di uno solo dei due cani. E a questo si aggiunge un altro elemento: il calco dentario dei due cani. Prendendo le impronte dei denti dei due animali si può conoscere il ruolo svolto da ognuno e soprattutto l'esatta dinamica dei fatti, eppure si tratta di un esame spesso sottovalutato anche in ambito forense.

La visita del veterinario comportamentalista non serve però solo in ambito giudiziario, ma anche in vista della possibile rieducazione dei due animali. «In passato sono arrivati da noi quattro Cani Corso che aggredirono e uccisero un uomo, in quel caso erano intestati a persone diverse ed era fondamentale capire chi avesse fatto cosa anche in relazione alle responsabilità umane – sottolinea Ferrara – Dopo la rieducazione, tutti hanno trovato una nuove famiglie».

Anche in questo caso, come per altri tragici fatti di cronaca analoghi, l'eutanasia è esclusa, come conferma lo stesso veterinario. Anche se esistono dei casi in cui è possibile sopprimere un cane, si tratta di una pratica estrema che può essere eseguita solo in presenza di cause precise minuziosamente descritte dalla legge. I cani devono essere ritenuti di comprovata pericolosità sociale, non basta quindi un episodio singolo, anche se estremamente grave, a determinare la soppressione.

Sono molte le fake news che in questi giorni si susseguono sui Pitbull, su Kodami abbiamo smontato le più diffuse in un video approfondimento volto anche a sfatare i più diffusi pregiudizi nei confronti di questi animali.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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