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29 Giugno 2024
19:00

I gatti ci vedono come gatti giganti? No, e ti spieghiamo perché

No, i gatti non ci vedono come gatti giganti. Lo studio del biologo inglese John Bradshaw è spesso citato per avallare l'idea che ci vedano come felini più grandi, ma in realtà dice ben altro. Vediamo cosa.

Validato da Sonia Campa
Membro del comitato scientifico di Kodami
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No, i gatti non ci vedono come gatti giganti. Una delle teorie più citate per sostenere l'ipotesi che ci vedano come conspecifici di grandi dimensioni è il libro del biologo inglese John Bradshaw dell'Università di Bristol. In realtà, la trentennale ricerca di Bradshaw suggerisce solo che i gatti sono sensibili alla nostra altezza e alle nostre proporzioni. Ad esempio, i gatti tendono a salire sui tavoli per avvicinarsi a noi, annusare il nostro naso in segno di saluto o semplicemente per raggiungere l'altezza del nostro volto e interagire meglio.

Questi comportamenti non indicano necessariamente che ci vedano come loro simili, ma piuttosto che sono consapevoli delle nostre dimensioni e cercano modi per interagire con noi a un livello più "personale".

Molti di noi potrebbero aver immaginato che i nostri amati felini domestici ci percepiscano come genitori, o come versioni gigantesche di loro stessi, ma non è così. Anche se non ci piace ammetterlo, il modo in cui i gatti percepiscono gli esseri umani è ancora per molti versi un mistero, sebbene la scienza stia facendo progressi nel cercare di comprendere questa relazione.

È comunque improbabile che i gatti ci vedano come dei "grossi gatti" per via del modo in cui i felini riconoscono i loro simili. Questo riconoscimento si basa su meccanismi ancestrali che si attivano sin dalla nascita e si fondano sull'interazione e l'integrazione di segnali visivi, acustici, sensoriali, olfattivi e comportamentali: un gatto che cammina a quattro zampe, ha una coda e marca il territorio alzandola; difficilmente può confondere un bipede che gesticola, parla e scrive al PC con un conspecifico.

È molto più probabile che i gatti ci vedano come una delle tante specie che popolano la Terra e con cui, se esposti in età precoce, sono in grado di familiarizzare. Gli stessi meccanismi che permettono ai gatti di familiarizzare con cani, cavalli, capre o altre specie animali, sono quelli che entrano in gioco anche nel rapporto con gli esseri umani. Questo implica che, fin da cuccioli, i gatti possono imparare a interagire e a vivere in armonia con noi, vedendoci come una presenza familiare e affidabile.

Quella degli umani visti come gatti giganti è una delle tante narrazioni che servono ad appagarci come specie perché, tanto per cambiare, ci poniamo in una posizione di superiorità e lo facciamo svilendo le capacità percettive dei gatti.

L'unica certezza è che i gatti non ci vedono come felini giganti, resta però ancora molto da scoprire su come esattamente percepiscono gli esseri umani. La scienza continua a esplorare le dinamiche di questa relazione e ogni scoperta aggiunge un tassello importante al mosaico complesso della nostra comprensione, permettendoci di approfondire sempre più il legame che condividiamo ormai da tempo con loro.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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