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15 Giugno 2024
12:00

Dopo tre anni in canile i fratelli Gighen e Ghemon hanno una nuova famiglia

Gighen e Ghemon sono stati recuperati in Sicilia da cuccioli, sono diventati grandi nel canile di Monza e sembrava che per loro potesse esserci solo il box. Ma dopo tre anni una famiglia si è fatta avanti per adottarli insieme: è il loro lieto fine.

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Gighen e Ghemon

Gighen e Ghemon, così sono stati chiamati dai volontari che li hanno salvati due fratellini simil Bracchi recuperati da morte certa sotto il sole delle isole Eolie nel 2020. Dopo le prime cure e la prassi sanitaria di routine, sono arrivati al canile di Monza nel maggio del 2021, e qui sembrava finita la loro esistenza: invisibili tra gli invisibili, frutto di cucciolate casalinghe come ce ne sono tante.

Gighen e Ghemon fanno fatica ad adattarsi alla nuova vita in canile: le prime uscite in passeggiata sono caratterizzate da tanta paura, i due si muovono solo insieme e, liberi in recinto, cercano di nascondersi anche dietro ai fili d’erba. Per questo comincia immediatamente il lavoro con educatori, istruttori e volontari Enpa, tutti conquistati da questi cucciolini tanto belli quanto timidi. Arriva anche l’inserimento nel Progetto Famiglia a Distanza, grazie al quale i due fratelli imparano a fidarsi delle persone.

In breve tempo, pur mantenendo una forte timidezza di fondo, Gighen e Ghemon fanno grandissimi passi avanti. Tanto che nel maggio 2024, dopo ormai tre anni in canile, per loro arriva la svolta grazie a una coppia con la loro nipote. Sono in cerca di un solo cane, ma quando gli vengono presentati Gighen e Ghemon si innamorano di loro e della loro storia.

I due fratelloni non potevano sperare di meglio: un'adozione di coppia, un enorme giardino a disposizione sulle colline di Lecco, la compagnia di un cavallo e di un pony, la possibilità di correre felici in prati a perdita d’occhio, e una grande casa dove sentirsi subito a proprio agio. Una prospettiva che ha reso felici i volontari dell'Enpa che con il Progetto Famiglia a Distanza, che ha permesso loro di fare tante esperienze rieducative: «Davvero non potevamo sperare di meglio per loro, dopo tre anni di canile e dopo tanto lavoro di recupero comportamentale».

Recentemente i due avevano partecipato, ad esempio, ad una gita fuori canile con alcune famiglie a distanza e avevano imparato a vincere i loro timori, con il risultato di alzare l'indice di adottabilità. «Siamo sicuri che quanti si ricordano di quei due aitanti e inseparabili cagnoloni saranno felicissimi per loro e per la loro nuova famiglia», hanno concluso i volontari.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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