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22 Settembre 2024
10:00

Dieci segnali da sapere per capire se il tuo gatto ha ingerito sostanze tossiche

Ci sono alcuni comportamenti e sintomi che si presentano comunemente in casi di avvelenamento e intossicazione, e saperli riconoscere potrebbe salvare la vita ai nostri gatti.

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Uno dei rischi più gravi che può correre un gatto è quello di ingerire sostanze tossiche che possono avvelenarlo e causargli gravi problemi di salute. Alcune sono ovvie – parliamo di veleni veri e propri o di sostanze chimiche indicate in modo evidente come pericolose – altre invece sono più subdole. È il caso per esempio di alcuni tipi di piante, dei farmaci umani o di alcuni alimenti.

È quindi indispensabile sapere quali sono i segnali che indicano che il gatto ha ingerito sostanze tossiche, e riconoscere i sintomi così da agire nel modo più tempestivo possibile: vediamo quali sono i più comuni, e come comportarsi.

Tipi di veleni o sostanze tossiche

Come già accennato, ci sono diversi tipi di veleni e sostanze tossiche in cui un gatto può incappare. Alcune piante come il giglio, l'azalea, il filodendro e molte altre possono essere pericolose per i gatti se ingerite, così come i prodotti chimici domestici come detergenti per la casa, disinfettanti, antighiaccio, fertilizzanti e pesticidi usati sui terrazzi e nei giardini.

Anche alcuni farmaci da banco comunemente usati da noi esseri umani possono essere dannosi per i gatti: è il caso del paracetamolo, largamente venduto e utilizzato per trattare le forme virali da raffreddamento o per trattare il dolore acuto e cronico.

Ci sono poi gli alimenti tossici per i gatti: è il caso del cioccolato, del caffè, delle cipolle, dell’uva Ci sono vari alimenti che possono essere nocivi per i gatti, come cioccolato, cipolle, aglio, uva e avocado.

Attenzione poi alle intossicazioni da metalli pesanti: è il caso del piombo e dello zinco, che possono essere presenti in vari oggetti domestici o in materiali di costruzione e possono essere dannosi se ingeriti. Infine, massima attenzione anche alle eventuali prede: se il gatto mangiasse un topo avvelenato, per esempio, potrebbe a sua volta essere avvelenato o intossicarsi.

Quali sono i principali sintomi di avvelenamento?

I sintomi dell’avvelenamento nel gatto variano a seconda della sostanza ingerita e della quantità. In generale è indispensabile osservare se il suo comportamento muta all’improvviso e in modo evidente, ma ci sono alcuni sintomi comuni, che si presentano nella stragrande maggioranza dei casi

  1. Letargia o, di contro, irrequietezza
  2. Disorientamento e tendenza a dormire molto
  3. Vomito
  4. Diarrea
  5. Eccessiva salivazione
  6. Cambiamento nel colore delle mucose (pallide o addirittura bluastre)
  7. Convulsioni e coma, nei casi più gravi
  8. Sangue nel vomito, nelle feci o nell'urina
  9. Reazioni cutanee

Consigli di base per un primo soccorso

In caso di sospetto avvelenamento prima di procedere con qualsiasi azione è necessario chiamare il veterinario e informarlo di tutti gli elementi di cui siamo in possesso per aiutarlo a capire che tipo di sostanza tossica il gatto potrebbe avere ingerito. La diagnosi rapida e precisa è indispensabile per trattare in modo tempestivo l’eventuale avvelenamento, e mantenere la calma è il primo passo per dare un quadro puntuale della situazione e tutte le informazioni utili al medico a capire con cosa sta avendo a che fare.

Sbagliato invece tentare di indurre il vomito, a meno che non sia il veterinario a consigliarlo. Alcune sostanze comunemente usate per far vomitare il gatto infatti possono causare altri danni se rigurgitate, e in generale il vomito potrebbe non essere il modo giusto per agire. Ovviamente vale lo stesso per eventuali farmaci, per cibi o per bevande. Ciò che si può provare a fare eventualmente è pulire delicatamente con un panno e acqua tiepida il pelo o la pelle del gatto nel caso in cui vi sia della sostanza sospetta, e tenere a portata di mano il trasportino per essere pronti a correre in clinica sulla base delle indicazioni del veterinario.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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