video suggerito
video suggerito
22 Aprile 2024
15:17

Cosa pensa il cane quando lo lasci in pensione

Cosa pensa il cane quando lo lasciamo in una pensione dipende moltissimo da come noi gestiamo il momento del distacco e da quali competenze gli abbiamo fornito nella vita quotidiana. Una componente di tristezza è normale ma se ha un buon bagaglio emotivo saprà gestire la permanenza per il tempo necessario.

502 condivisioni
Membro del comitato scientifico di Kodami
Immagine

Cosa pensa il cane quando lo lasciamo in una pensione dipende moltissimo da come noi gestiamo il distacco. Il cane potrebbe vivere il periodo in pensione con sofferenza se abbiamo enfatizzato troppo il momento del distacco oppure se non abbiamo lavorato abbastanza sul distacco dalla sua unità familiare.

A seconda del grado di stabilità emotiva del cane l'essere lasciato in pensione per lui potrebbe essere un momento traumatico. In ogni caso il primo approccio con un nuovo ambiente può creare una sensazione di ansia anche nei cani più sereni, che si va ad aggiungere all'emozione della tristezza causata dall'allontanamento.

È bene quindi che il cane abbia un buon bagaglio emotivo per sopportare questo cambiamento, anche se solo momentaneo.

Cosa provano i cani quando vengono lasciati in pensione

La pensione per cani è  una struttura che ospita generalmente più animali di pet mate diversi. Le pensioni possono essere molto diverse tra loro ed è preferibile fare sempre un sopralluogo, sia da soli che con il cane, prima di lasciare il vostro compagno animale. Questo per capire com'è gestita e se è davvero adatta al vostro cane: se gli ospiti sono molti e il personale non è in numero adeguato, probabilmente non si riusciranno a garantire le esigenze di ogni individuo.

Per questo cosa provano i cani quando vengono lasciati in pensione dipende moltissimo dall'attenzione con cui sceglieremo la struttura. Un luogo dove il nostro cane avrà la possibilità di giocare e fare attività come è abituato a casa sua gli garantirà un maggiore benessere.

Individuare il posto giusto però non mette al riparo né noi né il cane dalle emozioni negative inevitabilmente connesse alla fase del distacco. Esistono individui che potrebbero dare prova di non risentirne minimamente, ma moltissimi altri invece potrebbero provare un senso di ansia e tristezza davanti all'allontanamento dell'umano di riferimento.

I cani soffrono in una pensione?

I cani soffrono per il distacco quando vengono portati in pensione. Se si tratta di individui con un bagaglio emotivo stabile, e che hanno instaurato una relazione di fiducia con il loro umano di riferimento, dopo poco grazie al personale della struttura saranno in grado di superare la fase più dura.

Altri invece potrebbero mettere in atto una serie di comportamenti negativi legati alla mancanza del loro umano. Il cane è un animale sociale e la privazione dei suoi punti di riferimento può gettare le basi di un disagio profondo e doloroso, sopratutto se nella loro storia ci sono stati degli abbandoni precedenti.

I cani sani con una vita piena e stabile possono gestire il distacco in pensione, mentre quelli con traumi ancora non risolti potrebbero rivivere quella situazione. Quando vediamo un cane che dopo essere stato lasciato inizia a distruggere oggetti o a fare deiezioni incontrollate dobbiamo sapere che non si tratta di dispetti, e non si tratta di offese, sono comportamenti che mostrano in maniera inequivocabile il disagio e il malessere vissuto dal cane in risposta alla nostra assenza.

Negli individui adulti l'iper attaccamento è spesso indotto da nostri comportamenti errati, sia nella vita di tutti i giorni che al momento del distacco quando lo portiamo in pensione.

Come salutare il cane quando lo si porta in pensione

Il modo migliore per salutare un cane quando lo si porta in pensione è non focalizzare troppo l'attenzione su quel momento. Se rendiamo questa fase, già delicata di per sé, ancora più enfatica il cane percepirà il nostro disagio e si adeguerà alle nostre emozioni. Se attiviamo il cane con baci, carezze e un tono di voce acuta che non siamo soliti utilizzare nella quotidianità proprio mentre stiamo andando via, il suo livello di attivazione emotiva nei nostri confronti aumenterà sensibilmente, solo che invece di continuare a interagire ci vedrà andare via. Lo lasceremo così sgomento e con un arousal molto alto. Proprio ciò che non gli fa bene.

Il modo migliore per salutarlo è non salutarlo. Il cane non sa cosa siano i convenevoli e non gli interessano. La cosa migliore è andare allontanarci con calma mentre il cane è rilassato o coinvolto nel partecipando a qualche tipo di attività con il personale della struttura, o con gli altri cani, in questo modo non si focalizzerà troppo sul nostro allontanamento.

Per quanto tempo lasciarlo?

Non esiste una risposta definitiva e univoca quando ci chiediamo quanto tempo possiamo lasciare il cane in pensione. Molto dipende da fattori come l'età, le abitudini e la personalità del nostro compagno animale. Per alcuni cani più estroversi ed emotivamente stabili due settimane potrebbero passare senza difficoltà, mentre per altri anche due giorni potrebbero essere lunghissimi.

Una volta tenuto conto di queste variabili, ci sono alcune indicazioni di tempo massimo legate all'età fornite all'American Kennel Club dall'istruttrice americana Mary Janek che si riferiscono al tempo massimo stimato nel quale è possibile lasciare un cane totalmente solo, in età preadolescenziale, a casa sua. Ovviamente queste stime ci possono dare un'idea di come dovrebbe essere quindi gestita la pensione in questi casi particolari:

  • Sotto le 10 settimane d'età: 1 ora;
  • 10/12 settimane: 2 ore;
  • 3 mesi: 3 ore;
  • 4 mesi: 4 ore;
  • 5 mesi: 5 ore;
  • 6 mesi: 6 ore;
  • Oltre i 6 mesi: massimo 6/8 ore.

Ricordiamoci anche che accogliere un cane nella propria vita significa fare spazio a un altro individuo, e questo vale anche nel momento di prenotare una vacanza. La pensione può essere uno strumento utile ma non bisogna abusarne, per non rischiare di compromettere la relazione e il benessere del cane che ha risposto fiducia nella nostra presenza.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views