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22 Aprile 2024
13:15

Bimbo di 13 mesi ucciso da due cani nel Salernitano: indagano i Carabinieri

Un bambino di soli tredici mesi ha perso la vita a causa delle ferite inferte da due cani che si trovavano nella sua casa di Campolongo di Eboli in provincia di Salerno. Gli animali come da prassi sono stati portati in canile in attesa degli accertamenti.

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Un bambino di soli tredici mesi ha perso la vita a causa delle ferite inferte da due cani che si trovavano in casa. È successo oggi a Campolongo di Eboli in provincia di Salerno, dove il piccolo si trovava in giardino insieme agli animali, alla madre e ad alcuni amici della famiglia.

La donna appena si è resa conto di quanto stava accadendo è subito intervenuta per fermare i due cani, ma i suoi tentativi si sono rivelati vani. Una volta giunti sul posto, i soccorsi hanno constatato il decesso del piccolo e hanno provveduto a trasportare all'ospedale la donna rimasta ferita alle gambe nel tentativo di separare i cani dal figlio. La dinamica di quanto accaduto non è ancora del tutto chiara, ad accertarla saranno i Carabinieri della compagnia di Eboli guidati dalla capitana Greta Gentili.

Secondo quanto ricostruito dalle Forze dell'Ordine, i cani sarebbero due Terrier di tipo Bull di alcuni amici di famiglia presenti in quel momento nella villetta di Campolongo. Come da prassi gli animali sono stati catturati e condotti in canile per i necessari accertamenti.

Sulla vicenda in queste ore è intervenuta l'Oipa che è tornata a chiedere al legislatore di «regolamentare la detenzione di determinati tipi di cani che troppo spesso vengono scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente».

In Italia dal 2009 non esiste più un elenco delle razze pericolose, tuttavia alcuni Comuni, come quello di Milano, hanno regolamentato la materia prevedendo la concessione di specifici patentini per la detenzione di alcune razze o simil-razze.

«Attualmente la pericolosità di un cane viene determinata a seconda di fatti specifici – spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale dell’Oipa – In caso morsicatura o zuffa tra cani, infatti, il cane e il suo proprietario vengono segnalati al Servizio veterinario Asl, che tiene un registro dei cani dichiarati aggressivi, e sono obbligati a seguire un corso formativo. Il corso è organizzato dal Comune, insieme al Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria locale, avvalendosi della collaborazione degli Ordini professionali dei medici veterinari e di associazioni di protezione animale. Le spese sono sostenute dal proprietario del cane “impegnativo”. In caso di pericolosità grave, scatta l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa e l’obbligo di utilizzare il guinzaglio e la museruola nelle strade e nei luoghi aperti al pubblico».

La pericolosità di un cane non è legata alla razza alla quale sembra appartenere, ma alla forza che possiede e che se non è ben gestita con l'aiuto dell'umano di riferimento può condurre a esiti anche fatali. Lo aveva spiegato a Kodami l'etologo Roberto Marchesini: «È indispensabile conoscere bene le esigenze e le caratteristiche di quel cane, la memoria di razza. L’educazione serve a indirizzare determinate tendenze, anche se non ad annullarle». Il filosofo sulle nostre pagine aveva proposto il patentino come una possibile soluzione «se viene fatto in modo serio, mentre se diventa un mero aspetto burocratico non risolve nulla, e non fornisce garanzia che poi la persona si comporti in modo corretto».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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