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20 Settembre 2024
15:55

Avvistata per la prima volta una genetta nel parco del Beigua, in Liguria

Questo piccolo predatore originario dell'Africa sta gradualmente spostando il suo areale verso Est dopo essere giunta in Italia dalla Francia attraverso le Alpi.

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Con la lunga coda a strisce e il mantello maculato si mimetizza alla perfezione nei boschi, ma un fortunato fotografo naturalista è riuscito a immortalarla: un esemplare di genetta comune, piccolo mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei viverridi originario dell'Africa e ancora piuttosto raro in Italia.

Il piccolo predatore è stato avvistato nel parco naturale regionale del Beigua, un'area naturale protetta della Liguria riconosciuta dall’Unesco che si sviluppa tra la città metropolitana di Genova e la provincia di Savona e comprende il monte Beigua. Si tratta del primo avvistamento di genetta in questo territorio, ma – come sottolineato dallo stesso Ente Parco – non deve stupire, vista la tendenza alla progressiva espansione del suo areale dalla Liguria occidentale verso est.

La genetta è stata probabilmente introdotta in epoca storica in Spagna e nel corso del tempo ha raggiunto prima la Francia meridionale per poi arrivare in Liguria attraverso le Alpi. Di dimensioni ridotte – il peso medio è di circa 3 chilogrammi, la lunghezza 70 centimetri, è un predatore tipicamente notturno dall'ampio spettro alimentare, che si nutre di piccoli roditori, invertebrati, anfibi, rettili e uccelli.

Come detto, si tratta di un piccolo viverride molto comune in Africa ma ancora poco conosciuto in Europa, anche perché si tratta di predatore notturno e piuttosto schivo. La prima osservazione italiana recentemente confermata risale al 2008, quando fu registrato un esemplare nel Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri. Proprio per questo l’avvistamento nel parco del Beigua è significativo. Nel dicembre del 2022 un esemplare era stato recuperato in un pollaio nel piccolo borgo di Olivetta San Michele, nella provincia di Imperia: la presenza nel parco del Beigua conferma un graduale spostamento e l’allargamento del suo areale.

«La genetta è stata molto probabilmente introdotta in Spagna dagli arabi, forse oltre mille anni fa – aveva già spiegato a Kodami Emiliano Mori, ricercatore del CNR e consigliere ATIt, l'Associazione Teriologica Italiana – da lì si è poi espansa piano piano conquistando prima la Francia costiera mediterranea e poi, più di recente, anche l'Italia, dove la specie è in costante aumento. Quasi tutte le osservazioni riguardano la provincia di Imperia, con qualche segnalazione anche in provincia di Savona. Ci sono poi alcuni record un po' più vecchi anche per Piemonte e Valle d'Aosta, non riconfermati però recentemente, se non da un'osservazione di pochi anni fa nella zona del Lago Maggiore».

In altre città sono state avvistate anche la genetta pardina o quella tigrina, due specie simili diffuse però come animali da compagnia e fuggite dalla cattività, come anche la genetta panterina trovata all'aeroporto di Fiumicino. Infine, ci sono due osservazioni molto curiose e insolite di genetta comune che riguardano invece il Veneto e l'Emilia Romagna.

La genetta non è dunque una specie endemica, ma aliena, esattamente come l’istrice, anche lui originario dell’Africa ma di fatto ormai molto diffuso in Italia. I dati sulla distribuzione della genetta sono quindi fondamentali per comprendere e valutare al meglio qualsiasi tipo di azione di gestione o conservazione della specie.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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