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23 Giugno 2024
15:00

“Area Orso”: in Trentino arrivano finalmente cinquemila cartelli informativi

Cinquemila cartelli informativi sono stati installati - finalmente - nei boschi del Trentino. Lo ha fatto sapere la stessa Provincia Autonoma di Trento.

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Cinquemila cartelli informativi sono stati installati – finalmente – nei boschi del Trentino. Ad annunciarlo è la stessa Provincia Autonoma di Trento che fa sapere come la nuova cartellonistica verrà posizionata nel territorio montano maggiormente frequentato dai plantigradi.

Si tratta nello specifico di 680 cartelli georeferenziati, maggiormente visibili rispetto a quelli che vengono sostituiti, mentre nei parcheggi di accesso alle aree frequentate dagli escursionisti vengono posati anche circa 80 pannelli informativi con le principali regole di comportamento, ai quali si aggiungono circa 4.000 piccoli cartelli che vengono affissi accanto alla segnaletica della sentieristica.

Il posizionamento è iniziato dalla zona dei laghi di Lamar, e sta proseguendo con la Val di Sole per poi finire nel giro di un paio di settimane con le altre aree. Proprio in Val di Sole, nella zona di Caldes, il 5 aprile 2023 il giovane Andrea Papi è morto dopo aver incrociato sul suo cammino l'orsa JJ4 e i suoi cuccioli.

Quel giorno Papi è diventato la prima vittima di orso in 172 anni di storia italiana, e l'approccio ai grandi carnivori da parte dell'amministrazione provinciale è cambiato radicalmente. Già prima il presidente Maurizio Fugatti aveva chiesto ai precedenti governi nazionali maggiore autonomia circa la gestione di orsi e lupi, e da un anno a questa parte l'ha ottenuta. Ha approvato la discussa legge Ammazza-orsi, e ha abbattuto con un decreto lampo l'orso M90.

Gli orsi in questi mesi sono finiti sotto la lente d'ingrandimento della politica e sono diventati il nemico pubblico numero uno. Ma anche le modalità con cui è stata seguita la reintroduzione dell'orso bruno nelle Alpi centrali attraverso il progetto Life Ursus è stata attenzionata dai cittadini e dagli esperti. Dal 2004 il rilascio di 10 individui provenienti dalla Slovena ha permesso di mantenere viva la popolazione di orsi trentina ormai sull'orlo dell'estinzione. Nel 2004 il coordinamento del progetto è passato dal Parco dell'Adamello Brenta alla Provincia Autonoma di Trento, segnandone virtualmente il termine.

«Per l’Amministrazione provinciale la sicurezza delle persone viene prima di ogni altra cosa», ha dichiarato l’assessore con delega ai Grandi carnivori, Roberto Failoni, nel corso del suo intervento di presentazione dei cartelli.

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Roberto Failoni

In questi mesi l'amministrazione di Fugatti si è battuta molto per consentire l’utilizzo di spray antiorso a custodi forestali, operatori del Sistema di Protezione civile e a tutti coloro che frequentano i boschi per motivi di lavoro, come ha ricordato Failoni: «Il tema è stato affrontato anche stamani nell’ambito della riunione tecnica di coordinamento delle Forze di Polizia convocata dal commissario del Governo Giuseppe Petronzi, alla quale hanno preso parte anche i sindaci della Val di Sole. Il prefetto ha dimostrato grande sensibilità e attenzione rispetto alle istanze dei territori: lo spray è lo strumento che garantisce maggior sicurezza alle persone. La nostra richiesta al Governo è che il suo utilizzo vada dunque concesso anche a cittadini e ospiti, mentre in questo momento lo spray – considerato un’arma – è stato assegnato al solo personale forestale che si occupa della gestione dei plantigradi».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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