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17 Settembre 2024
19:00

Alcuni scienziati cercheranno di svelare il mistero delle aragoste blu

Un team di ricerca sta cercando di capire l'origine della mutazione che sta portando diverse aragoste ad assumere il colore blu o atre tonalità ancora più particolari.

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Negli ultimi anni sono avvenuti sempre più avvistamenti di aragoste blu o di aragoste aventi un carapace dal colore ancora più strano, tendenzialmente giallo. Un tempo si credeva che solo 1 esemplare su 2 milioni assumeva queste colorazioni, ma recentemente diverse aragoste dal colore particolare sono state pescate al largo della Cornovaglia, in Gran Bretagna, sulla costa orientale degli Stati Uniti, in Francia e nel Golfo del Messico, smontando in parte questa teoria.

Un tempo ritenuti fra i crostacei più rari dell'oceano, questi animali non sono solo blu o gialli in natura, ma esistono poche specie in grado di dotare la propria pelle o l'esoscheletro di questi particolari colori. Di norma infatti le aragoste presentano un carapace color panna o marrone scuro, mentre quando vengono cotti assumono il tipico colore rosso sanguigno, noto in Italia come "rosso aragosta", dovuto alla presenza di alcuni pigmenti, come l'astaxantina, che assumono questa tonalità una volta riscaldati.

Alcune teorie affermano che a causare l'aumento demografico di queste aragoste dal colore insolito sia il cambiamento climatico, mentre i genetisti sospettano che la colorazione atipica nelle aragoste sia il prodotto di una mutazione genetica che lentamente sta prendendo il sopravvento in alcune comunità marine.

Un team di ricerca statunitense, proveniente dall'Università del New England nel Maine, sta cercando di capire quale fra queste teorie è corretta, ospitando diverse varietà di questo crostaceo in speciali vasche realizzate appositamente per questo studio.

Ognuno delle varietà presenta un colore diverso. La varietà Banana, per esempio, assume il colore giallo, la varietà Fig il colore rosa, la varietà Orange il color arancione, mentre la varietà Ribes è per metà blu indaco e per metà marrone. Quest'ultima varietà è anche la principale indiziata per la nascita delle aragoste blu vere e proprie.

La ragione per cui questi scienziati hanno deciso di studiare questi crostacei sta nel fatto che il loro stato, il Maine, dispone di oltre l'85% della popolazione di aragoste degli interi Stati Uniti e presenta uno dei più importanti siti riproduttivi per questa specie. Capire quindi come si diffondono i vari colori all'interno della popolazione statunitense permetterebbe di capire come mai gli avvistamenti di aragoste blu, gialle e rosa si stanno moltiplicando anche in Messico e in Europa.

Consentendo alle varie varietà di aragoste di riprodursi autonomamente tra di loro, i ricercatori sono ora impegnati nel determinare se le colorazioni atipiche siano dovute a una mutazione genetica e alla successiva diffusione di un particolare fenotipo recessivo all'interno della specie. Per estrarre il DNA, gli scienziati impegnati nello studio hanno anche deciso di usare metodi non invasivi, che non prevedono l'abbattimento dell'animale o una sua menomazione.

La ragione per cui hanno optato per questa scelta etica è semplice: sensibilizzare l'opinione pubblica. In diverse culture, infatti, le aragoste subiscono una delle sorti peggiori in assoluto, venendo direttamente buttate vive dentro l'acqua bollente delle pentole in diverse cucine sparse del mondo. Un comportamento considerato brutale da moltissimi esperti, tra cui lo chef come Giorgio Locatelli, giudice di Masterchef Italia.

Di recente gli autori dello studio hanno anche affermato di aver assistito alle prime nascite del progetto di ricerca, che al momento ha visto riprodursi un'aragosta normale con un'aragosta di varietà arancione.  Dalle indicazioni fornite, sembra che da questa unione siano nate circa 140 piccole aragoste, che presentano tutte la mutazione arancione. Ora si spera che le prossime aragoste a nascere abbiano altre tonalità, così da capire quale pigmentazione è recessiva o dominante.

Parallelamente, lo stesso team sta cercando di capire in laboratorio se alcune mutazioni nella struttura della molecola dell'astaxantina (un carotenoide) possono provocare un'alterazione della sua capacità di assorbire la luce, inducendo i suoi possessori a ottenere i vari colori.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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