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16 Settembre 2024
21:00

6 modi in cui il tuo cane ti chiede aiuto

Se il cane ha fiducia sa di poter trovare in noi un sostegno. Fido esprime le sue richieste di aiuto in vari modi, dallo sguardo al contatto fisico passando per il "tipico" abbaiare.

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Tra amici uno dei capisaldi del rapporto è il reciproco sostegno. Ciò che lega un cane al suo umano, in una relazione sana e di rispetto reciproco, è una totale fiducia attraverso la quale il nostro compagno sa che può chiederci aiuto.

Sì, un cane – grazie alla sua grande capacità di saper comunicare con la nostra specie – ha diversi modi per farci sapere che ha bisogno di noi: guardandoti in maniera più intensa del solito, dandoti colpetti con il muso o anche con la zampa per attirare la tua attenzione, affiancandosi a te ad esempio quando deve passare in un punto che gli crea un qualche disagio o, ancora, ponendosi lateralmente e cercando il contatto fisico.

Sono diversi i comportamenti che Fido può mettere in atto e diverse le motivazioni per cui lo fa. Proviamo a fare un elenco di massima per riconoscere alcuni momenti in cui il nostro ruolo di base sicura è importante da mettere in atto, ipotizzando delle situazioni che possono avvenire nella vita di tutti i giorni.

Uno sguardo intenso

In una serata come tante altre, sei steso sul divano a guardare la tua serie tv preferita ed ecco che ti rendi conto che il tuo cane non è vicino a te come al solito. E te ne accorgi perché senti i suoi occhi addosso: Fido è lì che ti guarda, a poca distanza o, magari, si è messo proprio nella traiettoria tra te e lo schermo e non stacca lo sguardo finché non gli chiedi: «Ehi, che c’è che non va?».

Probabilmente questa scena continuerebbe con il tuo cane che ti obbliga ad alzarti e a raggiungere un’altra stanza in cui il suo giocattolo preferito che è finito sotto al letto. Attraverso lo sguardo un cane cerca il nostro aiuto, sa intercettare i nostri pensieri e portarli su di sé in modo tale da comunicare così al suo pet mate che c’è bisogno del suo sostegno per risolvere un problema che da solo non riesce ad affrontare.

Contatto fisico con muso o zampa

Usare parti del corpo per attirare la tua attenzione è un’altra delle strategie che Fido può mettere in atto per chiedere il tuo aiuto. Lo può fare sia con l’uso delle zampe anteriori, proprio come farebbe una persona che ti tocca sulla spalla per richiamartiall’ordine, oppure dandoti dei colpettini con il muso.

Avviene spesso, ad esempio, per la richiesta di cibo mentre stiamo mangiando e la nostra attenzione è focalizzata sul piatto che abbiamo davanti. Ma anche quella di Fido è concentrata a voler ottenere la prelibatezza che tu stai assaporando con il gusto e lui avverte con l’olfatto.

Altra “tecnica” è quella dei colpetti con il muso, lo fanno spesso – ad esempio – i Terrier di tipo Bull anche nelle interazioni con gli altri cani e non necessariamente per chiedere aiuto ma proprio per portare l’attenzione su di sé. Attraverso questo contatto fisico un cane arriva diretto al suo fine, stabilendo un canale comunicativo chiaro, dovuto proprio al tocco che fa “svegliare” l’altro e lo motiva a supportarlo per raggiungere lo scopo che si è prefissato.

Mi metto dietro di te

Può accadere in diverse situazioni che Fido, sentendosi insicuro, decida di mettersi dietro di te. Ad esempio se dovete passare attraverso una strettoia che a lui per qualche motivo non piace oppure se c’è una superficie che non gradisce sentire sotto le sue zampe.

Può accadere anche in presenza di persone che non conosce o che per qualche motivo non gli infondono tranquillità: potrebbe usare il tuo corpo come barriera per evitare il contatto e chiedere a te di mediare in quella situazione.

Ponendosi di fianco 

Succede spessissimo ed è una delle posizioni preferite dei cani: cercare un contatto fisico laterale, percependo attraverso il fianco la nostra gamba. Tendenzialmente in questo caso il cane sta esprimendo una richiesta di sostegno per una situazione sociale in cui non si sente a suo agio: può capitare in presenza di altri cani o di persone a lui non note o, in generale, per un cane che non apprezza stare al centro dell’attenzione e così la sua persona di riferimento gli infonde sicurezza.

Guaendo o abbaiando

A parte la comunicazione attraverso posture e movimenti, il tuo cane può cercare di attirare l’attenzione con il suono della sua voce, ovvero guaendo o abbaiando. Pensiamo ad esempio a un cucciolo quando si fa un po’ male e inizia a fare quel “cain cain” in modo esasperato: in quel caso più che la manifestazione del dolore sta cercando di far notare alla sua persona di riferimento che si è spaventato e che ha bisogno di essere consolato per quello che gli è accaduto. Pensando invece all’abbaio, l’esempio può essere immaginare un cane che ci richiama così perché vuole raggiungere qualcosa che per lui non è accessibile o ci vuole segnalare ciò che ritiene un pericolo per chiedere a noi di intervenire.

Comportamenti autolesionistici o distruttivi

Qui entriamo nel campo della veterinaria comportamentale e di eventuali patologie che solo un esperto può diagnosticare. Se però il tuo cane, ad esempio, si morde la zampa o rincorre la sua coda senza soluzione di continuità sta sicuramente manifestando un disagio molto grave e lo esprime autolesionandosi.  In questi casi (e altri in cui vi può essere un problema fisiologico) più che chiedere il tuo aiuto si tratta di una deriva che certifica un problema nella relazione e che necessita di essere valutata caso per caso.

Il comportamento distruttivo, invece, lo segnaliamo nel caso di cani che soffrono di ansia da separazione giusto per avvertirti che se sei nella situazione in cui, al rientro, trovi l’appartamento sottosopra il tuo cane non ti ha fatto un dispetto ma ti sta dicendo che soffre molto e che devi aiutarlo a superare quel senso di abbandono che prova quando non ci sei.

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Martina Campanile
Istruttrice cinofila
Sono istruttrice e riabilitatrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico, mi occupo di mediare nella relazione tra cane e umano: sin da piccola è un tema che mi ha affascinato e appassionato. Sono in continuo aggiornamento e penso che non si smetta mai di imparare, come mi insegna ogni giorno Zero, un meticcio sardo che è il mio compagno di vita.
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