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18 Aprile 2024
17:23

25 animali tra cani e scimmie sequestrati alla sperimentazione animale: erano maltrattati

Venticinque animali tra cani e scimmie, impiegati da un'azienda del Veronese a fini scientifici, sono stati sequestrati. Gli animali sarebbero stati tenuti in spazi non adeguati, lasciati sul freddo pavimento piastrellato di un laboratorio e sottoposti ad altre forme di maltrattamento.

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Sono stati sequestrati 25 animali, tra cani e scimmie, impiegati dalla multinazionale di ricerca farmaceutica Aptuit Evotec. La Procura della Repubblica di Verona ha concluso le indagini preliminari inserendo nel registro degli indagati la veterinaria e l’ex presidente dell’azienda. Le accuse sono gravissime: maltrattamento di animali e uccisione non necessitata, reati rispettivamente sanzionati dal Codice penale con la reclusione fino a 18 mesi o con la multa fino a 30.000 e con la reclusione fino a 2 anni.

Come si legge sul loro sito, Aptuit si occupa prevalentemente di sviluppare e produrre farmaci per conto di una «rete di partner che include tutte le 20 principali aziende farmaceutiche e oltre 800 aziende biotecnologiche, istituzioni accademiche e altri partner del settore sanitario». Per farlo, l'azienda del gruppo tedesco Evotec si avvale anche della sperimentazione su animali come roditori, cani e primati non umani.

Gli animali salvati a Verona erano cani di razza Beagle e scimmie. I Beagle vengono largamente sfruttati in questo ambito, non c'è un motivo prettamente scientifico ma storicamente sono stati preferiti ad altre razze per la loro buona salute e il loro carattere estremamente mansueto. Le scimmie invece erano prevalentemente Uisitì e macachi di Giava.

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Sulla vicenda è intervenuta anche la Lav, associazione di tutela animale che da anni denuncia la situazione all'interno dell'azienda. «Il sequestro di 25 animali tra cani e scimmie a carico della più grande multinazionale che opera in ambito farmaceutico in Italia è una notizia storica – ha dichiarato l'attivista Valeria Albanese – sono stati sottratti ad un destino di sofferenza  all’interno di quelle mura, dove insieme a migliaia di cani e scimmie vengono sottoposti a iniezioni, prelievi, test di tossicità che portano a morte dopo lunghe agonie e impianti di sonde telemetriche, tutto all’oscuro dell’opinione pubblica e in condizioni inaccettabili».

Proprio a seguito delle istanze della LAV e delle pressioni all’intervento del Gruppo Carabinieri Forestali di Verona, la Procura, a fine ottobre 2021, ha disposto accertamenti presso l’azienda che hanno portato al sequestro di 7 cani beagle, di tutte le scimmie marmoset presenti al momento dell’ispezione all’interno di Aptuit e di 7 macachi di giava, oltre all’apertura delle indagini.

«Stando alle risultanze delle indagini preliminari della Procura l’azienda non avrebbe rispettato nemmeno i criteri minimi di gestione degli animali previsti dalla legge, arrecando così gravi danni fisici e psicologici agli animali», ha concluso l'attivista.

Gli animali sarebbero stati tenuti in spazi non adeguati e privi di elementi fondamentali, lasciati sul freddo pavimento piastrellato di un laboratorio, privi anche della luce del sole. Erano sottoposti a quelle che secondo gli inquirenti sarebbero state cure inadeguate, interventi chirurgici per inserire impianti elettrici non più removibili, destinati infine a uccisioni non solo non necessarie. Proprio questo punto è fondamentale per le indagini dato che la legge italiana punisce espressamente «chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale».

Nel 2022, la LAV è diventata custode giudiziaria di 7 Beagle, 7 macachi e 11 scimmie Marmoset che al momento si trovano accuditi e seguiti da personale competente presso cliniche veterinarie che offrono enormi spazi e personale che da anni seguono cani provenienti da abusi e maltrattamenti. I primati invece si trovano presso al di recupero Animanatura Wild Sanctuary a Semproniano, in provincia di Grosseto, specializzato in specie esotiche e che da anni ospita oltre 50 primati liberati dai laboratori. Tali strutture si stanno occupando della loro complessa riabilitazione per recuperare anni di abusi fisici e psicologici.

«Se queste gravissime irregolarità sono state riscontrate in quella che viene considerata “l’eccellenza” nella ricerca farmaceutica, cosa sta succedendo adesso, in questo preciso istante, negli oltre 500 laboratori italiani? Abbiamo fiducia nelle autorità e ci auguriamo che questo sia l’inizio di un Processo che porti anche alla luce ciò che fino ad ora è stato tenuto nascosto», ha concluso il presidente della Lav Gianluca Felicetti.

Sperimentazione su cani e scimmie: che succede in Europa

Il numero di animali utilizzati in Europa a fini scientifici è di 9,39 milioni. A fornire il dato è la più recente relazione della Commissione Europea sull'uso di animali a fini scientifici negli Stati membri.  Il documento è stato pubblicato nel 2019 e raccoglie dati raccolti tra il 2015 e il 2017. Secondo il report, il numero di cani utilizzati a fini scientifici nel triennio è diminuito del 6 %, mentre il numero di primati non umani ha registrato un aumento del 15%. In particolare, il macaco di Giava nel 2017 rappresentava l'88% dei primati non umani, e il suo impiego è aumentato del 16% tra il 2015 e il 2017. Si è osservato un lieve aumento anche del numero di uistitì e macachi resi.

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Numero di animali utilizzati per la prima volta per principali classi di specie nel 2017 (Fonte: Relazione della Commissione Europea sull’uso di animali a fini scientifici negli Stati membri)

Quello degli animali impiegati nella ricerca scientifica rappresenta un vero e proprio business che ha dato vita a un indotto di cui fanno parte anche veri e propri allevamenti. Queste strutture si occupano di fornire animali selvatici alle aziende che fanno sperimentazione evitando il prelievo in natura. Nel 2017 i macachi di Giava provenivano quasi tutti dall'esterno dell'Unione, ma altre specie di scimmie provenivano principalmente da allevatori europei registrati.

Un altro dato fornito nella relazione della Commissione riguarda la gravità della procedura cui è stato sottoposto l'animale. Nel 2017, il 51 % degli usi è stato giudicato di gravità "lieve"; il 32 % "moderata"; l'11 % "grave"; il 6 % "non risveglio", in quest'ultimo caso al termine della procedura condotta interamente in anestesia generale l'animale non ha ripreso conoscenza.

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Gravità degli usi ((Fonte: Relazione della Commissione Europea sulle statistiche relative all’uso di animali a fini scientifici negli Stati membri)

Il numero di procedure gravi è aumentato proporzionalmente tra il 2015 e il 2016, principalmente per via di un aumento degli usi a fini diagnostici, mentre è rimasta invariata tra il 2016 e il 2017.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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